Libri di Roberto Zancan
Blue Dust. Ediz. italiana e inglese
Andrea Pertoldeo
Libro: Libro rilegato
editore: A+MBookstore
anno edizione: 2017
pagine: 148
"Blue Dust" è un progetto fotografico che mette in relazione un paesaggio specifico e il lavoro che lo modifica. Il paesaggio antropizzato è quello del deserto del Bahrain e il lavoro è quello degli operai di un'acciaieria. Il progetto comprende una sequenza di fotografie del deserto, che contiene una serie di ritratti a figura intera, e quattro testi indipendenti dalle immagini. Il deserto fotografato è il luogo dove i cittadini autoctoni del Bahrain trascorrono giornate di festa e di riposo per ritrovare le loro antiche origini nomadi. Il deserto è anche il luogo di passaggio di tubi di gas naturale o petrolio e di tralicci dell’alta tensione che modificano e accentuano l'orografia del territorio. Gli uomini ritratti sono immigrati che vivono per migliorare la loro condizione e quella della famiglia di origine. Essi costruiscono con il loro lavoro gli oggetti della modificazione del paesaggio del deserto. Il cortocircuito fra paesaggio e lavoro in "Blue Dust" è generativo di un aspetto della costruzione della società contemporanea.
Spazialismi italiani. Letture della città e dell'architettura nell'epoca della ricostruzione
Roberto Zancan
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2006
pagine: 127
È seguendo l'ideale romantico della dissoluzione dell'uomo nella natura che si forma e consolida in una parte dell'ambiente disciplinare italiano l'interpretazione dell'architettura come "gusto del colore". Ad uno "spazio come profondità", che riduce l'infinita varietà della natura alla ragione di uso schema geometrico, questa cultura contrappone una "spazio come superficie", momentaneo frammento di espressione dell'inesauribile ricchezza del mondo sensibile. Tale affermazione di appartenenza alla natura si radica nella decisione di sostenere un'interpretazione dell'architettura come "vestito" dell'uomo. Un passaggio che vuole essere una risposta all'individuazione di un'esigenza di ordine superiore: quella che nel mondo contemporaneo le forme della casa e della città, non siano più deducibili una categoria ideale del bello, ma vadano liberamente raggiunte in rapporto con l'attuale e concreto vivere e agire dell'uomo. Si sviluppa una lettura della città il cui denominatore comune è la rottura dell'oggetto come unità plastica, come edificio a sé stante, come composizione urbana unitaria. In una cultura urbana che pretende dall'edificio una corrispondenza totale all'uso, in una società che non ha più limiti precisi e prefissati, in una civiltà democratica che chiede di ridurre le esigenze del soggetto al bene della comunità, non è più possibile pensare d'intervenire ponendo "oggetti nello spazio.
Corrispondenze. Teorie e storie dal landscape
Roberto Zancan
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2006
pagine: 127
Non solo il termine landscape è di sempre più frequente uso comune, ma discipline un tempo indipendenti, come l'arte, l'architettura e l'urbanistica, avvisano la necessità di associare i loro nomi a questo concetto. Più adatto del contesto a rappresentare l'attuale uso allargato del territorio e la distribuzione dei fatti urbani sulla crosta terreste, il landscape appare però capace di affermarsi soprattutto perché è molto più efficace nel rispondere al bisogno di spettacolarizzazione che l'epoca presente richiede. A questa spettacolarizzazione si consegnano anche le attività del landscape design, accettando spesso di rimanere delle pratiche accessorie, limitate a "decorare" di qualità estetiche, ambientali, programmi e progetti contraddittori.

