Libri di Sabrina Ferrara
Petrarca medievale
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2025
pagine: 502
In questo libro vengono indagati gli aspetti umanistici dell’opera di Petrarca. Basti pensare al suo rapporto con i testi dell’antichità latina, alle innovazioni da lui apportate alle principali forme poetiche esistenti – sonetto, canzone –, all’emergere nei suoi testi di un io poetico complesso e tormentato, costantemente spinto dalla percezione di non essere al passo con le aspettative spirituali e temporali del suo tempo. Alcuni studi recenti hanno però cominciato a restituire un certo spazio al ruolo occupato dalla cultura religiosa e filosofica medievale nel pensiero di Petrarca, contestualizzando così le sue posizioni polemiche nei confronti di tale tradizione; un nuovo esame delle sue opere, e soprattutto di quelle latine, ha così messo in luce motivi e tracce della spiritualità medievale finora poco approfonditi: al di là della evidente e notissima influenza di Agostino e del modello di vita monastica, anche i Trionfi e l’Africa hanno meritato una nuova considerazione in questo senso. Questo volume, per sua stessa natura multiforme nelle sue parti, ha l’ambizione di sondare l’aspetto più medievale del poeta di Laura in varie componenti della sua scrittura, riposizionandolo più obiettivamente nel suo tempo. Lo scopo del volume non è stato, ovviamente, quello di riprodurre la semplificazione binaria che oppone un Petrarca medievale a un Petrarca umanista, ma piuttosto quello di stimolare un dibattito più aperto a problematizzazioni, eccezioni e chiaroscuri in relazione a un autore che si colloca costantemente a cavallo tra passato e futuro, tra ciò che non è più e ciò che potrebbe essere, tra il vecchio che si conosce e il nuovo che non si è ancora nominato.
La parola dell'esilio. Autore e lettori nelle opere di Dante in esilio
Sabrina Ferrara
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2016
pagine: 364
La strategia di comunicazione organizzata da Dante durante il suo esilio è l'oggetto, relativamente inesplorato fino a oggi, di questo studio. Si tratta di una strategia evolutiva che tiene conto tanto del lettore a cui Dante aspira a rivolgersi quanto della figura autoriale, costantemente adattata alle circostanze biografiche e ai nuovi moventi della sua scrittura. Per ricostruirsi come individuo e come scrittore, l'esule fiorentino manovra la propria parola in modo da farle assumere una valenza esegetica in grado di orientare a vari livelli di senso la lettura dei suoi scritti. Il lettore è così costretto a seguire una direzione ermeneutica costantemente "sorvegliata" da volontari e consapevoli indicatori interni, predisposti in modo che proprio attraverso di essi l'autore si costruisca a livello umano e riconfiguri il proprio posizionamento letterario e morale di exul inmeritus.

