Libri di Alessandra Peretti
Corrispondenze berlinesi
Clemente Manenti
Libro: Libro in brossura
editore: BFS Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 159
Clemente Manenti è stato militante politico, organizzatore culturale, insegnante, scrittore e altro. Le carte lasciate alla sua morte includono, oltre a 38 taccuini, un dossier di 24 fascicoli catalogati Corrispondenze Reporter. Sono testi quasi tutti dedicati alla vita politica e culturale delle due Germanie negli anni 80, quando Clemente vi ha a lungo soggiornato. Delle Corrispondenze si pubblicano qui i testi completi, dattiloscritti, corretti a mano e datati o databili. Solo alcune di esse uscirono in «Fine Secolo», il settimanale culturale del quotidiano «Reporter». Le completano gli articoli usciti sulla rivista «Diario della Settimana», negli anni 90.Oltre alle Corrispondenze edite e inedite, si propone una selezione delle note dei taccuini scritti a partire dal 1980, l’anno di inizio di un soggiorno berlinese, ma le date di composizione non sono certe perché, in qualche caso, mancano riferimenti testuali e contestuali che consentano di ipotizzarne la cronologia. Dei pensieri, delle note di lettura, degli aforismi dei taccuini, Michele Battini ha fatto qui una scelta ragionata e commentata.
Cassandra e Isabeau. Un amore da favola
Alessandra Peretti
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2023
pagine: 46
Questa è la vera storia di Cassandra e Isabeau, rispettivamente un'Agente del Corpo Forestale dello Stato, e la lupa che ha cresciuto come una figlia. Un amore vero, struggente e magico come una favola d'altri tempi, adatta a grandi e piccini, e a tutti coloro che amano profondamente la natura e gli animali. Età di lettura: da 4 anni.
Juan Carrito, una vita da star
Alessandra Peretti
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2023
pagine: 50
Questa è la simpatica favola dell'orso Juan Carrito, un marsicano del Parco Nazionale d'Abruzzo. Unico nel suo genere, è divenuto una vera Star internazionale con il suo modo di vivere confidente e poco gestibile.
Fuori da scuola. 1938. Studenti e docenti ebrei espulsi dalle aule pisane
Libro
editore: Pisa University Press
anno edizione: 2019
pagine: 83
A ottant’anni dalla sigla dei decreti fascisti del settembre 1938 che cacciarono dalle università e scuole italiane studenti e docenti ebrei italiani e stranieri, viene qui offerto un bell’esempio di metodologia della didattica della storia, di divulgazione e di educazione morale, prova concreta dell’alta qualità dei docenti italiani. Nel volume confluiscono infatti due testi editi in precedenza, ora rivisti, aggiornati, integrati da nuovi documenti e nuove riflessioni critiche. Il primo è la trasformazione di un quaderno del Centro per la Didattica della Storia, "Mio padre ci disse che non saremmo più tornate al Galilei", che Stefano Sodi aveva curato con i propri allievi nel 2008. Rivisto e integrato da nuove informazioni, narra la storia dell’espulsione dal Liceo Ginnasio pisano del professor Lamberto Borghi, che sarebbe poi divenuto uno dei più insigni pedagogisti italiani del dopoguerra, e di numerosi allievi, la maggior parte dei quali eredi delle famiglie della borghesia ebraica della città. Il secondo è il catalogo della mostra "Shoah e cultura della pace", presentata dall’Ateneo di Pisa nel gennaio 2002, curato dagli storici Tommaso Fanfani e Michele Luzzati, dalla giovane studiosa Francesca Pelini, dalle archiviste Giovanna Tanti e Rosa Lucia Romano. Esso viene ora sviluppato da Alessandra Peretti in una più ampia riflessione sulle vicende dei circa 290 studenti ebrei stranieri e dell’imprecisato numero degli italiani espulsi, e integrato dai documenti ufficiali dei Ministeri e del Rettorato e dalle lettere e fotografie dei perseguitati stessi. Due testi preziosi, non solo per interpretare il passato. I persecutori, talvolta, ritornano.
Da Odessa a Pisa. Maria Di Vestea Fischmann dottoressa in medicina
Alessandra Peretti
Libro
editore: Del Bucchia
anno edizione: 2013
pagine: 140
Il femminismo è prima di tutto una pratica ed è l'intreccio di molte storie diverse: storie che possono essere raccontate, come suggerisce Emma Baeri, purché non si tradisca l'esperienza di quella pratica. Questo racconto è quindi possibile se la pratica diventa metodo: partire da sé, muovere il racconto tra storia soggettiva e collettiva, tra parzialità e rispetto delle fonti, tra la propria esperienza di donna femminista e la ricerca storica del femminismo. Anche di questo ci parla la storia di una donna tra Odessa e Pisa, quella di Maria Di Vestea Fischmann, dottoressa, filantropa, femminista che questo libro ci consegna (la conclusione dell'introduzione di Paola Bora).

