Libri di Teresa Agovino
Figure retoriche. Tradizioni, discipline, contesti. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 684
Il volume è una raccolta di studi dedicata alla figura retorica come strumento privilegiato per interpretare testi, pratiche discorsive e fenomeni espressivi. L'opera riunisce contributi provenienti da molteplici ambiti disciplinari, offrendo una panoramica ampia e stratificata degli usi, delle funzioni e delle trasformazioni delle figure retoriche nel tempo. Organizzato in sette sezioni tematiche, il volume attraversa secoli di produzione culturale, spaziando dalla lirica trobadorica alle canzoni contemporanee, dai commenti medievali a Dante all'uso della metafora nei discorsi politici del XXI secolo, dalle strategie retoriche del romanzo moderno alle implicazioni epistemologiche della figura in filosofia. Introduzione di Bruno Capaci.
Figure retoriche. Tradizioni, discipline, contesti. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 417
Il volume è una raccolta di studi dedicata alla figura retorica come strumento privilegiato per interpretare testi, pratiche discorsive e fenomeni espressivi. L'opera riunisce contributi provenienti da molteplici ambiti disciplinari, offrendo una panoramica ampia e stratificata degli usi, delle funzioni e delle trasformazioni delle figure retoriche nel tempo. Organizzato in sette sezioni tematiche, il volume attraversa secoli di produzione culturale, spaziando dalla lirica trobadorica alle canzoni contemporanee, dai commenti medievali a Dante all'uso della metafora nei discorsi politici del XXI secolo, dalle strategie retoriche del romanzo moderno alle implicazioni epistemologiche della figura in filosofia.
Tribunali di carta. Il problema della giustizia in letteratura
Teresa Agovino
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 134
Questo volume indaga ad ampio raggio il problema della giustizia in letteratura. Concentrandosi prevalentemente sul problema giudiziario, sulla veridicità degli atti del processo, sull'attività condotta nelle aule di tribunale, ci si interroga sui tratti comuni che contraddistinguono autori pur tanto distanti per epoche e poetiche, ma tutti tra loro collegati, di fondo, da una profonda sete di conoscenza e da una faticosa ricerca della verità, che sempre origina da una comune aspirazione alla perfettibile Giustizia umana e mai da una sfiducia, totale o parziale, nelle potenzialità giudiziarie. Insieme agli scrittori più noti e studiati che operano sul tema e che hanno nel tempo posto le basi della riflessione giudiziaria o a coloro che abbiano progressivamente seguito quei modelli, da Goethe a Kafka a Weiss, da Manzoni – che resta costante caposaldo di questo studio – a Sciascia, fino al più recente Camilleri, si è cercato di inglobare anche autori meno trattati dalla critica in merito alla problematica giudiziaria (Betti, Benda, Fontane e Buzzati, ad esempio). Se ne ricava una panoramica a trecentosessanta gradi sulle questioni centrali del problema giudiziario – dalla trasposizione teatrale o romanzesca, alla motivazione che sta alla base della scelta di riportare o meno i nomi dei protagonisti, all'assoluto e comune rifiuto della possibilità di una giustizia privata generata unicamente da un desiderio di vendetta – senza dimenticare che, nonostante gli elementi biografici di questi scrittori sovente li riconducano in qualche modo al mondo giudiziario, ci si trova comunque sempre di fronte a testi letterari, che in quanto tali vengono qui affrontati.
Armi e armature nella letteratura italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2024
pagine: 258
L’arma, bianca o da fuoco, si rivela centrale tanto nella società quanto nella letteratura, come già evidenziato da Umberto Eco nel parafrasare la nota massima di Checov secondo la quale: «Se c’è un fucile, prima o poi sparerà». L’impiego di armi e armature è anche soggetto allo scorrere del tempo: se quelle bianche con l’avvento della polvere da sparo vanno perdendo di utilità in favore di strumenti più moderni, quali le armi da fuoco, è l’atomica a suscitare le inquietudini più oscure degli autori tardonovecenteschi e il giubbotto antiproiettile a prendere il posto di panzera e spallaccio. Questo volume indaga a tutto tondo su tali aspetti dalle origini ai giorni nostri, evidenziando come nel corso del tempo la centralità letteraria dell’arma diventi fonte preziosa di versi immortali e prose memorabili: da Dante agli anni Duemila ben pochi tra i nostri autori sono rimasti indifferenti alle ripercussioni identitarie, sociali e funzionali delle armi. Si è voluto qui proporne una raccolta ragionata.
«Sotto gli occhi benevoli dello Stato». La Banda della Magliana da «Romanzo criminale» a «Suburra»
Teresa Agovino
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2024
pagine: 240
A oltre vent'anni dalla prima edizione di Romanzo criminale (Einaudi, 2002) mancava ancora un volume che ne predisponesse un'analisi completa in una prospettiva critica. «Sotto gli occhi benevoli dello Stato», puntando a colmare quel vuoto, indaga a trecentosessanta gradi la trasfigurazione letteraria delle gesta della banda della Magliana approntata negli anni da Giancarlo De Cataldo. Il problema della fallacia dell'umana giustizia, i rapporti intertestuali e interdiscorsivi del romanzo con i testi di Leonardo Sciascia e Alessandro Manzoni, il profilo storico degli Anni di Piombo e i personaggi romanzati a confronto con gli alter ego storicamente documentati e oggi ancora in vita vengono qui analizzati proprio alla luce di Romanzo criminale, senza con ciò dimenticare gli altri testi decataldiani ad esso strettamente collegati (i romanzi Io sono il Libanese, Nelle mani giuste, Suburra e il saggio In giustizia). A chiudere il testo la diretta voce dello scrittore che, rispondendo ad alcune brevi domande, chiarisce le tematiche affrontate nell'analisi delle sue opere.
Non basta essere bravi. Bisogna essere don Rodrigo
Teresa Agovino
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Editore
anno edizione: 2023
pagine: 176
Il testo analizza le citazioni manzoniane degli ultimi anni su social network, testate online, blog allo scopo di verificare la portata dei rinvii manzoniani – a 150 anni dalla morte dello scrittore – nel pubblico post-scolastico non specializzato. Dalla stampa online alla cronaca sportiva, fino a tweet di pagine pubbliche e singoli utenti social, la quantità di rimandi, specie ai Promessi Sposi e alle frasi più celebri del romanzo, è vastissima. L'appendice mostra i risultati di un questionario, realizzato su un campione di 263 partecipanti anonimi, atto a verificarne il gradimento e la memoria scolastica, a molti anni di distanza. Questo volume tratta la spinosa questione manzoniana (un autore moderno da rivalutare o un bigotto obsoleto da cestinare definitivamente?) In una nuova chiave di lettura a metà strada tra la ricerca, la didattica e la divulgazione.
«I conti col Manzoni». Saggi sulle riprese manzoniane nella contemporaneità
Teresa Agovino
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 176
L’influenza esercitata dagli scritti manzoniani sulla letteratura dei secoli XX e XXI rappresenta un campo di ricerca molto interessante e in continuo sviluppo. Dopo il 1827 ben pochi autori della nostra letteratura hanno potuto evitare il confronto (o lo scontro) con il grande modello ottocentesco. Questo volume nasce da un progetto più ampio, avviato nel 2012 ed edito nella sua prima parte nel 2017 con il titolo Dopo Manzoni. Testo e paratesto nel romanzo storico del Novecento (Sinestesie). Nel continuum della ricerca volta ad analizzare le riprese manzoniane nella contemporaneità letteraria, i contributi si sono progressivamente evoluti e ampliati anche al di fuori del singolo panorama del genere romanzo storico. Questo testo, quindi, raccoglie, in maniera organica e strutturata, diversi contributi altrimenti sparsi: si tratta per lo più di saggi inediti, articoli o atti di convegno attualmente in corso di stampa e studi vari editi dopo il 2017 e aggiornati al 2019. Articolati in quattro capitoli, i vari testi critici sono dedicati rispettivamente alle riprese manzoniane rintracciabili nella prosa del Novecento e del Duemila, nella poesia contemporanea e nella parodizzazione dei Promessi sposi, sempre attuale e in continua evoluzione. In tal modo ci si auspica di fornire un quadro quanto più possibile completo e dettagliato dello stato attuale della ricerca in merito ai singoli argomenti trattati.
Dopo Manzoni. Testo e paratesto nel romanzo storico del Novecento
Teresa Agovino
Libro: Libro in brossura
editore: Sinestesie
anno edizione: 2017
pagine: 272
Il presente volume vuole analizzare, all'interno di un percorso tematico e cronologico, il romanzo storico del Novecento sia a livello testuale che paratestuale. Sono stati scelti a campione diciotto romanzi dall'analisi dei quali si è cercato di rispondere a due domande fondamentali: il romanzo storico del Novecento rispetta i "canoni" da sempre labili, discussi e controversi, fissati dal Romanticismo italiano; ovvero quale tra i testi analizzati ed etichettati in genere dalla critica come "romanzo storico" si può definire propriamente tale e quale no, e per quale motivo? E: cosa è rimasto nei testi del Novecento del grande modello manzoniano, e in particolare del suo capolavoro "I promessi sposi"? Si parte dai "Viceré" di Federico De Roberto (1894), per giungere al "Birraio di Preston" di Andrea Camilleri (1995); due appendici finali analizzano, inoltre, i romanzi-inchiesta sui fatti storici (derivanti dalla "Storia della Colonna Infame" di Alessandro Manzoni) e i romanzi composti dopo l'anno 2000, ovvero a compimento del secolo XX.