Libri di Steven Marcus

"La pornografia, come ogni altra creazione della mente, è per definizione storica; è il prodotto di un periodo e di un'epoca particolare. E inevitabilmente contiene una certa misura di osservazione, parte della quale registrata consciamente, parte inconsciamente. Diversamente dalla situazione che esiste nel romanzo, comunque, l'osservazione è incidentale piuttosto che organica alla pornografia - la sua tendenza dominante infatti è verso l'eliminazione della realtà esterna o sociale. E sebbene a un primo esame la pornografia sembri il genere di scrittura più concreto - interessato com'è a organi, posizioni, avvenimenti - in realtà è molto astratto. Di regola muove verso lo sganciamento dal tempo, spazio, storia e perfino dal linguaggio stesso. Inoltre, poiché è isolata dalla realtà sociale e storica sia per necessità interne e formali, sia per convenzione sociale, essa registra i cambiamenti sociali e storici, se pure li registra, più lentamente e rozzamente del romanzo o, quanto a questo, di quasi ogni altra forma di espressione scritta."

Basandosi sulle teorie di Sigmund Freud, Steven Marcus conduce una preziosa analisi di natura psicologica sulla pornografia e la sessualità in età vittoriana. Una serie di finzioni pornografiche e di memorie (dall'anonimo My Secret Life agli scritti di Henry Spencer Ashbee e di William Acton), vengono prese in esame da Marcus per stabilire un legame fra la privazione emotiva dilagante nella società vittoriana e i protagonisti dell'immaginario erotico dell'epoca. Pudori e trasgressioni in uno studio fondamentale sulla sessualità al tempo della Regina Vittoria.