Libri di Vincenzo Martorano
Percorsi della visione. Ragghianti e l'estetica del cinema
Vincenzo Martorano
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 128
Storico e critico d'arte tra i più importanti del Novecento, coscienza politica tra le più vive della storia italiana contemporanea Carlo Ludovico Ragghianti (1910-1987) rappresenta un punto di riferimento anche per quanti si occupano di estetica e di filosofia. A cento anni dalla nascita del grande critico questo libro ne studia l'opera da un'angolatura estetica e storico-filosofica. Ragghianti ha contribuito a chiarire alcuni motivi portanti dell'estetica di Benedetto Croce: dalla questione dei linguaggi artistici e delle loro relazioni, al tema del ruolo della tecnica nell'ambito del "fare" artistico. Movendo dai principi dell'estetica e della critica di Croce, Ragghianti si è poi "avventurato" nel territorio, quasi inesplorato in Italia negli anni Trenta, del cinema: ne è nato uno dei contributi più originali all'estetica cinematografica nel quale vengono richiamati problemi essenziali - il nesso tra immagine e parola, lo statuto artistico del cinema dopo la diffusione del sonoro, i legami tra cinema e teatro - che proiettano l'opera di Ragghianti nel più ampio contesto europeo, in stretta relazione con teorici del calibro di Rudolph Arnheim, Béla Balázs o Sergej M. Ejzenstejn. Ragghianti amplia il contributo teorico sul cinema in una vera e propria teoria della arti e della critica d'arte il cui risultato più rilevante è l'ideazione e la realizzazione dei critofilm.
Estetica e teoria della storiografia. Studio sulla prima filosofia di Benedetto Croce (1893-1900)
Vincenzo Martorano
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 176
La filosofia del giovane Croce è fondata sulla tesi del carattere artistico della storiografia. Il libro offre un'attenta analisi delle implicazioni gnoseologiche e, generalmente, filosofiche di questa posizione, collocandola in un più ampio scenario europeo. Il nesso arte-storiografia è il risultato della 'frequentazione' giovanile, da parte di Croce, della filosofia tedesca non hegeliana dell'Ottocento: Wilhelm von Humboldt e Lazarus, Dilthey e Simmel, ma, anche, la linea neokantiana tracciata da Windelband. Da queste fonti tedesche, ciascuna 'interrogata' da un'angolatura specifica, Croce recupera il senso dell'autonomia della conoscenza storiografica e della sua irriducibilità ad elaborazioni di carattere logico-concettuale. Tema essenziale, non solo perché all'origine del costante dissenso di Croce dalla filosofia della storia speculativa, ma anche perché strettamente correlato ad un altro, fondamentale, tema di cui il giovane Croce si appropria grazie allo studio di Vico e De Sanctis: l'autonomia teoretica dell'estetica. Componendo la linea italica con quella tedesca Croce giunge così ad elaborare un interessante quadro filosofico che, seppur nei suoi punti cruciali sarà messo in discussione negli anni della maturità, non può tuttavia essere inteso come acerbo ed episodico 'esperimento' teoretico: piuttosto segreta sorgente a cui va ascritta la ragione della mai raggiunta ortodossia hegeliana di Croce.