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Libri di Silvio Negro

Roma, non basta una vita

Roma, non basta una vita

Silvio Negro

Libro: Libro in brossura

editore: BEAT

anno edizione: 2018

pagine: 399

"Chi ha rivelato Roma ai romani è stato un non romano, un veneto, Silvio Negro, capo della redazione romana del Corriere della Sera e vaticanista di fama europea", scrive Stefano Malatesta nell'introduzione a questa nuova edizione di "Roma, non basta una vita", l'opera più nota del giornalista e scrittore considerato il creatore della nuova informazione vaticana, l'inventore del vaticanismo moderno. Volume postumo, pubblicato per la prima volta dopo due anni dalla morte di Negro - il titolo si deve a Dino Buzzati, grande amico dell'autore -, il libro segna una svolta rilevante tra i cultori della "romanità". Prima di Negro imperavano, come scrive Malatesta, "romanisti, cultori e retori di una romanità medio-borghese, che avevano come numi tutelari non il grandissimo Belli ma Trilussa e Pascarella". Con Negro, scrittore che aveva vinto il Premio Bagutta nel '36, dopo Gadda, Palazzeschi e Comisso, l'aneddotica romanesca assurge a genere letterario in grado di illuminare, più di numerosi e ponderosi saggi, l'arte e la storia autentica della capitale. Come il flâneur di benjaminiana memoria, Negro conduce il lettore negli angoli più riposti della capitale, là dove "l'anima e il corpo" della Città eterna possono offrirsi davvero allo sguardo. Non soltanto, dunque, il Colosseo, San Pietro, i Fori, il Campidoglio e così via, ma la piazzetta che si schiude inaspettata, con la sua luce insolita, tra i palazzi. Prefazione di Emilio Cecchi.
11,00

La stella boara

La stella boara

Silvio Negro

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2019

pagine: 192

La «Stella boara» è Venere, la stella del mattino che, prima del sole, destava i contadini e la stalla e «purgava la notte di ogni incubo sinistro». I contadini la salutavano alle quattro o alle cinque del mattino, quando la notte era ancora piena di stelle, ma i suoi terrori erano passati con l'apparizione, appunto, della «Stella boara» che destava la vita in campagna, per animali e uomini, per la terra e il cielo. Venere era l'unico astro del firmamento al quale il contadino faceva attenzione dopo il sole e la luna, e la notte, dissolta ogni minacciosa oscurità, viveva solo della serena attesa del giorno, apparteneva alle sollecitudini dell'uomo e non più ai capricci delle fantasmine. In questo libro sono raccolti riflessioni, sfoghi polemici o poetici, aforismi, il cui motivo centrale consiste nel richiamo alla saggezza contadina, alla semplicità e rudezza dell'ambiente, che Silvio Negro aveva lasciato da ragazzo, e nel contrasto tra questo mondo e la vita della città, con le complicazioni e finzioni moderne in mezzo alle quali era stato costretto a vivere e lavorare. Premessa di Dino Buzzati.
13,00

Seconda Roma (1850-1870)

Seconda Roma (1850-1870)

Silvio Negro

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2015

pagine: 512

Silvio Negro concepì questo libro dopo aver letto numerose opere sulle vicende politiche dell'ultimissima Roma papale, quella del regno di Pio IX, fra gli anni della Repubblica Romana e la conquista piemontese. Anni singolari e inquieti, nei quali la città, benché fosse perfettamente consapevole della fine dello Stato Pontificio, cercò di continuare a vivere come se non vi fossero bersaglieri e garibaldini alle porte. Sbirciando in quelle trattazioni, che si occupavano prevalentemente di avvenimenti politici e militari, Negro scoprì "scorci di paesaggio e di costume così inaspettati, così profondamente ed irrevocabilmente diversi da quelli della Roma del nostro tempo" da decidere di dedicare un volume intero all'urbe papale prima della sua malinconica fine. È la storia di una città ancora odorosa, com'è stato detto, di campagna, di pascolo e di stalla oltre che di splendori barocchi e glorie del passato. Una città in cui l'aristocrazia vive in gran parte in maniera sobria, non attacca i cavalli alle carrozze che nelle grandi occasioni e si accontenta di esibire la magnificenza del nome in feste date per dovere sociale una volta l'anno. Un luogo dove "gli stracci stessi del mendicante conservano una certa maestà", e cortesia e urbanità albergano in un popolo in cui è totalmente assente il "tipo canaglia, che altrove è così appariscente, specialmente a Londra e a Parigi".
18,50

Niente di serio

Niente di serio

Silvio Negro

Libro: Copertina morbida

editore: Gruppo Albatros Il Filo

anno edizione: 2018

pagine: 70

L'intera raccolta di Silvio Negro è completamente immersa nel tema del viaggio e del cammino. E anche della fuga, da se stessi, nel mondo. In un percorso sia meramente fisico che metaforico. La descrizione degli spazi geografici, infatti, si accompagna ai viaggi metaforici negli abissi dell'animo umano e nei gorghi dell'esistenza. La poesia ha questo potere: mettere in contatto la propria anima con l'anima del mondo e metterci in comunicazione con chiunque voglia accostarsi ad essa. Silvio Negro ha lasciato una traccia, una testimonianza che si aggiunge ai tanti tasselli di questa assurda e atroce danza che si chiama vita.
9,90

Roma, non basta una vita

Roma, non basta una vita

Silvio Negro

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2014

pagine: 400

"Chi ha rivelato Roma ai romani è stato un non romano, un veneto, Silvio Negro, capo della redazione romana del Corriere della Sera e vaticanista di fama europea", scrive Stefano Malatesta nell'introduzione a questa nuova edizione di "Roma, non basta una vita", l'opera più nota del giornalista e scrittore considerato il creatore della nuova informazione vaticana, l'inventore del vaticanismo moderno. Volume postumo, pubblicato per la prima volta dopo due anni dalla morte di Negro - il titolo si deve a Dino Buzzati, grande amico dell'autore -, il libro segna una svolta rilevante tra i cultori della "romanità". Prima di Negro imperavano, come scrive Malatesta, "romanisti, cultori e retori di una romanità medio-borghese, che avevano come numi tutelari non il grandissimo Belli ma Trilussa e Pascarella". Con Negro, scrittore che aveva vinto il Premio Bagutta nel '36, dopo Gadda, Palazzeschi e Comisso, l'aneddotica romanesca assurge a genere letterario in grado di illuminare, più di numerosi e ponderosi saggi, l'arte e la storia autentica della capitale. Come il flâneur di benjaminiana memoria, Negro conduce il lettore negli angoli più riposti della capitale, là dove "l'anima e il corpo" della Città eterna possono offrirsi davvero allo sguardo. Non soltanto, dunque, il Colosseo, San Pietro, i Fori, il Campidoglio e così via, ma la piazzetta che si schiude inaspettata, con la sua luce insolita, tra i palazzi. Prefazione di Emilio Cecchi.
18,00

La stella boara

La stella boara

Silvio Negro

Libro

editore: Neri Pozza

anno edizione: 1994

pagine: 146

La stella boara è Venere, la stella del mattino che, prima del sole, destava i contadini e la stalla e "purgava la notte di ogni incubo sinistro". In questo libro sono raccolti riflessioni, sfoghi polemici o poetici, aforismi, il cui motivo centrale consiste nel richiamo alla saggezza contadina, alla semplicità e rudezza dell'ambiente che l'autore aveva lasciato da ragazzo e nel contrasto tra questo mondo e la vita della città, con le complicazioni e finzioni moderne in mezzo alle quali egli aveva dovuto vivere e lavorare.
9,30

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