Libri di S. Mugno
I canti della vita. Testo arabo a fronte
Abu'l Qasim ash-Shabbi
Libro: Libro in brossura
editore: Di Girolamo
anno edizione: 2008
pagine: 256
I canti della vita - per la prima volta in lingua italiana - sono il capolavoro di Abu'l Qasim ash-Shabbi (1909 - 1934), il maggiore poeta tunisino del Novecento, rinomato e apprezzato in tutto il mondo arabo, eppure quanto mai scomodo e osteggiato nel suo stesso milieu di provenienza.Ash-Shabbi è stato tenuto nell'ombra per molti decenni, quasi fosse impresentabile, avendo egli osato criticare e contestare, con rara audacia, l'arretratezza e i limiti della cultura e dei costumi del suo tempo in Tunisia e negli altri paesi arabi, con parole ancora attualissime. Da taluni è stato addirittura apertamente accusato di avere subito il fascino satanico dell'Occidente. La coraggiosa ribellione dello scrittore magrebino è presente anche nel suo celebre saggio L'immaginario poetico degli Arabi. Tali contraddizioni dei suoi estimatori-detrattori - da una parte, eroe nazionale e, dall'altra, "vergogna" da celare - emergono nel corposo saggio con cui il curatore del volume (Salvatore Mugno, che in passato si è occupato dei poeti tunisini Mario Scalesi e Moncef Ghachem) introduce la raccolta di ash-Shabbi, tradotta dall'arabo da Imed Mehadheb (autore tunisino che scrive in italiano) e rivisitata poeticamente da Gëzim Hajdari (noto poeta albanese di espressione italiana), uniti dal proposito di offrire una lettura appassionata e meticcia di un artista che per troppo tempo è stato messo a tacere.
Il cacciatore. Due romanzi degli «anni di piombo»
Giuseppe Lo Presti
Libro: Libro in brossura
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2015
pagine: 173
"Il cacciatore ricoperto di campanelli", da anni scomparso dalle librerie, per la sua fortuna critica e le vicende personali e politiche dell'autore, è stato considerato da molti un cult book. Tanti estimatori, non solo negli ambienti di estrema destra in cui militava Lo Presti, ne auspicavano una riedizione. Insieme all'inedito "Vittorino testa di bue", è l'occasione giusta per assaporare una scrittura surreale e venata di un irresistibile sarcasmo.
Lettere a Svetonio. Il capo di Cosa Nostra si racconta
Matteo Messina Denaro
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2008
pagine: 126
Pluriomicida appartenente all'ala stragista di Cosa Nostra e capomafia superlatitante braccato da tutte le polizie, ecco che Matteo Messina Denaro Diabolik per gli amici - si scopre "scrittore": autore di lettere come "flussi di coscienza" rivelatori d'una barocca disposizione letteraria. Suo misterioso interlocutore è un politico (forse anche agente dei Servizi segreti celato sotto il nome di "Svetonio") cui l'inconsapevole boss, erede di Riina e Provenzano, fiduciosamente si rivolge firmandosi col nom de plume di "Alessio". L'epistolario di Matteo-"Alessio", minuziosamente argomentato, talora orgoglioso e nello stesso tempo strategicamente vittimistico, esprime la condizione di una certa mafia siciliana sospesa tra l'antica fase contadina e quella metropolitana e transnazionale.