Libri di Silvio Spaventa
Dal 1848 al 1861. Lettere scritti documenti pubblicati da Benedetto Croce
Silvio Spaventa
Libro: Libro in brossura
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2023
pagine: 399
Il libro ripropone la raccolta di testi, lettere e documenti di Silvio Spaventa, edita la prima volta da Benedetto Croce nel 1898 e la seconda nel 1923. Accolto, al suo apparire, come documento capace di offrire un profilo biografico e intellettuale di ampio respiro su una delle massime personalità del Risorgimento, dopo cent’anni il testo apprestato da Croce conserva ancora i tratti di una viva classicità. Le prime esperienze giornalistiche, la dolorosa vicenda del processo per i fatti del 15 maggio 1848, gli anni della detenzione nel carcere di Santo Stefano si rispecchiano nelle parole di chi ne fu protagonista e s’intrecciano al commento di chi forse meglio lo comprese, in un intenso dialogo a distanza. La presente edizione, corredata da un ricco e aggiornato apparato critico, vi aggiunge in appendice le ultime lettere ritrovate da Croce e pubblicate separatamente nel 1946, restituendo così l’affresco di una pagina decisiva della storia culturale e filosofica italiana.
Lo Stato e le ferrovie. Scritti e discorsi sulle ferrovie come pubblico servizio (marzo-giugno 1876)
Silvio Spaventa
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 376
Raggiunta finalmente l'Unità, stabilita la capitale a Roma, il problema principale del nostro Paese diventava quello della costruzione dello Stato: di quello Stato moderno che Spaventa intendeva come l'unica istituzione etica che potesse realizzare l'interesse generale e far partecipare tutti i cittadini al benessere comune. Si determinò allora un grave conflitto tra i particolarismi privati e gli interessi pubblici. Uno dei momenti decisivi di tale conflitto fu segnato dal contrasto tra lo Stato e il 'nuovo feudalesimo' delle società concessionarie dei lavori pubblici, per la realizzazione della rete ferroviaria. Il progetto 'rivoluzionario' di Spaventa, Sella e Minghetti, di dotare l'intero territorio italiano di una rete moderna ed efficiente di strade ferrate esercitate dallo Stato trovò l'opposizione più ferma e determinata nell'intreccio di interessi privati costituito dalle oligarchie, dalle concentrazioni finanziarie e dalle società private.