Libri di Sylvia Plath
Diari
Sylvia Plath
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2004
pagine: 433
Quando si comincia a leggere questi diari si ha l'impressione di seguire le febbrili annotazioni di una bella ragazza americana che scopre l'Europa: tutto vibra, tutto sprizza energia, c'è un senso di attesa che si impone su tutto. Ma presto ci accorgiamo che le cose non stanno così. O meglio, non soltanto così. E ci immergiamo in una lettura sempre più appassionante e talvolta angosciosa: il giornale di bordo di una sensibilità acutissima, lacerata e drammatica, quella di una scrittrice che per i suoi versi e per il suo tragico destino è diventata un emblema, un vero culto, per molti lettori.
Tutte le poesie. Testo inglese a fronte
Sylvia Plath
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 898
Sylvia Plath, voce tra le più potenti e limpide della letteratura americana, dopo la tragica morte divenne rapidamente e a lungo rimase un simbolo delle rivendicazioni femministe. Educata ai rigidi valori della società statunitense, nella sua breve vita la Plath riuscì a coniugare potenza espressiva e realizzazione estrema di sé, evadendo dalle sbarre imposte dalla condizione di “moglie” e trovando proprio in questo tentativo di superamento la suprema forza creativa. Nei suoi versi il tono è assoluto, ogni parola, e ciò che essa rappresenta, non potrebbe essere altrimenti: «suono e senso» scrive Seamus Heaney nel brano che introduce il volume «si alzano come una marea dalla lingua per trascinare l'espressione individuale su una corrente più forte e profonda di quanto l'individuo potesse prevedere». In tutto il percorso lirico della Plath, e fino alle perfette composizioni di Ariel, istanze psicologiche, biografiche e poetiche si fondono con un tono di libertà e perentorietà unico, un senso di urgenza e spontaneità che emerge dalla disciplina di metro, metafore, rime con la potenza di un fiat, con l'euforia di una mente che crea e supera il dolore personale, per approdare a un sentimento stupefatto, meravigliato dell'esistere.
La campana di vetro
Sylvia Plath
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: XVI-228
Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l'America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l'aria. L'alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell'elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un'adolescenza presa nell'ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia. Include sei poesie da “Ariel”.
Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre
Sylvia Plath
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2015
pagine: 336
La corrispondenza che Sylvia Plath tenne con la madre dall'inizio del college (1950) al suicidio (1963), offre il raro interesse di un epistolario famigliare che rifiuta lo sfogo intimistico per diventare un intransigente diario quotidiano. Passo per passo, seguiamo l'iter artistico ed esistenziale della poetessa: la giovinezza americana secondo il ciché medio-borghese degli anni '50, gli anni del "pragmatismo" e del maccartismo, la maturazione e l'improvviso erompere della crisi psicologca che porta al primo tentativo di suicidio; e poi l'impatto con l'austerità di Cambridge, l'estasi dell'incontro e del matrimonio con l'altrettanto giovane e promettente poeta Ted Hughes, gli anni duri della verifica e del consolidamento della carriera artistica, fino al rapido sgretolarsi della felicità coniugale e del sogno mistico del "matrimonio letterario", e il riemergere delle problematiche di distruzione e di morte.
Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre
Sylvia Plath
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 320
La corrispondenza che Sylvia Plath tenne con la madre nell'arco di tredici anni, dall'inizio del college (1950) al suicidio (1963), offre il raro interesse di un epistolario famigliare e intimo che rifiuta lo sfogo intimistico per diventare un vero e proprio diario quotidiano. Passo dopo passo, seguiamo l'iter artistico ed esistenziale della grande poetessa: la giovinezza americana modellata secondo il cliché medio-borghese degli anni Cinquanta, gli anni del «pragmatismo» e del maccartismo, la crescita umana e civica, l'improvviso erompere della crisi psicologica che porta al primo tentativo di suicidio; e poi l'impatto con l'austerità di Cambridge, l'estasi dell'incontro e del matrimonio con l'altrettanto giovane poeta Ted Hughes, gli anni duri della verifica e del consolidamento della carriera artistica, fino al rapido sgretolarsi della felicità coniugale e del sogno mistico del «matrimonio letterario», e il riemergere delle pulsioni di distruzione e di morte.
Opere. Testo inglese a fronte
Sylvia Plath
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 2000
Il volume dei Meridiani raccoglie l'intera opera poetica di Sylvia Plath, con testo a fronte, secondo l'edizione definitiva dei "Collected Poems" curata da Hughes nel 1981. Sono inoltre inclusi nel volume il romanzo autobiografico "La campana di vetro" e un'ampia selezione di racconti e di pagine tratte dai "Diari". La raccolta, curata da Anna Ravano, contiene un'introduzione firmata da Nadia Fusini.
Lady Lazarus e altre poesie
Sylvia Plath
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 184
A sessant'anni dalla tragica scomparsa, le poesie di Sylvia Plath, nella loro febbrile intensità, appaiono sempre più come un documento in cui il dolore trova nella forza della parola la più coinvolgente espressione. Nella versione italiana di Giovanni Giudici i versi della poetessa conservano intera la sua impronta, il tono, l'emozione interna. Come scrive Teresa Franco nella Postfazione, sottolineando il valore dell'incontro di due grandi poeti, questo lavoro di Giudici segna una svolta nella ricezione italiana di Sylvia Plath. Lo stesso traduttore, nel suo testo introduttivo, accanto all'«evidente immediatezza autobiografica» rileva come in questa poetessa agisca con sintonia impeccabile «una ferrea disciplina della parola»: doti che hanno garantito una perdurante attenzione a quella che è ormai divenuta una figura mitica e una voce inconfondibile nel panorama molteplice e internazionale della letteratura tra secondo Novecento e contemporaneità. Nell'articolarsi dell'opera della Plath, pur realizzata in tempi brevissimi (e del resto brevissima ne è stata l'esistenza, poiché si diede la morte a soli trent'anni), incontriamo l'apparire, come scrisse Robert Lowell (di cui Plath aveva seguito un corso universitario nel '59), di una voce «ora freddamente divertita, ironica, ora acida, ora sognante, fanciullesca, aggraziata», per poi divenire «aspra e stridente come il grido del vampiro». Ci troviamo di fronte a una poesia confessionale, certo, ma che di molto oltrepassa i limiti di un genere per divenire l'emblema di un disagio esistenziale, di una condizione femminile profondamente turbata, fino al risalto drammatico che ne portò l'autrice sull'orlo dell'abisso e poi all'annientamento. Una vicenda mossa da una persistente angoscia, ma che pure arriva intatta sulla pagina in virtù di un'impeccabile pronuncia, di una mirabile sensibilità nel dettaglio della scrittura, che nell'intreccio con la profondità complessa dell'esperienza vissuta fanno della poesia di Sylvia Plath un testo molto amato e un imprescindibile classico.