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Libri di Adolfo Scotto di Luzio

Senza educazione. I rischi della scuola 2.0

Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2015

pagine: 136

Secondo l'autore la scuola 2.0 non solo non migliora la situazione attuale ma compromette ulteriormente le già precarie condizioni di partenza: demolisce l'uguaglianza scolastica approfondendo il divario tra chi possiede beni intellettuali e chi ne è privo; non influisce sui buoni risultati degli studenti che sarebbero tali anche senza il tablet. Un libro provocatorio sul tema dell'educazione come funzione principale della scuola, il cui obiettivo fondamentale deve rimanere la crescita consapevole degli individui.
12,00 11,40

La scuola che vorrei

Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori Bruno

anno edizione: 2013

pagine: XX-122

Da affare di Stato per il bene di tutti, la scuola è diventata un rischio delle famiglie: quanto puoi spendere e quanti sacrifici sei disposto a fare per la carriera di tuo figlio? Per milioni di genitori l'istruzione ha assunto ormai i tratti di un ricatto venduto come un'opportunità di autorealizzazione. Sganciata da un legame vivo con la tradizione culturale, la scuola è diventata un oggetto altamente manipolabile, a disposizione di maggioranze politiche, burocrazie e interessi privati, di chi insomma ha la possibilità di far valere la propria volontà. Il libro indaga le radici di questo processo in Italia, Inghilterra e Stati Uniti. Con una proposta finale.
15,00 14,25

Nel groviglio degli anni Ottanta, Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi

Nel groviglio degli anni Ottanta, Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi

Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 312

Durante il movimento della Pantera, nelle facoltà occupate, compare uno striscione con scritto: «Qui finiscono gli anni Ottanta». Che cosa volevano dire gli studenti? Che cosa finiva veramente? Gli anni Ottanta, per l'appunto. Frivoli, edonisti ed effimeri quanto si vuole, ma pure attraversati da passioni politiche profonde, da tutti gli entusiasmi capaci di dare forma all'esperienza collettiva. La musica è stata il loro grande veicolo. Fruita nei modi più diversi, dal walkman al concerto nello stadio, ha tenuto buoni i giovani, ha celebrato i nuovi orizzonti consumistici dell'epoca, ma ha anche alimentato la loro inquietudine per altri tempi e altri luoghi, dando fiato al rimpianto e alla nostalgia e, insieme, parole alla rivolta. I ragazzi degli anni Ottanta sono stati i testimoni di molte fini, ma hanno anche visto sorgere un mondo nuovo, interconnesso e globale. Hanno viaggiato come non era mai accaduto alle generazioni precedenti e hanno dovuto fare i conti con l'emergere della nuova questione etnica. E allora, qual è la loro storia, che bambini sono stati e quali case hanno abitato, in che tipo di famiglie? Lungo quali strade si sono poi messi in cammino, con chi e cosa hanno dovuto confrontarsi? Quali, infine, i rapporti con la generazione precedente, con quel Sessantotto in particolare che così prepotentemente ha occupato gran parte dell'orizzonte della loro formazione? Venuti dopo, i ragazzi degli anni Ottanta si sono sentiti come chi è nato troppo tardi. Uscire da questa condizione è stata la loro impresa. «Nascere troppo tardi» è l'espressione di un sentimento. Di chi viene dopo una grande frattura, di solito una rivoluzione. L'ambiente in cui cresce, le voci autorevoli che ascolta, lo educano nella convinzione di aver perso qualcosa di molto importante, mancando un appuntamento decisivo con la storia. Chi è nato troppo tardi coltiva perciò segretamente la speranza in un nuovo inizio, che offra l'occasione per mettersi alla prova. Che tocchi finalmente a lui, come è toccato agli altri venuti prima di lui. A loro modo, si sono sentiti nati troppo tardi anche i protagonisti di questo libro, venuti dopo il Sessantotto. Figli, spesso in senso letterale, di quell'anno mirabile, hanno avuto in sorte di crescere negli anni Ottanta. Questo libro dunque è l'epopea di un sentimento. Un'epopea minore, certo, e inconcludente. Un po' bislacca, forse. Come si conviene ai suoi protagonisti. Ma qualcosa la racconta pure sul nostro presente. Vi stanno di fronte due grandezze e due modi di plasmare un medesimo sentimento, quello che ciascuno di noi si forma di se stesso - e che sul piano della storia collettiva le generazioni producono nei modi più diversi, nella letteratura, nella musica, nell'arte, nella politica. C'è il sentimento di chi ha visto la propria tensione all'azione risolversi in un caloroso applauso, come se tutti non aspettassero altro. E c'è il sentimento di chi, al contrario, quando ha provato a far sentire la propria voce ha dovuto fare i conti con uno sguardo carico di degnazione. Benevolo, certo, ma annoiato e distratto.
30,00

«Prima che partano!». Progetti di alfabetizzazione e scuole per gli emigranti nell'Italia liberale (1861-1921)

Alberta Bergomi

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2023

pagine: 290

Oggetto di questo libro sono le scuole per gli emigranti realizzate in Italia nell'età liberale (1861-1921). Studiarle significa riportare alla luce una documentazione finora trascurata: atti delle amministrazioni comunali, documenti ministeriali, saggi, articoli di maestri, pedagogisti e politici. Attraverso un materiale archivistico e bibliografico in gran parte inedito, lo studio rivela la presenza di una rete di percorsi formativi promossi da molteplici istituzioni pubbliche e private soprattutto in età giolittiana. Di questo variegato sistema di istruzione, diffuso nelle regioni a più alto tasso emigratorio, vengono messi in luce il quadro normativo e l'orientamento pedagogico e didattico, insieme alle prospettive culturali e politiche del tempo. Prefazione di Adolfo Scotto di Luzio.
19,00 18,05

L'equivoco don Milani

Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2023

pagine: 160

L'Italia ha imparato a comprendere la sua scuola in termini che le sono profondamente ostili. È questo il lascito di don Milani. E sta qui il nucleo di un equivoco che accompagna il nostro discorso educativo dagli anni Settanta in avanti. Ebreo convertito al cristianesimo e prete in odio alla borghesia, che nella Chiesa aveva aperto un'aspra polemica in nome dei poveri, don Milani sembrò incarnare una potente richiesta di cambiamento. In una maniera che ha qualcosa di profondamente ironico, tuttavia, la cultura pedagogica italiana ha finito per restare impigliata nelle stesse contraddizioni in cui si dibatteva il suo eroe. Il fatto è che don Milani, figura del nuovo, sarebbe rimasto fedele fino alla fine all'antico, al messaggio di Cristo e alla Chiesa. E a ben vedere anche a una idea di borghesia come classe di cultura. A pensarci è sorprendente come una figura così complessa, piena di tante cose, ambigua, contraddittoria e indubbiamente carica di fascino sia stata poi ridotta al figurino senza spessore del pedagogismo nostrano. L'ideologia che nel nome di don Milani pretende di bandirne il messaggio finisce così per imprigionare il prete a Barbiana ma svuota contemporaneamente Barbiana di ogni significato.
12,00 11,40

Storia (breve) di Napoli

Storia (breve) di Napoli

Stefano De Caro, Roberto Delle Donne, Girolamo Imbruglia, Giuseppe Civile, Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Libro in brossura

editore: artem

anno edizione: 2010

pagine: 160

Tremila anni di civiltà, dalla Magna Grecia, attraverso secoli di dinastie e dominazioni - bizantini, angioini, aragonesi, Borbone, Austria, Francia - fino all'unità incompiuta, all'età contemporanea: i tratti indelebili, le metamorfosi, le contraddizioni croniche di una capitale di confine tra occidente e Mediterraneo, multietnica per vocazione antica, porto di mare, emblema e frontiera di potenzialità e lacerazioni che invitano a ragionare senza stereotipi, "Storia (breve) di Napoli" ripercorre con misura inusuale le stagioni cruciali: la città greca e romana, il medioevo, l'età moderna, l'ottocento, il novecento, dimostrazione concreta che la "responsabilità scientifica" non obbliga di necessità alla prolissità pedante.
6,00

Napoli dei molti tradimenti

Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 123

Nel volume si racconta la grande infatuazione degli anni giovanili intrisi di radicalismo politico, alla ricerca del volto più autentico delle classi popolari; si scoprono le responsabilità di scrittori, cineasti e musicisti che a partire dagli anni '70 hanno reinventato lo stereotipo napoletano proiettandolo sul palcoscenico più vasto del multiculturalismo mediterraneo; si denuncia il fallimento dell'esperienza bassoliniana, rivelata dall'oltraggio dell'immondizia e dalla rivolta delle periferie; si mettono a nudo i limiti di una cultura cittadina, incerta tra gli "eventi"organizzati dalle nuove figure professionali degli operatori culturali e il mito della tradizione illuministico-giacobina del 1799.
10,00 9,50

La scuola degli italiani

Adolfo Scotto di Luzio

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2007

pagine: 423

Il volume traccia la storia dell'istituzione scolastica in Italia dalle sue origini risorgimentali alla riforma Moratti. Specchio delle speranze e dei progetti della classe dirigente liberale nel momento della nascita dello Stato unitario, la scuola riveste un ruolo di primo piano nella complessa fase dell'edificazione della nazione; in questa prospettiva una speciale attenzione è dedicata alla storia dell'istruzione tecnica e professionale. L'autore segue l'evoluzione dell'istituzione nel succedersi dei regimi e delle riforme, sottolineando in particolar modo la centralità della questione scolastica nell'Italia repubblicana e ricostruendo il confronto avvenuto in merito fra cultura comunista e cattolica. Il forte legame con la carica utopica della nascita della repubblica e della costituzione rende conto per l'autore sia della sua forte ideologizzazione, sia della crisi di legittimazione che la scuola, pur conservando elementi di forza, si trova a vivere oggi.
25,00 23,75

Il liceo classico

Il liceo classico

Adolfo Scotto di Luzio

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1999

pagine: 184

9,30

L'appropriazione imperfetta. Editori, biblioteche e libri per ragazzi durante il fascismo

L'appropriazione imperfetta. Editori, biblioteche e libri per ragazzi durante il fascismo

Adolfo Scotto di Luzio

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1996

pagine: 312

L'originalità della ricerca consiste nel verificare nel concreto le strategie d'intervento del regime, là dove esse si traducevano in atti (provvidenze, acquisti) e dunque venivano a comporsi con una serie di interessi diversi e confliggenti: le pressioni dei singoli autori e degli editori, le procedure amministrative, l'irriducibilità stessa dei gusti dei lettori, solo parzialmente controllabili. Scotto studia in primo luogo la politica degli acquisti, gestiti dall'Ente per le biblioteche e poi da un'apposita Commissione consultiva, che dà luogo a un'editoria assistita dove si rafforza l'egemonia di Mondadori. Si occupa in secondo luogo del dibattito sulla funzione delle biblioteche e delle analisi dell'epoca sulla lettura infantile.
19,63

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