Libri di Silvano Polvani
Mario Grossi. Dalla Maremma allo spazio
Silvano Polvani, Andrea Luschi
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2020
pagine: 192
"Mario se ne è andato, come il suo Aquilone dello Spazio: questa è la sua storia, come io avrei voluto raccontarla, ma il filo della memoria, per me, non si è mai spezzato. Nella vita di ognuno di noi c'è molta gente che va, c'è molta gente che viene, ma sono pochi quelli che ci toccano in modo tale da cambiarci per sempre. Questa è stata l'eredità che mi ha lasciato Mario Grossi." (Andrea Luschi)
Chi chi chi le le le. Los mineros de Chile!
Silvano Polvani
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2013
pagine: 96
La storia dei minatori cileni intrappolati a 700 metri sottoterra nell'ottobre del 2010 raccontata con un carattere divulgativo proprio di chi non intende disperdere la memoria, così da consegnarla alle giovani generazioni.
Le camere del lavoro Massa Marittima e Follonica. Lavoro, diritti, memoria
Silvano Polvani
Libro: Libro in brossura
editore: EBS Print
anno edizione: 2025
pagine: 146
Podestà e sindaci nella città di Follonica
Silvano Polvani
Libro
editore: Editrice Maremma
anno edizione: 2024
pagine: 624
Senzuno
Silvano Polvani, Carlo Tardani
Libro: Libro in brossura
editore: Editrice Maremma
anno edizione: 2021
pagine: 228
Ribolla. Il villaggio, il lavoro, la tragedia
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2017
pagine: 76
''Al centro di questa narrazione, naturalmente, le vittime e il loro mondo, la miniera. Le tante foto presenti nel libro, che possono essere sfogliate come un racconto nel racconto, ci restituiscono i visi, il panorama, le caratteristiche di un mondo e di un'Italia che per buona parte non esiste più." (Dalla prefazione di Susanna Camusso a Ribolla 1954-2014)
Ribolla 1954-2014. La tragedia mineraria nella cronaca dei quotidiani
Silvano Polvani
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2014
pagine: 240
"Questo libro ci consente di tornare a riflettere su come il lavoro, quando è un 'qualsiasi lavoro', quando è privato dei diritti, quando è piegato esclusivamente alle spietate leggi del profitto e della produttività a qualsiasi costo, non rappresenta più uno strumento di libertà e realizzazione di se stessi all'interno di una società. Ma diventa uno strumento attraverso il quale umiliare la dignità di un'esistenza. Questo libro ci aiuta a ricordare. E a non dimenticare." (Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL)
Fabbrica e territorio. Storia, identità e sviluppo nell'alta Maremma
Silvano Polvani
Libro: Copertina rigida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2013
pagine: 520
"50 anni rappresentano un lungo periodo nella storia dell'uomo, anche per la bella e sonnacchiosa Maremma, spesso usa a viver di passato. Nella stesura del volume, l'autore si pone in un'ottica retrospettiva; c'è però una differenza sostanziale nel suo scritto: il fervore che ha caratterizzato questo lembo di Maremma nei cinquant'anni descritti, non è del tutto consegnato alla storia. Le miniere, il duro e creativo lavoro nel sottosuolo che proprio Polvani ha definito l'ultimo pane sono ormai cristallizzate, il loro viaggio anche bello, affascinante, utile per creare più generazioni di uomini intrisi della cultura del lavoro è giunto al capolinea, forse definitivamente. Questa epopea non è però morta ma è stata feconda, ha generato germogli significativi, che continuano a dare fiori e frutti nel contesto socio economico del territorio. Il lavoro svolto con intelligenza, creatività, e lungimiranza, ha creato le condizioni perché si formasse una generazione manifatturiera determinante per la crescita del territorio." (Dalla prefazione di Luigi Mansi).
Il Giglio. «I 10 anni che sconvolsero l'isola»
Silvano Polvani, Carlo Tardani
Libro: Libro in brossura
editore: Colibrì
anno edizione: 2021
pagine: 106
Per più di due anni la nave è rimasta adagiata su un fianco su uno scalino roccioso sugli scogli delle Scole come un cetaceo spiaggiato. Immobile, impassibile, davanti al trascorrere del tempo in cui si è pianto e detto molto: dalle indagini sul tragico “inchino” fino all’ormai famoso “Torni a bordo “ del Capitano De Falco rivolto al Comandante Schettino. Poi la frenesia delle ricerche, la rassegnazione e il dolore per la perdita di 32 esseri umani (27 passeggeri e 5 dell’equipaggio) che nulla hanno potuto contro una delle più gravi tragedie della marineria italiana. Fino a che il relitto della Costa Concordia non fu portato nei cantieri di Genova per essere definitivamente smantellato diventò, suo malgrado, il monumento alla stupidità umana visibile da ogni parte dell’Isola.

