Libri di Teresa Regna

Una scritta fiammeggiante appare sul versante di una montagna. Rappresenta un'enorme S, e si manifesta a un'ex sacerdotessa di Turan, di nome Esera (che significa luna). Indica la fine di un'epoca, il sesto secolo del popolo Rasena, mentre si svolgono i giochi panetruschi nel santuario di Voltumna, in cui i lucumoni delle dodici città della Lega sono riuniti a consiglio. Leu (che significa leone), il figlio di un viticoltore, partecipa ai giochi, vincendo ben tre gare. A premiarlo è la figlia del lucumone principe appena eletto. Alle vicende sportive e magiche si intreccia una storia d'amore dal finale scontato ma tutta da scoprire.

Può un bandito di strada essere una degna persona? La risposta è sì. Ce la fornisce la leggenda, da me rimaneggiata e integrata, già trattata dal Boccaccio, di Ghino di Tacco, l'ultimo componente della famigerata Banda dei Quattro. Nobile di nascita, poi caduto in disgrazia, si macchia perfino di un omicidio, ma rimane pur sempre nobile d'animo. Il bandito della Val D'Orcia, in questo racconto, non soltanto agisce come il sopravvissuto della Banda, ma mostra il suo lato umano, la sua arguzia e le sue molteplici abilità, ed è perfino preda di un colpo di fulmine per una damigella in pericolo.

Sara Vallesi, commissario di polizia, insieme al marito Emilio e ai figli Elena e Marcello, parte per una crociera. Appena arrivati a bordo, incontrano gli agenti Annalisa Lombardi e Gianluca Caruso, in viaggio di nozze. Quasi subito, Marcello si invaghisce di Lavinia, compagna di tavolo, ed Elena di Karel, primo ballerino (ma poi gli preferirà Ralf, un turista tedesco). Il giorno successivo, il capitano Rivelli chiede a Sara di aiutarlo, con discrezione, a trovare il ladro che deruba i passeggeri. Il caso verrà risolto, in parte per fortuna e in parte per abilità, qualche giorno più tardi. Arrivati a Istanbul, la nave non riparte all'orario stabilito: il capitano è stato rapito da alcuni pirati, che chiedono alla compagnia un riscatto esoso. Anche questa volta Sara, con l'aiuto di famiglia e agenti, riesce a riportare a bordo Rivelli, sano e salvo, dopo ore di tensione e un assalto al cargo dei rapitori. Dopo l'ultima tappa, i crocieristi tornano a casa, e alla solita vita.

"Amicizia, amore e avventura. Sono questi i tre elementi cardini della storia "La Dea Bit". Teresa Regna ha la bravura di saper raccontare le atmosfere di un'Era, quella Egizia, ormai scomparsa, facendo assaporare sapori, odori e colori. Anch'io mi sono calato dentro il pozzo e dal nero dell'oscurità mi è apparso agli occhi il magico mondo Egizio. La simpatica gatta Bit diventa la dea Bast da tutti adorata. E Lisa si troverà ad affrontare le avventure incredibili, mettendo a rischio la sua stessa vita. La ragazza crescerà durante tutta la storia perché scoprirà qualcosa di sé che ancora non conosceva. Proverà sentimenti che prima non aveva mai provato. Infatti, all'amicizia tra Lisa e Bit e alla avventure cui andranno incontro non può certo mancare l'amore." (Antonio Genovese)

I sette racconti che compongono la raccolta sono ispirati a miti e leggende celte. Spaziano dalla pietra del destino ai difensori molto particolari; raccontano storie d'amore o di crescita personale; parlano, in maniera più o meno marcata, al cuore dei lettori, permettendo loro di immergersi in un mondo ormai scomparso, in cui l'onore e l'amore contano più ogni altra cosa.

Romanzo fantasy, ma di ambientazione storico-geografica definita. Si svolge, infatti, all'epoca dei Celti, ossia nella Gran Bretagna nel periodo che va dalla preistoria agli ultimi anni avanti Cristo, e ai giorni nostri, in un intreccio continuo di alterne situazioni e ambientazioni. Sharlynn è una druida che, a causa di un incantesimo sbagliato, si ritrova catapultata da Caerludd, ossia dal grosso villaggio che sarebbe diventato la Londinium dei Romani, alla Londra dei nostri tempi.

La raccolta è intitolata "Dall'alba al tramonto" perché il primo dei racconti che la compongono è "All'alba" e l'ultimo "Al tramonto", ma anche perché sono imperniati sui temi universali della vita e della morte, della gioia e della disperazione. Non mancano i temi "classici" come l'amore e l'amicizia, ma il lettore vi potrà trovare anche l'amore per la natura, quello per la danza e per la bellezza, e infine quello per il proprio lavoro, che nel mio caso è insegnare.

I cinque racconti che compongono la raccolta trattano di mondi altri in svariate accezioni: pianeti ed esseri alieni, realtà ultraterrene, cerchi nel grano, computer con potenzialità oggi inimmaginabili. Che si tratti di una bambina particolare, di un ragazzo depresso, di un'astronauta solitaria, di un agricoltore arrabbiato o di un ladro sfortunato, l'elemento umano, però, è sempre centrale.

I sei racconti che compongono la raccolta sono dei veri e propri 'incanti', come recita il titolo. Fantasy classica, con tutti gli ingredienti indispensabili: un mago bianco che diventa nero; un apprendista che si sottopone ad una dura prova; una 'strega' in grado di comprendere il linguaggio degli animali; un aspirante re che lotta per conquistare il potere; un oggetto pregno di magia che finisce nelle mani 'giuste'; un nano che ha dei poteri inimmaginabili. Lasciandosi trasportare in un'ottica diversa, si può scegliere se sognare o cominciare a riflettere.

L'infiltrato è un giallo classico di ambientazione fantascientifica soft, e si divide in due scenari, con due casi da risolvere per il protagonista assoluto, l'investigatore Oriel Gupka. La storia si svolge in un futuro imprecisato ma ben delineato, e vari accenni raccontano cosa è successo sulla Terra prima della vicenda in corso. Il primo scenario è la città marziana di Olympia, in cui Oriel si trova in vacanza; il secondo, invece, è una stazione spaziale orbitante, in cui viene portato dopo essere stato rapito dagli alieni. Il romanzo è piuttosto breve, ma denso di situazioni e avvenimenti, e la commistione dei generi risulta originale.

"L'apparenza" è un saggio breve, composto da un'introduzione, sei capitoli e una conclusione. Oltre alle considerazioni dell'autrice, sono presenti numerose citazioni, in particolare nell'introduzione dei capitoli. Il tema portante è uno dei miti della nostra epoca: apparire è più importante che essere. Il primo capitolo, dal titolo "La virtù estetica", tratta dell'ossessione per la bellezza e la giovinezza che caratterizza il villaggio globale. Il secondo, invece, intitolato "Cosa farai da grande?", si occupa dei giovani e delle loro peculiarità. Il terzo, "Tutto fa spettacolo", parla dei programmi televisivi, ormai completamente improntati allo spettacolare e/o al commovente. Il quarto, dal titolo "Nella rete", tratta del web e dei social network, che hanno quasi rimpiazzato il contatto fisico tra le persone. Il quinto, intitolato "Pubblicità!", affronta il tema della pubblicità sia esplicita che occulta, nonché della propaganda. Il sesto, invece, "La corruzione della lingua", si occupa del significato che diamo alle parole (non a caso ogni capitolo è introdotto da definizioni tratte dal dizionario), e della relazione tra lingua e pensiero. In conclusione, l'ossessione estetica, lo spettacolo globale, la propaganda mascherata, e l'impoverimento della lingua sono un efficace metodo per fare in modo che le persone non pensino con la propria testa, limitandosi a vegetare nel bel mezzo dell'omologazione generale.