Libri di Sonia Folin
L'ultima cena del clan Sulinado
Tiffany Tsao
Libro: Libro in brossura
editore: Astoria
anno edizione: 2020
pagine: 320
Le sorelle Gwendolyn ed Estella sono sempre state unite e hanno potuto contare l'una sull'altra per non farsi schiacciare dalla loro famiglia, tanto ricca quanto infida. Ma adesso Gwendolyn è in coma; solo lei è sopravvissuta all'avvelenamento dell'intero clan perpetrato da Estella durante il ricevimento in onore degli ottant'anni del capostipite. A mano a mano che Gwendolyn riprende conoscenza, si trova a frugare nei ricordi, cercando d'individuare l'origine di quel gesto così spaventoso. È stata la misteriosa morte per annegamento della loro zia? O c'entra il matrimonio infelice di Estella con un individuo rozzo e brutale? Oppure bisogna ricostruire la mappa sempre mutevole degli inganni e delle vendette che caratterizza il loro mondo dorato? Segreti nascosti da molti anni finiranno per riemergere nella sua memoria e Gwendolyn si troverà davanti a una domanda terribile: vuole davvero scoprire la verità su di lei e su Estella?
Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea
Suad Amiry
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 240
Palestina, 1947. Giaffa è una città viva di mercati, caffè, strade affollate, aperta sul mare pescoso e chiusa da distese immense di aranceti profumati. Subhi è un ragazzo che sogna di diventare il Miglior Meccanico della città. È in effetti un talento e quando riesce a riparare una pompa d'irrigazione, il ricco uomo d'affari che lo ha messo alla prova gli fa confezionare, in segno di riconoscenza, un abito inglese in lana di Manchester. Subhi è al settimo cielo e con quell'abito acquista una nuova consapevolezza di sé e della città in cui si muove, ma soprattutto immagina di indossarlo, malgrado il caldo, per fare colpo sulla ragazza dei suoi sogni, la giovanissima e bellissima Shams. Peccato che non siano tempi facili, tanto più per le storie d'amore: gli inglesi, che da oltre vent'anni amministravano la Palestina, dichiarano concluso il loro mandato e finiscono con il fomentare le già forti tensioni tra gli ebrei sempre più numerosi e i residenti palestinesi. Nel 1948 arriva l'attacco deliberato, quello che fu chiamato Nakba, la catastrofe: le forze israeliane ben equipaggiate dalla Gran Bretagna bombardano Giaffa senza pietà, la occupano, la riducono a una città fantasma. Traditi gli accordi, sono disperse centinaia di famiglie, le abitazioni e gli aranceti sono espropriati, la vita quotidiana è sfigurata da uno stato di polizia. E in quel teatro di caos e di morte le giovani anime di Subhi e Shams, perduti l'uno all'altra, disegnano sulla mappa della Storia il loro destino, senza rassegnazione, illuminati dalla certezza di appartenere a una terra, alla gente che l'ha abitata, a una avventurosa speranza, che, come in un sogno, è di volta in volta l'apparizione di una mucca sfortunata, la morbida eleganza della lana di Manchester, o un coloratissimo volo di aquiloni. Suad Amiry ha saputo ascoltare i veri protagonisti di questo racconto, ha saputo narrare una promessa d'amore, ha saputo mettere nel cuore di un ragazzino la meraviglia di esistere e ha intessuto tutto questo dentro una delle pagine più drammatiche e meno note del secolo scorso.
La mia seconda vita tra zucchero e cannella
Verena Lugert
Libro: Libro in brossura
editore: Astoria
anno edizione: 2019
pagine: 272
Un memoir-reportage sulle trincee delle cucine stellate, ma anche un libro che racconta quanto sia difficile ed entusiasmante insieme cambiare vita, ricominciare dal livello più basso della gerarchia lavorativa, dover obbedire a persone che hanno la metà dei propri anni, abbandonare tutto ciò che definiva la propria personalità – in primo luogo l'indipendenza – per diventare un vero chef. O qualsiasi altra cosa si desideri davvero.
Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea
Suad Amiry
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
«Non l'ho mai più rivista, è vero. Ma questo non significa che io abbia smesso di pensare a lei.» Palestina, 1947. Giaffa è una città viva di mercati, caffè, strade affollate. Subhi sogna di diventare il Miglior Meccanico della città e di fare colpo sulla ragazza dei suoi sogni. Peccato che non siano tempi facili, tanto più per le storie d'amore: le forze israeliane bombardano Giaffa senza pietà, la occupano, la riducono a una città fantasma. In quel teatro di caos e di morte le giovani anime di Subhi e Shams, perduti l'uno all'altra, disegnano sulla mappa della Storia il loro destino, senza rassegnazione, illuminati dalla certezza di appartenere a una terra, alla gente che l'ha abitata, a una avventurosa speranza.
La barca di Masao
Antoine Choplin
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 192
Masao fa l’operaio in una fabbrica sull’isola di Naoshima, in Giappone. È un uomo semplice, che dopo la tragica scomparsa dell’amatissima moglie è stato per molti anni il guardiano di uno dei fari dell’arcipelago, costruendo con le proprie mani la barca su cui trascorre le ore più felici, immerso nella natura e avvolto dalla brezza. Una sera, all’uscita dal lavoro, trova sua figlia Harumi ad aspettarlo. Sono passati quattordici anni dal loro ultimo incontro. Harumi è architetto, incaricata di seguire, nella vicina isola di Teshima, un importante cantiere per la costruzione di un museo, destinato a ospitare un’unica opera monumentale. Il loro ritrovarsi è scandito da incontri densi di sentimenti delicati anche se talvolta dolorosi, dalla scoperta e dall’accettazione di due mondi interiori opposti eppure complementari. In uno stile folgorante e contemplativo, Antoine Choplin, cantore della bellezza della natura e del pudore dei sentimenti, racconta come due cuori solitari, due esseri che vagano in universi paralleli, possano vibrare di nuovo all’unisono grazie all’arte e all’amore. La barca di Masao è un romanzo poetico, impregnato della luce mutevole e delle brezze salate dell’arcipelago giapponese.
I miei giorni a Parigi
Banine
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 288
Libera, follemente libera, vuole essere Banine, e ora può esserlo: arrivata su un treno sferragliante nella Parigi delle mille luci con in testa il çarşaf, il mezzo velo indossato dalle donne turche, e un tailleur all’ultima moda solo nelle strade di Tashkent, ora può finalmente essere tutto ciò che vuole. Dopo anni di matrimonio forzato, contratto quando era quindicenne, e di esilio nel Caucaso, Banine nella capitale francese ricomincia a vivere: può tagliarsi i capelli, tagliare l’orlo della gonna, stare fuori fino a tarda notte nella girandola dei caffè e dei locali. La giovane guarda la città con gli occhi di un’innamorata, eppure non tutto nella sua vita è altrettanto entusiasmante: la ricchezza di famiglia si va assottigliando, e questo la costringe a impiegarsi come mannequin, nonostante i fianchi generosi e le «rotondità mal posizionate». Ma ogni difficoltà, ogni difetto viene ripagato da Parigi, che negli anni Venti è davvero una città sfavillante, resa viva da esuli cosmopoliti che si ritrovano in questa festa perenne. Così Banine diventa amica di intellettuali e artisti, incontra l’oppio, si scontra con la propria religione, affronta il faticoso lavoro di scoprire, giorno per giorno, fra disperazione e ironia, la propria identità. E, non da ultimo, l’amore. Dolceamaro romanzo di formazione di una fenomenale ragazza del Novecento, ritratto di un’artista da giovane, I miei giorni a Parigi riconferma il talento di una scrittrice di razza, «una voce così vivida che sembra impossibile sia stata dimenticata» (Evening Standard). Prefazione di Valentina Maini.
Il soldato perduto
Gilles Marchand
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 224
1925, Parigi. Quando l’uomo entra nel ristorante, il maître col monocolo fissa con sospetto la sua camicia mal stirata, la giacca con le toppe ai gomiti da cui spunta una mano sola, le scarpe lucidate ma col fango sotto la suola. Chi ha combattuto si porta la guerra addosso, sotto la pelle, per sempre. Ed è stata una guerra feroce, tremendissima, quella che a lui ha strappato una mano, alle famiglie ha strappato padri, fratelli, figli. C’è una donna che lo attende seduta al tavolo con una questione urgente da sottoporgli: suo figlio non è mai tornato dal fronte e, sebbene siano trascorsi nove anni dalla battaglia di Verdun, Madame Joplain è graniticamente certa che Émile sia ancora vivo. L’uomo riconosce il lampo di folle speranza negli occhi di chi ha perso qualcuno ma non ha una tomba su cui piangere; ha cercato le tracce di tanti soldati spazzati dal conflitto, anche se finora non ne ha mai trovato uno in vita: che la triste signora non si faccia illusioni di sorta. Sono passati oltre dieci anni da quando lui stesso ha dovuto lasciare il combattimento attivo per colpa di quella mutilazione e da allora non ha mai smesso di occuparsi delle tragedie che la guerra ha lasciato dietro di sé, cercando un modo per fare ammenda, per perdonare a sé stesso di essere ancora tra i vivi. Per questo accetterà l’incarico, si metterà in cerca di Émile su campi di battaglia ormai freddi, fra ex soldati e testimoni che cercano solo di dimenticare; avvierà un’indagine disperata che si tramuterà in annosa ossessione e porterà alla luce mille storie di dolore e sangue ma anche di amore e speranza. Tra queste, una spicca per intensità e poesia, la storia della Figlia della Luna, quella donna bellissima che attraversava, notte dopo notte, la terra di nessuno tra i due schieramenti in cerca dell’amato perduto, indenne dal fuoco perché invisibile al nemico, come una creatura soprannaturale. E quando sulla Francia, sull’Europa intera, cominciano a soffiare nuovi venti di guerra con il loro carico di orrore e caos, è a quella storia dolce che il protagonista si aggrappa, unica luce in un mondo che affonda nelle tenebre.
La ragazza perfetta
Nathalie Azoulai
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2022
pagine: 304
Cosa può spingere una donna di quarantasei anni a togliersi la vita, quando ha ottenuto tutto quello cui poteva aspirare? Una brillante carriera nel mondo della matematica, indicata dal padre e abbracciata con successo; un marito affettuoso che questo mondo condivide; un figlio prodigioso con cui scoprire la forma più profonda d'amore. Perché proprio lei, Adèle, che rifulgeva circonfusa di luce, stimata, adorata, rispettata persino su un terreno, quello scientifico, tradizionalmente dominato dagli uomini, ha deciso di spegnere la sua stella per sempre? Sembrava avere tutto, e invece, evidentemente, non aveva niente, niente che le rendesse almeno sopportabile la permanenza sulla terra. Con queste domande che le affollano la testa, Rachel ripercorre i momenti di un'amicizia totale, assoluta, che la lega a Adèle dall'adolescenza e si è sviluppata nel segno della contraddizione tra due ambienti sociali e due visioni del mondo: quella dei Deville, letterati di rango, che crescono Rachel a pane e Proust, e quella dei Prinker, di estrazione più modesta, nella cui casa la scienza impera con la pervasività quasi fanatica di un culto. La scelta di un indirizzo scolastico non è dunque banale: è una presa di posizione, una filosofia di vita, la premessa inderogabile per un futuro riconoscimento. Mentre Adèle eccelle, Rachel prova a inseguirla, fallisce, sceglie il silenzio. Esita, finché sarà il suo talento a scegliere per lei. La ragazza perfetta di Nathalie Azoulai è il romanzo di una doppia formazione, in cui rivalità e intima fusione si alternano in un corpo a corpo insieme tenero e violento. Due menti eccellenti e due sensibilità finissime si fronteggiano e si compenetrano, nell'aspra lotta che ogni donna affronta quando cerca il suo posto nel mondo. Soprattutto se è una donna eccezionale.
La notte dell'incanto
Steven Millhauser
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 144
È un'afosa notte d'estate, e una luna quasi piena illumina una cittadina del Connecticut popolata di sogni e di sognatori. Il delizioso cast di personaggi che animano queste ore cariche di mistero e di promesse include tra l'altro un manichino che scappa dalla vetrina di un grande magazzino, una banda di ragazze adolescenti che si intrufolano nelle case altrui, rubano piccoli oggetti insignificanti e lasciano semplicemente foglietti che dicono "Siamo le vostre figlie", un uomo ubriaco e solo che inciampa verso casa, uno scrittore frustrato di mezza età che mantiene il suo regolare appuntamento notturno con la madre di un amico d'infanzia, una giovane donna che incontra un amante fantasma sull'altalena nel retro di casa, tutte le bambole "in cui nessuno crede più", lasciate abbandonate in soffitta, che magicamente prendono vita. A punteggiare le loro storie ci sono cori di voci notturne, suoni di insetti e un pifferaio che chiama i bambini dai loro letti. Questo breve romanzo dal fascino fiabesco ci racconta di un mondo soffuso di chimere e illusioni, ipnotico e ricco come il linguaggio che l'autore usa per tesserlo. Scrive Millhauser: "Avevo in mente lo spirito di qualcosa come 'Sogno di una notte di mezza estate'. Un movimento lento in una sonata per violino. Adagio cantabile. In questo romanzo ho dato al cuore inquieto un po' di spazio per respirare. Il giorno arriverà presto."
La famiglia Martin
David Foenkinos
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2022
pagine: 240
Può accadere di imbattersi in personaggi in cerca di autore, come nel celebre dramma di Pirandello. Ma può accadere anche il contrario: si può essere costretti a procurarseli con ogni mezzo. È così che inizia il romanzo della famiglia Martin: da uno scrittore in crisi d’ispirazione che cerca di superare l’impasse raccontando la storia della prima persona che incontra per strada. Nella fattispecie Madeleine, una signora avanti con gli anni che si dimostra curiosamente accomodante verso la bizzarra richiesta. Ma le cose non vanno mai come le si è programmate, e lo scrittore si trova ben presto avviluppato nella vita di tutti i Martin: la figlia di Madeleine, Valérie, il genero Patrick, i due nipoti Lola e Jérémie, per citare quelli in carne e ossa. Perché al loro fianco si muovono pure ricordi, fantasmi, vite parallele che riaffiorano pretendendo il proprio posto nella storia. Lo stesso succede allo scrittore, il cui buon proposito di stare alla larga da ogni narcisismo letterario naufraga miseramente davanti al potere che scopre suo malgrado di possedere: manipolare i propri personaggi. Quanto ci appartengono le vite degli altri? Dove si traccia il confine tra realtà e finzione? "La famiglia Martin" di David Foenkinos ci trascina dentro i meccanismi ingovernabili che presiedono alla creazione letteraria: attraverso un racconto brillante e autoironico, siamo proiettati nel territorio imprevedibile, capriccioso, paradossale in cui nascono le storie.