Libri di Vincenzo Ramón Bisogni
Dalla storia alla musica. Viaggio intorno ai personaggi nelle opere di Verdi, Donizetti, Puccini, Giordano e Leoncavallo
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro
editore: Zecchini
anno edizione: 2023
pagine: VIII-200
Reinventare dal vero. Grandi donne in musica. Adriana, Violetta, Butterfly
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2022
pagine: 144
Renata Tebaldi. «Dolce maestà». Figlia, donna, icona
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2019
pagine: 248
Uno sguardo dal palco. Tante voci tra cronaca, romanzo & realtà fin sull'orlo degli abissi della storia
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2018
pagine: VIII-232
Un florilegio di racconti biografici su tante voci della lirica, al limite di romanzo breve o anche non più che flash su squarci di vita fin qui ignoti, quando mantenuti entro invalicabili confini di privacy, quando emersi da fortuite ricerche. Sotto il comune denominatore dell’eccezionalità di eventi che ne hanno governato o mutato il corso esistenziale, leggeremo di figure musicali soltanto apparentemente intoccabili in una loro umanissima essenza, di giovani creature coinvolte e travolte da maternità (e paternità) fatali od anche da intrecci avviluppati. Troveremo meteore niente affatto labili nei mutevoli cieli dello spettacolo e, infine, creature vittime di tempi che non furono affatto felici come si contrabbanda: Mafalda Salvatini, Beniamino Gigli, George Gershwin, Anita Cerquetti, i Ricci, le due Marchisio, le tre sorelle Stolz ed ancora altri memorabili, nemmeno ignorando Tebaldi e Callas, Verdi, Puccini, Caruso e la Ponselle, sovrane e granduchi, non senza colpi di pistola e segreti di stato, reinventati dal vero, fin sugli abissi della storia, dove tutto è talmente vero da sembrare inventato, e tutto è talmente ben inventato da sembrar vero, come si usa dire anche dei fiori finti e di quelli creati in serra, di vite intere o di squarci esistenziali, vere realtà romanzesche per l’incredibile fantasia con cui la vita ne ha connotato l’essenza.
Nicolai Ghiaurov. La voce di un uomo vero
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2013
pagine: 248
Joseph Schmidt. «The pocket Caruso». Un tenore in fuga
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2012
pagine: 218
Richard Wagner. Das Rheingeld, un fiume di danaro
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2009
pagine: 156
Franco Corelli. Irresistibilmente tenore
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro
editore: Zecchini
anno edizione: 2009
pagine: 240
Personalità vibratile e tormentata di tenore dalla voce d'impatto eccezionale, monolitica eppure addestrata a virtuosismi tecnici inattesi, a tanta dottrina vocale Franco Corelli pervenne attraverso un affinamento né facile né indolore, tra dubbi e dilemmi, scoramenti ed orgogliose consapevolezze, sofferti in privatissima solitudine, sia pure con il sostegno di una consorte che seppe svolgere per lui una discussa quanto insostituibile funzione di music coach. Artista di prestigio incontestabile, collega alla pari di celebrate primedonne (Nilsson, Tebaldi, Callas) Corelli vantava una prestanza d'atleta, rara avis nella categoria tenorile che annovera ancora troppe sagome risibilmente inadeguate. Figurava per questo romanticamente credibile in tanti eroi del teatro verdiano (Alvaro, Ernani, Manrico pressoché ineguagliabile), o nelle più prestanti delle figure pucciniane (in primis, Calaf eclatante). Sensazionale Raoul de Nangis e Pollione mai inferiore a quelli più celebrati, in Carmen fu un veemente José dando uguale risalto alla facies piagata del personaggio. Prestando ascolto ad una capacità di autocritica fin eccessiva che lo determinò a farsi rimpiangere piuttosto che compiangere, Corelli preferì abbandonare le scene dopo venticinque anni e più di carriera internazionale (tra Scala, San Carlo, MMF, Staatsoper di Vienna, Met), forte di un lascito documentale esaustivo quanto pochi altri.
Angelo Mariani tra Verdi e la Stolz. Come in un dramma del teatro borghese
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2009
pagine: 156
Victoria de Los Ángeles. Nella musica per vivere (e sopravvivere)
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Zecchini
anno edizione: 2008
pagine: 4
Victoria de los Ángeles soprano, autentica primadonna malgré soi possedeva innato il dono di saper risalire con trasparente fedeltà alle intenzioni del compositore. Con un incontestato primato nel repertorio francese (Manon, Marguerite, Mélisande, Carmen), si rendeva ammirevole anche in tanto Puccini e, soprattutto, in una miriade di pagine cameristiche: in area mediterranea vantò il merito di aver rimosso il Lied dal limbo della musica in odore di snob e aver donato la levità di vetrofanie art-nouveau agli eccessi di nuance e finesse di tanta letteratura vocale francese. Ma fu nelle adorate composizioni della sua terra che riuscì a veicolare elementi antropologicamente elementari verso la cultura più alta, decantati del corpus vili a mezzo della sapienza del suo canto: qui la voce fluiva nobilmente serena, casta e, all'occorrenza, fremente ed incalzante, quasi a rispecchiare l'atteggiarsi delle discendenti dai grandi di Spagna, o, colorandosi di melismi meridionali, di popolane e gitani, pur sempre governata da un superiore senso del limite e del buongusto. Adulata dalla critica straniera, la più togata, da noi, nell'approccio all'opera italiana, non restò invece esente da riserve. Qui si procede a un primo bilancio della sua arte con partecipazione amorevole, pur senza abdicare alla doverosa oggettività.
Giacomo Puccini. Bello e... possibile. Tradizione, modernità e futuro della musica
Vincenzo Ramón Bisogni
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2014
pagine: IV-240
"Come le tante sue creature teatrali, Puccini richiama irresistibilmente amore rendendo arduo il porsi criticamente 'terzi' nel parlarne. Ci siam quindi rifatti a un Diderot che considerava la naïveté più vicina alla verità che non il pregiudizio per condurre da innamorati, con innocente buonafede, un ragionato viaggio d'amore nel mondo pucciniano, nel suo non lungo excursus esistenziale per concluderlo, come Toscanini, al punto in cui il Maestro è morto, convinti anche noi che siano i primi due atti di Turandot a costituire la più bella e compiuta opera del '900 musicale".