Libri di Roberto Cotroneo
Presto con fuoco
Roberto Cotroneo
Libro
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2020
pagine: 256
Un grande pianista, noto per la sua eccentricità, scopre un manoscritto della quarta Ballata di Chopin, una delle più importanti opere per pianoforte mai composte. Questa versione differisce da quella conosciuta nelle sue ultime pagine, dedicate a una giovane donna di nome Solange. Da qui inizia un racconto a ritroso che dal 1849, anno della morte di Chopin, segue il cammino iniziatico del manoscritto dalla Parigi di fine secolo alla Berlino nazista, fino alla Mosca di Stalin. Attraverso queste note che nessuno conosce si specchiano e convergono le passioni del protagonista del romanzo, quasi fossero ordite da un dio musicale che guida ogni accadimento.
Il demone della perfezione. Il genio di Arturo Benedetti Michelangeli
Roberto Cotroneo
Libro
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2020
pagine: 160
Questo piccolo libro narra una storia vertiginosa, la storia di ABM, di Arturo Benedetti Michelangeli, uno dei più grandi geni dell'arte pianistica. Algido e distaccato, cristallino e passionale, con un carattere musicale inarrivabile, quando irruppe sulla scena, ABM mutò radicalmente lo spirito e la tecnica dell'esecuzione pianistica. Paderewski, Cortot, Rubinstein, Rachmaninov, Horowitz, Gilel's: prima di lui grandi talenti avevano stupito il mondo con la forza delle loro esecuzioni, nel segno di una libertà interpretativa che si concedeva anche qualche errore in nome del temperamento. Con ABM, tutto cambiò. «È nato un nuovo Liszt!» disse Cortot cogliendone la grandezza in un concerto a Ginevra. Ma non era semplicemente così. Con ABM era nato il genio che, nell'esecuzione, cercava l'assoluta limpidezza del suono, cercava... la perfezione. Narrando la sua storia e omaggiandone la figura, Roberto Cotroneo racconta la vicenda di un uomo che non è semplicemente riconducibile al ristretto ambito della musica classica. Nelle sue pagine, ABM è la porta su un mondo apparentemente perduto: quello della forza del talento, della perfezione, della disciplina e dell'intransigenza, virtù che appaiono oggi lontane, irrecuperabili. Per questo, "Il demone della perfezione" «è un libro sul genio ma è anche un origami, un esercizio di meditazione, uno studio di esecuzione trascendentale, per immergersi nella musica che possa aprirci gli occhi».
Niente di personale
Roberto Cotroneo
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2018
pagine: 378
Uno scrittore che ha lavorato a lungo nel mondo dei giornali e della cultura si accorge d'un tratto, come per una strana epifania, di essere stato negli ultimi trent'anni il testimone di un tempo ormai perduto. Perché è scomparso il mondo di Moravia e Calvino, di Fellini e Sciascia? E il grande giornalismo, e l'anima delle case editrici? Decide quindi di ricostruire il motivo per cui tutto questo è accaduto. Attraverso una scrittura densa e il confronto con personaggi un tempo importanti e oggi quasi ai margini del mondo culturale prova a raccontare la fine di un'epoca. Tutto avviene in una Roma rarefatta e logora, che assiste indifferente al mutare delle cose. Così un universo sfuggente eppure nitido torna a vivere negli occhi e nel ricordo del protagonista che non può sottrarsi alla bellezza che ha conosciuto, né fare a meno di pesarla al netto di quello che oggi vede attorno a sé: un matrimonio in crisi, una metropoli che non lo incanta più, dei segreti di famiglia che tornano a farsi avanti, la minaccia di una follia incombente, dei fantasmi che la abitano. Un romanzo che è un atto d'accusa stringente e radicale, la fotografia di quello che siamo diventati. L'inno a un tempo perduto, a un tempo cristallizzato e rivendicato: la storia e lo sguardo di un uomo capace di passione, indignazione, ironia, che fa del narrare invettiva e resistenza, perché la memoria a volte è l'unica chiave per salvare il futuro.
L'invenzione di Caravaggio
Roberto Cotroneo
Libro
editore: UTET
anno edizione: 2018
pagine: 131
Il pittore classicista Nicolas Poussin, giunto a Roma quattordici anni dopo la morte di Michelangelo Merisi detto Caravaggio, lo liquidava come una sorta di anticristo: «Era venuto per distruggere la pittura». Queste parole suonano strane, oggi che basta un solo suo quadro per decretare il successo di una mostra intera, per richiamare folle di appassionati e curiosi. Eppure, la fama che aveva accompagnato la traiettoria artistica di Caravaggio in pochi anni era svanita nel nulla, e i numerosi imitatori avevano ceduto il passo ai sempre più numerosi detrattori. La sua pittura inquieta, i violenti chiaroscuri, la tensione dionisiaca della sua arte (e della sua vita) parevano incompatibili con un mondo che dai tormenti barocchi si avviava verso il rigore apollineo del Neoclassicismo. Venne così dimenticato, mentre le sue opere passavano di mano in mano e gli originali finivano per confondersi con le molte copie. Ma a farlo uscire da un eclissi lunga più di due secoli fu un giovane, geniale studioso. È il 1910. Roberto Longhi ha solo vent'anni quando sceglie di dedicare a Michelangelo Merisi la sua tesi di laurea, dando inizio a un lavoro di ricostruzione che durerà decenni. Sarà lui a risolvere l'enigma sfuggente dell'artista, a ultimare l'invenzione di Caravaggio, riportandolo al centro della storia della pittura. Longhi: lo scrittore fulminante con l'avanino a fior di labbra, capace con la sua intelligenza di donare ai dipinti una seconda vita; il connaisseur dall'occhio prodigioso, in grado di riconoscere la mano del maestro in un dettaglio secondario; l'uomo dai forti contrasti, che suscita amore e odio, ammirazione e repulsione senza mezze misure, proprio come l'artista a cui più di ogni altro ha legato il suo nome. È impossibile raccontare Caravaggio senza raccontare il critico che l'ha riscoperto, e viceversa: Roberto Cotroneo costruisce così un originale ritratto bifronte, dove i conflitti tra Caravaggio e i suoi nemici riverberano in quelli tra Longhi e i suoi rivali, Bernard Berenson e Lionello Venturi, mentre le nebbie lombarde e le ombre delle taverne romane del Seicento sfumano nella quiete fiorentina della villa Il Tasso, dove il critico viveva con Anna Banti quel loro amore che, «pur tormentato, aveva ignorato la sua perfezione».
Betty
Roberto Cotroneo
Libro: Copertina rigida
editore: Bompiani
anno edizione: 2013
pagine: 188
È il 1987. Georges Simenon vecchio e malato decide di tornare per l'ultima volta nella sua isola preferita, Porquerolles in Costa Azzurra, per trascorrere qualche settimana in una piccola villetta dentro la macchia mediterranea. Sulla stessa isola compare una giovane donna, molto bella, con uno sguardo strano, che si fa chiamare Betty, come il personaggio di un celebre romanzo di Simenon, anche se non è il suo vero nome. Poco tempo dopo l'improvvisa apparizione, Betty viene trovata in mare. Non è un suicidio. È stata assassinata. Da chi, e perché? Simenon deve improvvisarsi Maigret, e decide di scrivere in prima persona questa storia. E attraverso questo caso giudiziario, quello di una donna ossessionata dai suoi romanzi, riapre vecchie ferite, come il suicidio della figlia Marie-Jo, e indaga fino in fondo le contraddizioni della sua vita. Ci fa entrare in quel mondo di perdenti che ha descritto nei suoi libri più belli. Fino all'epilogo, davvero sconvolgente, che è un modo crudele per tirare le fila di tutto, e chiudere i conti di un'esistenza segnata da un tarlo, da una ferita che nessuno potrà mai guarire. E che non gli dà pace.
Eco: due o tre cose che so di lui
Roberto Cotroneo
Libro
editore: Bompiani
anno edizione: 2001
pagine: 108
Questo saggio parte da un luogo comune. Quello per cui i romanzi di Umberto Eco sarebbero costruiti su complesse alchimie intellettuali, su di un uso freddo della narrativa, inevitabile per un semiologo abituato ad analizzare i libri altrui secondo parametri e schemi teorici codificati. Roberto Cotroneo dimostra che tutto questo è falso e svela che il rapporto tra autore e romanzo è molto più stretto di quanto si pensi. Solo che è sapientemente celato, nascosto da un sistema di rimandi che fa di Eco un narratore fortemente diffidente, come se avesse una sorta di pudore narrativo.
Il sogno di scrivere. Perché lo abbiamo tutti. Perché è giusto realizzarlo
Roberto Cotroneo
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 215
C'è un desiderio che ci accomuna tutti, per i motivi più profondi e diversi: è l'irresistibile sogno di scrivere. Lo conosce bene Roberto Cotroneo, scrittore e critico letterario, che da vent'anni questo sogno lo legge nello sguardo dei suoi allievi dei corsi di scrittura creativa. Ma come nasce? E quali regole bisogna seguire se lo si vuole realizzare? In questo libro troverete una risposta. O meglio, un percorso possibile alla ricerca della propria voce (letteraria) più autentica e vera. Troverete la cassetta degli attrezzi di un autore che da anni si interroga sui processi creativi e sui percorsi della scrittura. Per Cotroneo tutto ha origine in un intimo ricordo d'infanzia. Alcune pagine strappate da un quadernetto a righe e ricoperte di parole, scritte da bambino, armato di una bic blu, contro il giudizio del padre, su un luogo mai visto ma solo immaginato. Come gran parte dei luoghi letterari, del resto. Pagine mai più ritrovate, poi, negli anni, ma sempre inseguite, nella vita di scrittore e nel ricordo. Tra i molti consigli che troverete in queste pagine, dove le lezioni di Calvino, di Eco, di Kundera, si intrecciano con analogie impensate tratte dalla pittura di Rembrandt, Cotroneo ci insegna la cosa forse più importante. Che si scrive (anche) per vivere più a fondo. Ma soprattutto che scrivere è forse l'unico modo per far germogliare nel mondo tutte le vite che potremmo vivere.
La nebbia e il fuoco
Roberto Cotroneo
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
Sotto il cielo grigio di Alessandria, il narratore incontra Gepi, un vecchio amico che gli si avvicina spingendo a mano la bicicletta e, con l’indifferenza tipica di quella città, gli racconta una vecchia storia dimenticata: Aldo, l’amato e stimato professore d’inglese del liceo, aveva fatto parte della Resistenza. “Era una testa calda,” continua Gepi. “Si dice che partecipò a una spedizione dove venne ucciso un colonnello. Anche se doveva essere solo un’azione dimostrativa. Le cose andarono diversamente. Aldo aveva diciannove anni.” Inizia così per il narratore – che se n’è andato da Alessandria ormai da molti anni e nel frattempo è diventato uno scrittore e un intellettuale – un viaggio nella memoria, storica e personale. In quella città antieroica, quasi priva di misteri, il passato del professore sembra invece inafferrabile. Aveva davvero fatto parte di quella spedizione? Impossibile ricostruire con certezza, eppure in fondo ciò che importa non è tanto arrivare a quella verità, quanto ripercorrere i luoghi della memoria per arrivare alla memoria dei luoghi. Il cuore dell’indagine letteraria di Cotroneo in "La nebbia e il fuoco" è la figura di un professore capace di insegnare senza retorica, di trasmettere un pensiero critico restando sempre defilato. “Se oggi penso a uomini come come Aldo,” scrive l’autore, “penso che si era in una vera e propria antropologia diversa. Quelli come lui erano un’altra specie di uomini.” Uomini capaci di infondere la passione civile attraverso la misura e il silenzio.
Se una mattina d'estate un bambino
Roberto Cotroneo
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 176
Sono passati trent’anni dalla prima edizione di questo libro. A quel tempo ero un critico letterario e lavoravo all’Espresso. L’editore mi chiese di scrivere qualcosa sui libri che mi avevano formato. Di fatto un saggio sulla letteratura. Mio figlio Francesco aveva due anni, e il suo gioco preferito era provare ad arrampicarsi sulle librerie di casa, che occupavano tutte le pareti possibili. Così ho pensato che potevo scrivere una lettera per lui, in modo che potesse poi arrampicarsi meglio, raggiungendo anche i libri più inaccessibili. E così, una mattina d’estate, ho incominciato la mia lettera in uno stabilimento balneare del Salento, pieno di bambini che gridavano, si facevano gonfiare i materassini, e costruivano castelli di sabbia. Gli stessi che troviamo nei grandi romanzi. Ho pensato: bene, ho cinque libri da raccontare, ognuno è un tema dell’esistenza. L’isola del tesoro è l’inquietudine, Il giovane Holden è la tenerezza, le poesie di T.S. Eliot sono la passione, Il soccombente di Thomas Bernhard il talento, e infine arriva Jorge Luis Borges, e spiega a tutti perché i libri sono della materia di cui è fatto l’universo. Il libro ha un bel successo, per anni resta in libreria: in Italia come in Francia, e in Germania, in Portogallo, negli Stati Uniti. In Spagna resta nella classifica dei libri più venduti per un anno. Intanto mio figlio Francesco cresce e io pubblico una nuova edizione di questo testo, aggiungendo un capitolo sulle Lezioni americane di Italo Calvino. Per chiudere il cerchio. Di tanto in tanto in questi anni mi è capitato di rileggerne delle pagine. E ogni volta mi rendono felice. C’è quasi un incanto in queste righe che oggi credo non sarei più capace di ripetere. Una fiducia verso l’infanzia, quell’infanzia capace di capire tutto, i grandi classici, i grandi poeti, e gli scrittori, per così dire, difficili. Quell’infanzia che ci insegna ed è persino capace di guidarci. Quel mondo bambino che abbiamo perso e che è assai più saggio del mondo adulto che anno dopo anno ci piace sempre meno. Dedico a tutti i lettori, adulti e bambini, questa favola leggera, eppure serissima, dove i libri si parlano tra loro e ci rendono vivi.
Loro
Roberto Cotroneo
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2024
pagine: 192
Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore. Romanzo fitto, intenso, con personaggi indimenticabili, Loro rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell’ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità quando brucia fino a farsi cenere. Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l’ignoto.
La cerimonia dell'addio
Roberto Cotroneo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 168
Siamo nel 1976, in una città di provincia come tante: Anna e Amos sono molto innamorati, hanno due bambine e, inseguendo la loro passione per le storie e la poesia, hanno aperto una libreria. È domenica e stanno facendo colazione quando Amos, all'improvviso, appare smarrito, non riconosce più Anna, sembra aver dimenticato tutto, persino di avere due figlie. Pochi minuti prima ha citato una poesia a memoria, ora non sa più nemmeno chi è. Ha avuto un episodio di amnesia. Amos torna presto in sé, ma pochi giorni dopo, mentre lui e Anna sono a Roma per consultare uno specialista, insiste per uscire da solo a fare due passi: "Non preoccuparti, sto bene, arrivo a Trinità dei Monti e rientro". Da quella passeggiata non farà mai più ritorno. Di lui si perderà ogni traccia. Cos'è successo? Ha avuto un'altra amnesia e si è perso? Oppure ha deciso di andarsene, di abbandonare lei e le bambine? Anna se lo chiederà fino quasi a perdere la ragione. Amos aveva dei segreti? E la domanda successiva è sempre: tornerà? Anna ripercorre la sua vita con Amos alla ricerca di una crepa, di "un anello che non tiene", tenta di sbrogliare il filo del passato di lui a partire da quel poco che sa, e intanto rimanda ogni giorno l'addio, sposta la speranza sempre più in là, e cresce le bambine dentro questo tempo sospeso, il tempo dell'abbandono, che non è un atto, ma un divenire. L'attesa diventa la sua postura nel mondo, il lento rito di cui ha bisogno per prepararsi all'addio. Finché gli amici le rivelano un segreto che hanno custodito a lungo, un dettaglio che getta una nuova luce sulla scomparsa di Amos. Roberto Cotroneo ha frequentato molti generi nella sua avventura letteraria, e ha cambiato spesso veste: nella "Cerimonia dell'addio", scritto nell'arco di parecchi anni, si compie una sintesi prodigiosa di alcune delle sue anime – il romanziere, il poeta, il grande lettore, il critico letterario – e si producono diverse magie narrative: il presente di chi legge sembra dilatarsi, come quello di Anna, nel limbo dolce dell'attesa, mentre i personaggi si fanno carne e voce, raggiungono il lettore nelle sue stanze e vanno a occupare un posto nei suoi ricordi, come se fossero amici di lunga data: Amos, Emma e Cecilia, Francesco e Irene; ma sopra tutti Anna, che è Penelope, è Orfeo, è l'autore. E siamo tutti noi.
Otranto
Roberto Cotroneo
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2022
pagine: 224
Otranto, città inquietante magica e simbolica, centro culturale di grande importanza per tutto il Medioevo. Il 12 agosto 1480, ottocento cittadini che avevano rifiutato di convertirsi all'Islam, furono giustiziati dai saraceni: i martiri di Otranto. La leggenda vuole che i loro corpi, benché lasciati inseppelliti, non si decomponessero. Da allora Otranto è considerata città di fantasmi, di apparizioni. Alle prese con il restauro del mosaico che ricopre il pavimento della celebre cattedrale, la giovane olandese protagonista del romanzo, vivrà una storia d'amore sospesa tra la realtà e il sogno.