Libri di Stefan Çapaliku
Ognuno impazzisce a modo suo
Stefan Çapaliku
Libro: Libro in brossura
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2019
pagine: 208
La vita di una famiglia in una città della provincia albanese, dagli anni Sessanta alla morte del dittatore Enver Hoxha nel 1985. Mentre vige l'ateismo di stato, arrivano i primi televisori con antenne rivolte verso l'Italia e la Jugoslavia. Gli americani, tanto odiati dal regime comunista, effettuano il primo allunaggio della storia. La conversione di Cassius Clay all'Islam divide cattolici e musulmani, in un paese in cui il pugilato e la religione sono entrambi proibiti. I giovani vengono uccisi mentre cercano di attraversare il confine. L'installazione di un disturbatore di frequenze costringe gli spettatori a guardare solo la televisione di Tirana. Un sistema che voleva essere eterno, inventore del Nuovo Uomo, è durato solo quarant'anni: un breve scatto nella Storia. Non è una storia di 'eroi', è un punto di vista personale su una realtà vissuta in prima persona. L'autore già nelle prime pagine ci avverte: "È possibile che i miei ricordi partano proprio da un carcere?! Ma sì, succede, non c'è niente da fare. Alla fine, la memoria stessa non è una prigione?"
Un angelo in frac
Stefan Çapaliku
Libro: Libro in brossura
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2023
pagine: 184
Il compositore Pol Gjakova è morto. Molte persone dicono che si è tolto la vita, ma altri credono che sia stato ucciso. Nato nell’Albania degli anni Cinquanta, Pol Gjakova, ex studente del conservatorio Santa Cecilia di Roma, è un noto compositore e ha da poco iniziato a comporre la prima opera albanese. Intanto, la sua famiglia è perseguitata dal regime e lui si trova in un carcere, da cui ogni giorno viene condotto a casa. Gli vengono tolte le manette ai polsi e viene lasciato davanti al pianoforte dove è costretto a lavorare per il Partito Comunista. Nel frattempo conosce una ragazza, Klara Deda, attrice del teatro comunale di Scutari, che diventerà la sua femme fatale. Il loro è un amore drammatico. Mentre l’opera subisce la censura del regime e i colleghi di Gjakova ostacolano la produzione, l’opinione pubblica si schiera contro questa relazione. Il giovane compositore si trova a soffrire della pressione sociale, che lo accompagnerà fino alla morte. In realtà, nelle dittature non ci sono suicidi. Ci sono solo omicidi.