Libri di Stefano Gambarotto
Le Penne nere. Alpini nella grande guerra 1915-1918
Stefano Gambarotto, Enzo Raffaelli
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 2018
pagine: 272
È la montagna che fa l'Alpino. Il mito del soldato con la penna sul cappello nasce dallo stretto rapporto con questo ambiente tanto duro ed esigente nei confronti dell'uomo, quanto generoso nel concedere al suo animo la sensazione di infinito e di libertà insita negli spazi maestosi che lo caratterizzano. La montagna, come tutti i luoghi estremi, è una creatura governata da regole cui non è possibile derogare. Allontanarsene significa esporsi a gravi rischi. Scegliere di condurre la propria esistenza abbarbicati alle sue pendici vuol dire doversi piegare ai ritmi che essa impone, regolati dall'eterno moto delle stagioni, imparando ad accettare le sfide che essa presenta ogni giorno. Si deve insomma sottostare ad una rigida disciplina del vivere. L'Alpino della Grande Guerra è fatto di tutto questo.
Alpini. Ieri e oggi in prima linea per il prossimo. Oltre 50 anni di impegno civile dal Vajont al terremoto in Abruzzo
Stefano Gambarotto
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 2024
pagine: 189
Gli Alpini si misurano con la forza della natura e con il suo incontrollabile scatenarsi fin dalla nascita del Corpo. E la particolarità dell'ambiente nel quale operano ad imporre loro questo costante confronto. La montagna con le sue insidie fatte di neve, ghiaccio, valanghe e condizioni atmosferiche estreme, richiede rispetto e consapevolezza di ogni singolo gesto. Un fondamentale capitolo nella storia del rapporto fra Penne Nere e ambiente naturale è stato scritto durante la Grande Guerra ed ha avuto quale grandioso palcoscenico le vette adamelline. Ma lungo un secolo di storia, il confronto tra Alpini e natura è proseguito anche lontano dai campi di battaglia. Sotto la diga del Vajont, quando la terra ha tremato in Friuli, quando l'acqua ha seminato distruzione in Valtellina e - più recentemente — quando nuovi, terremoti hanno sconvolto l'Italia centrale, gli uomini con la piuma sul cappello - in armi e in congedo - hanno saputo scrivere grandi pagine di impegno civile.
La Campagna di Grecia
Stefano Gambarotto, Enzo Raffaelli
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 2020
pagine: 160
Il 29 ottobre 1940 il Comando Supremo del regio esercito comunicava: «All'alba di ieri le nostre truppe dislocate in Albania hanno varcato la frontiera greca e sono penetrate per vari punti nel territorio nemico, l'avanzata prosegue.» Perché il regime di Mussolini in quell'ottobre di ottant'anni fa aggredì la Grecia? Gli eventi che seguirono avrebbero poi dimostrato sul campo quanto illusorie fossero le surreali manie di grandezza del fascismo.
La ritirata di Russia. Una marcia senza fine dal Don a Nikolajewka
Stefano Gambarotto
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 2020
pagine: 160
L'11 dicembre 1942 i russi iniziano a saggiare la resistenza delle posizioni italiane sul Don. L'attacco principale colpirà un punto preciso del nostro schieramento, quello occupato dalle divisioni «Cosseria» e «Ravenna». Di fronte all'ARMIR i sovietici schierano 750 carri armati ai quali possiamo opporre, sulla carta, 31 carri leggeri L6/40 e 19 semoventi L40. L'Armata Rossa dispone inoltre di 2.000 cannoni di vario calibro e di 200 lanciarazzi multipli Katjusa. Gli italiani hanno poco meno di 600 cannoni, un centinaio dei quali risalenti alla Prima guerra mondiale. I pezzi anticarro sono circa 300 (di cui 19 montati sui semoventi), integrati da 54 moderni cannoni «Pak 40» da 75 mm, forniti dai tedeschi. La seconda battaglia del Don inizia il 16 dicembre, ma la sproporzione delle forze in campo è tale da segnarne in breve tempo le sorti. Contro la «Cosseria» e la «Ravenna» vengono lanciate all'assalto 10 divisioni di fucilieri, 13 brigate corazzate (e cioè più di 300 carri armati), 4 brigate di fucilieri motorizzate e 2 reggimenti corazzati autonomi. Nel tratto di fronte dove hanno previsto di sfondare, i sovietici godono di una superiorità schiacciante. Con il crollo delle difese inizia per i nostri soldati un'autentica odissea nella steppa, fatta di gelo, fame e morte.
Caporetto. Una tragedia italiana
Stefano Gambarotto
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 2017
pagine: 320
Caporetto non è soltanto la storia di una sconfitta ma un gigantesco esperimento di antropologia sociale dal quale emergono gli immutabili difetti di una nazione e del suo modo di essere. Nelle settimane che precedono la battaglia, i massimi responsabili della guerra italiana negano risolutamente l'evidenza di ciò che sta per accadere. Cadorna è il primo a rifiutare l'idea stessa di una grande offensiva austro-tedesca anche se le prove delle intenzioni nemiche sono davanti ai suoi occhi. Tutti gli altri lo seguono: chi per piaggeria, chi per interesse, chi per timore di vedere pregiudicata la propria carriera. Mentre austriaci e tedeschi, giorno dopo giorno, mettono in campo una potente e organizzata forza d'attacco, i comandi del Regio Esercito rimangono inerti ad attendere gli eventi da cui saranno travolti.
Ortigara 1917. La montagna maledetta
Stefano Gambarotto
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Programma
anno edizione: 2017
pagine: 208
La battaglia del monte Ortigara, fu una conseguenza della Strafexpedition del maggio 1916. Con questa operazione, le forze della duplice monarchia erano riuscite ad insinuarsi verso il centro dell’Altopiano dei Sette Comuni (Altopiano di Asiago), situato nella parte settentrionale della provincia di Vicenza, sul confine tra il Veneto e il Trentino Alto Adige. Pur respinte, alla fine avevano conservato il possesso di un’ampia testa di ponte nella quale ammassare uomini e mezzi in vista di futuri attacchi. Per Cadorna si trattava di una vera e propria cambiale in scadenza. L’andamento del fronte nel settore degli Altipiani doveva assolutamente essere corretto e le armate dell’impero ributtate indietro.