Libri di Alberto Burgio
Gramsci. Il sistema in movimento
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2014
pagine: 489
"Per molte importanti ragioni Antonio Gramsci è oggi inattuale. Vede nella storia il solo luogo nel quale sia possibile comprendersi, come individui e come soggetti collettivi. È quindi, direbbe il poeta, 'più moderno di ogni moderno', posto che la modernità nasce col sentimento di un nuovo tempo che comincia nel segno di grandi trasformazioni. Oggi il sentimento del tempo storico appare sradicato, e si direbbe imploso l'orizzonte di senso che sul suo sfondo si costituiva. L'idea che la storia sia uno 'svolgimento' coerente ci è estranea. Suona per noi come un che di scolastico e di astratto. Gramsci investe sulla forza delle organizzazioni del movimento operaio, delle quali, pure, scorge gravi limiti, dovuti all'inadeguatezza dei gruppi dirigenti e alla loro estraneità alla classe. Confida nella trasformazione rivoluzionaria e nell'avvento, anche in 'Occidente', di una 'nuova società', regolata dall'autogoverno dei corpi sociali. Alieno da qualsiasi determinismo, lo considera una 'necessità storica' perché ha fiducia nell'efficacia della volontà (della razionalità) collettiva. Nulla più di un simile ottimismo storico si direbbe, di questi tempi, lontano dal sentire comune. Ma la sua lettura della crisi ci riguarda, ci coinvolge. Come Marx, Gramsci pensa dialetticamente la crisi come conseguenza necessaria dello sviluppo, e come premessa di una transizione differibile ma non evitabile. È uno scenario che parla di noi. Da oltre un secolo l'Occidente è stabilmente in crisi..."
Critica della ragione razzista
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2020
pagine: 272
Si fa di tutto per non vedere e non capire che le manifestazioni di intolleranza che accompagnano le migrazioni dall'est europeo e dal sud del Mediterraneo non sono reazioni accidentali; che le eruzioni antisemite — le profanazioni, gli insulti, le intimidazioni, le aggressioni — sono sintomi di una patologia profonda, cronica e grave: segni di una malattia congenita della modernità che va correttamente diagnosticata e ricondotta alla sua genesi. Del razzismo, in quanto figli della modernità, siamo tutti in qualche modo eredi e partecipi e non possiamo chiamarci fuori dalla sua storia solo perché proviamo nei suoi confronti ripugnanza. Né possiamo illuderci che sarà facile liberarcene. Il razzismo risponde a un bisogno etico radicato nella coscienza moderna: sbarazzarsene non è soltanto questione di buon senso o di buona volontà.
La coscienza razzista. Impunità e senso di colpa
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2024
pagine: 272
Che cos’ha a che fare il razzismo con il senso di colpa? E in che rapporto sta con l’universalismo? Un libro rigoroso e provocatorio, un percorso sorprendente tra filosofia, storia e psicoanalisi. Si potrebbe pensare che la polemica anti-universalistica condotta dal razzismo sia una controversia astratta, di esclusiva competenza degli studiosi. O soltanto un gioco: un macabro divertissement nel quale la sofferenza dei malcapitati – gli indegni, gli infimi, gli abietti – si trasforma, come per incanto, in uno strumento di ordine e progresso, a onore e gloria dei migliori. Si potrebbe anche immaginare che tutta questa polemica sia frutto di un puntiglio intellettuale: quasi che, non bastando vincere con la violenza, si pretendesse anche di stravincere, ammantandola dei panni del diritto. Non è così. In realtà, quella del razzismo è una storia di dolore e di passione non soltanto dalla parte delle vittime, ma anche da quella dei perpetratori: di chi fa violenza e per mezzo del razzismo la dissimula. Non è ovvio, può sembrare anzi paradossale. Ma tanti paradossi mostrano che è necessario cambiare prospettiva per capire ciò che ancora appare misterioso, contraddittorio o enigmatico.
Guerra. Scenari della nuova «grande trasformazione»
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2004
pagine: 228
Che succede nel mondo? Come interpretare le guerre che si susseguono da quindici anni a questa parte senza soluzione di continuità? Si tratta di episodi isolati o di una sequenza unitaria che tende ad autoalimentarsi rischiando di coinvolgere via via altri paesi? E che cosa accade alle democrazie occidentali? Le nuove leggi su immigrazione, ordine pubblico e custodia dei dati personali, il potenziamento di polizie e servizi di intelligence, i rastrellamenti di "extra-comunitari", le riforme istituzionali che rafforzano i poteri governativi e le tendenze plebiscitarie sono misure di lotta contro il "terrorismo internazionale"?
Robespierre duecento anni dopo
Antonio Gargano, Alberto Burgio, Michel Vovelle
Libro
editore: La Città del Sole
anno edizione: 1996
pagine: 142
Per un lessico critico del contrattualismo moderno
Alberto Burgio
Libro: Libro rilegato
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2006
pagine: 272
Il senso della filosofia
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 252
Se essere filosofi di professione (o storici della filosofia) significa stare «nella quotidianità» in un modo per qualche verso differente da come ci si sta non essendolo (ammesso che di una modalità comune di stare nel mondo abbia senso parlare), allora anche la filosofia si dimostra a modo suo concreta, anzi concretissima, proprio con il mostrarsi capace di imprimere una forma specifica al concreto e al vero della vita quotidiana. Di questa sua peculiare concretezza e veridicità parlano i testi qui raccolti, nella prospettiva - va da sé - più libera e personale. Muovendo, appunto, dall'esperienza che ciascuno compie nella vita di ogni giorno, quindi dal modo in cui ciascuno la propria esperienza percepisce e preferisce ordinare.
Senza democrazia. Per un'analisi della crisi
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2009
pagine: 288
"In passato il capitalismo è stato la forma economica e il rapporto sociale più capace di ottimizzare lo sviluppo delle forze produttive sociali. È stato in grado di alimentare questo sviluppo imprimendogli costanti accelerazioni e di rendere socialmente disponibili i suoi risultati. Tale ha consentito al modo di produzione capitalistico di sostituirsi ai modi di produzione precedenti. Questa fase si è quindi esaurita. Le forze produttive sociali si sono sviluppate in misura tale da surclassare le capacità metaboliche del capitalismo, che non è stato più in grado di metterle pienamente a valore e di alimentarne lo sviluppo in forme socialmente progressive. Le guerre mondiali sono state la sanzione di questa svolta. Da quel momento, il capitalismo è diventato una forza anti-sociale: arcaica, prevalentemente regressiva e, appunto, irrazionale. Pur di mantenere la presa sulla società e di imporre al processo produttivo la taglia del profitto, da un lato ha incrementato la violenza per distruggere le forze produttive 'eccedenti'; dall'altro, ha favorito forme di sviluppo socialmente inique e distruttive dell'ecosistema globale. Per un verso, l'enorme sviluppo delle forze produttive attesta il successo del capitalismo; per l'altro, genera le condizioni della sua fine. Apre l'epilogo della sua storia, sulla durata del quale qualsiasi previsione sarebbe tuttavia, al momento, azzardata. [...] "
Nonostante Auschwitz. Il «ritorno» del razzismo in Europa
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2010
pagine: 224
Per capire perché il razzismo sia tornato sulla scena nelle nostre società non basta considerare gli avvenimenti dell'ultimo ventennio. Bisogna prendere sul serio l'ipotesi che il razzismo sia un ingrediente della modernità europea, non soltanto un effetto perverso della globalizzazione, tanto meno un residuo arcaico destinato a estinguersi. Ma affermare la perversa normalità del razzismo non implica rassegnarsi alla sua presenza nefasta e operosa. Significa attrezzarsi a combattere, all'altezza della sfida, una cruciale battaglia di civiltà.
Il razzismo
Alberto Burgio, Gianluca Gabrielli
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2012
pagine: 220
È impensabile fare la storia del razzismo senza elaborare un modello teorico che ne delinei concetti e nozioni adeguate, ma ogni modello deve sapersi misurare ed arricchire nel confronto serrato con l'analisi storica. A partire da questa duplice esigenza, il volume ripercorre a maglie larghe le vicende storiche dei due grandi filoni del razzismo moderno, quello antisemita e quello coloniale, culminate ad Auschwitz e nelle società segregate degli Stati Uniti e del Sudafrica, provando quindi a formulare un'ipotesi teorica in grado di descrivere il dispositivo logico sotteso alle ideologie razziste operanti negli eventi narrati. Pur nella diversità dei contesti storici, infatti, risulta possibile riconoscere una configurazione unitaria del discorso razzista: una logica comune alla base dell'invenzione delle "razze umane", individuando la quale la critica teorica e pratica del razzismo (e la sua stessa storia) appaiono sotto una luce diversa. Sulla scorta di questa ipotesi, viene così ripreso il filo della narrazione storica del XIX e del XX secolo, mettendo il dispositivo logico individuato alla prova dei più recenti processi di esclusione: la "razzizzazione" dei cosiddetti "marginali" (zingari e devianti, delinquenti e proletari), il razzismo sessista, il controverso tema del razzismo italiano. Infine, lo sguardo si spinge sull'ultimo trentennio, un'epoca in cui il razzismo sembra riemergere con virulenza immutata, ma con caratteristiche in parte inedite.
Rousseau e gli altri. Teoria e critica della democrazia tra Sette e Novecento
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2012
pagine: 247
Il 2012 è un anniversario perfetto. Rousseau nacque nel 1712 e 250 anni ci separano dalla pubblicazione di opere che l'hanno reso celeberrimo. Ma perché oggi rileggere in particolare il "Contratto sociale"? Perché dalle sue pagine si sprigiona, insieme a una teoria radicale della democrazia, una critica attualissima della società borghese, incentrata sulla lotta contro i particolarismi. La modernità è sorta nel nome della libertà, dell'uguaglianza, della fraternità. Sappiamo com'è andata a finire. Nella sua battaglia per la giustizia sociale, Rousseau incontra Marx. Sussiste, tra loro, una prossimità intuitiva, che coinvolge i presupposti stessi della critica. Entrambi colgono la radice della violenza borghese nell'appropriazione privata di ciò che è comune, e nell'insieme dei rapporti di dominio che ne discende. La loro riflessione coglie dunque un punto ancora oggi, con ogni evidenza, essenziale. E qui si dà un paradosso. Uomini del Sette e dell'Ottocento lessero lucidamente processi allora in embrione, che ai nostri giorni squadernano effetti devastanti. Ma oggi tali processi sono perlopiù misconosciuti. Per questo è tempo di tornare a Rousseau. "Ben lontano dalle idee comuni", come egli scrive, il "Contratto sociale" offre strumenti formidabili per la ricostruzione di un pensiero critico.
Orgoglio e genocidio. L'etica dello sterminio nella Germania nazista
Alberto Burgio, Marina Lalatta Costerbosa
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2016
pagine: 350
Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, nell'Europa sottomessa al giogo nazista, accaddero due fatti sconvolgenti. Decine di migliaia di persone "normali" si dedicarono all'assassinio di milioni di esseri umani inermi. Gran parte di una popolazione tra le più civilizzate collaborò a un genocidio perpetrato in suo nome. Assistette indifferente alle deportazioni. Ascoltò partecipe racconti che narravano di massacri di donne e di bambini e dello sterminio dei reclusi nei campi della morte. Come avvenne tutto ciò? Perché tanti vollero macchiarsi di crimini così orrendi? E soprattutto: come poterono considerarli, con orgoglio, gesti eroici, premesse di un'era gloriosa?