Libri di A. Marchi
Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo Crivelli. Catalogo della mostra (Fermo, 21 aprile-2 settembre 2018)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2018
pagine: 221
Dopo che nel 1433 Francesco Sforza ebbe conquistato le terre della Marca, Fermo diventò la capitale di un nuovo Stato. La corte sforzesca si insediò nella Rocca del Girfalco, dove nel 1442 Nicola di Ulisse da Siena fu chiamato a dipingere la camera che doveva accogliere Francesco con la novella sposa Bianca Maria Visconti. Dell'impresa cortese non rimane più nulla perché i fermani, che mal sopportarono la dominazione sforzesca, nel 1446 distrussero completamente la fortezza. Ma la presenza di Nicola di Ulisse in città lascerà un segno sulla cultura artistica fermana alla metà del Quattrocento, come testimonia la produzione di artisti locali specialmente attivi nell'entroterra. Un altro anno significativo è il 1468, quando prende il via l'attività marchigiana di Carlo Crivelli, seguito nel 1479 dal fratello Vittore, pittori veneziani che fecero di Fermo il fulcro della loro attività artistica, tutta votata alla produzione di preziosi polittici gotici. Tali importanti testimonianze pittoriche, insieme a sculture, oreficerie, tessuti, ceramiche e miniature, documentano a Fermo e nel vasto territorio che la circonda l'imponente fioritura del Quattrocento artistico marchigiano.
I miei compagni neri e le loro strane leggende
Henry Morton Stanley
Libro
editore: Terre di Libri
anno edizione: 2014
pagine: 240
"Mr Livingstone, I presume". Tutti conoscono la celebre frase con cui Henry Morton Stanley salutò, dopo oltre un anno di ricerche, l'anziano esploratore di cui si erano perse le tracce. Meno nota è la passione di Stanley per quella che oggi chiameremmo "ricerca etnografica". L'esploratore infatti, nelle lunghe serate trascorse intorno al fuoco, invitava gli africani che erano con lui a raccontare le loro leggende, trascrivendole e traducendole in inglese. Le storie, alcune davvero belle e tutte molto interessanti, richiamano alla mente le favole di Esopo. Hanno generalmente uno scopo, pratico o morale, e permettono al lettore di gettare uno sguardo sull'Africa premoderna. La traduzione che presentiamo, "unica autorizzata dall'Autore e perfettamente conforme all'originale inglese", come si legge nel frontespizio, è quella di un'amica di Stanley, Adelaide Marchi, pubblicata da Antonio Vallardi nel 1894. Pur rispettando il testo originale, abbiamo deciso di aggiornare le parole ormai desuete o che, come nel caso di "negro", hanno acquistato un senso dispregiativo. In alcuni casi inoltre, siamo intervenuti per rendere il testo più scorrevole per il lettore di oggi. Tutto ciò per mantenere la freschezza, la facilità di lettura e l'immediatezza comunicativa dei racconti, che il linguaggio di fine Ottocento avrebbe, in alcuni casi, fatto perdere. Il volume è illustrato con le numerose incisioni dell'edizione originale, tutte di Walter Buckley.
Storia e concetto dell'obbligazione romana (1912). Volume Vol. 1
A. Marchi
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 1972
pagine: 159
L'Idea e altri scritti sul romanzo
François de Sade
Libro: libro varia
editore: Pratiche
anno edizione: 1981
pagine: XXXI-86
S. Lucia, Paperino, Maliseti
Libro
editore: Centro Editoriale Toscano
anno edizione: 1994
pagine: 86
Cinquantanni di pubblicazioni della Soprintendenza di Urbino 1950-2000
Libro
editore: Quattroventi
anno edizione: 2001
pagine: 80
Lettere edificanti e curiose di missionari gesuiti dalla Cina (1702-1776)
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2008
pagine: 480
Dalla loro lontana enclave in territorio americano o cinese, i gesuiti hanno avuto un ruolo fondamentale nell'evoluzione delle idee e della mentalità del Secolo dei Lumi. Le loro lettere, che oggi dormono nelle biblioteche, hanno conosciuto un enorme successo di pubblico. Hanno appassionato Voltaire, Montesquieu e, più in generale, gli "intellettuali", eruditi o filosofi che fossero. Per la loro ampiezza, serietà, diversità dei soggetti trattati, esse meritano di figurare al fianco di opere monumentali del XVIII secolo come "Essai sur le moeuts" di Voltaire, "Encyclopédie" di D'Alembert e Diderot, "Histoire philosophique des deux Indes" di Raynal. Questo volume è dedicato alle lettere dalla Cina, che offrono al pubblico una documentazione su un mondo contemporaneo bizzarro e portentoso.
La Divina Commedia
Dante Alighieri
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Paravia
anno edizione: 2009
Vita di un derviscio. Dottrina e rituali del sufismo nel XVII secolo
Alberto F. Ambrosio
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2014
pagine: 242
Chi è un derviscio? Come vive? Quale è la sua formazione? Queste sono le domande a cui risponde magistralmente il libro. I dervisci hanno da sempre affascinato i viaggiatori europei, ma senza svelarne realmente l'essenza. I dervisci danzanti o rotanti, o più precisamente i mevlevi, fondati da Rumi nel XIII secolo, si stagliano nella storia della spiritualità musulmana come i più rappresentativi della mistica dell'ebbrezza. Eppure ancora così poco si conosce dell'essenza, della pratica e dei rituali che scandiscono la vita quotidiana di un derviscio. Con questo volume si colma un vuoto ingiustificato. Riferendosi alla figura e alle opere del più grande maestro mevlevi quale Ismail Ankaravì (m. 1631), Ambrosio analizza il sufismo in un'epoca in cui i sultani attribuivano la decadenza dell'Impero ottomano alle pretese deviazioni religiose sufi. Maestro spirituale del celebre convento di Galata, ad Istanbul, Ankaravì lascia alla posterità un'opera essenziale per addentrarsi nella vita dei mevlevi. Il suo "manuale per i dervisci", di cui si offrono in queste pagine numerosi testi tradotti dall'ottomano, rimane insuperato per la formazione del sufi. Il lettore ha la possibilità, per la prima volta in italiano, di penetrare in una vera e propria iniziazione alla storia e al simbolismo dei dervisci.
L'anno mille
Henri Focillon
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2010
pagine: 208
Di fronte al testo di Focillon restiamo ammirati per la rapidità di sintesi, l'impazienza degli indugi, il fluire impetuoso d'una retorica di antico stampo classico, nutrita di alta moralità, come dimostra l'inesorabilità dei giudizi. Nonostante la polemica antiromantica dell'autore, il suo anno mille è, specialmente nell'introduzione, una storia di popoli e dei loro esponenti. Nella rievocazione dei secoli che precedono lo spartiacque del millennio, gli scismi con le loro invalicabili opposizioni all'interno delle comunità, il viavai di missionari e di pellegrini, i processi di acculturazione e gli scambi reciproci fra barbari e romanizzati, la rete di " fraternità" fra i monasteri d'Europa restano sullo sfondo di una storia in cui le individualità dei popoli e delle stirpi si disegnano con chiarezza. E allora, procedendo nella lettura, avvertiamo intorno a noi l'eco di altre date, oltre a quelle, tutte politiche, segnalate dall'autore (1793, 1830, 1848) e pensiamo infatti al 1914, al 1918, al 1933, infine al 1939. Si profila così una scrittura per nulla neutrale e, si direbbe, benché fuori degli schieramenti definiti, militante. Questo saggio è figlio del proprio tempo ed è proprio questo suo fuoco nascosto a dargli lo smalto e il fascino di una autentica testimonianza. (Dallo scritto di Carlo Bertelli)