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Libri di Alessandra Tarquini

La sinistra italiana e gli ebrei. Socialismo, sionismo e antisemitismo dal 1892 al 1992

Alessandra Tarquini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2020

pagine: 309

Questo libro ricostruisce i rapporti fra la sinistra italiana e gli ebrei, dal 1892, quando nacque il Partito socialista, alla crisi della cosiddetta prima Repubblica. I protagonisti sono le donne e gli uomini che, in nome del socialismo di matrice marxista, aderirono ad alcune delle più importanti organizzazioni di massa del Novecento. E gli interrogativi a cui l'autrice cerca di rispondere sono i seguenti: chi sono stati e chi sono gli ebrei per i socialisti? Sono oppressi, e quindi insieme a tutti gli sfruttati del mondo partecipano alla lotta per l'avvento di una nuova civiltà, oppure ostacolano la realizzazione del socialismo? Accanto alla storia dei partiti, nella trattazione hanno ampio spazio gli intellettuali che vissero a stretto contatto con la politica. Da questo punto di vista, la rappresentazione dell'antisemitismo, del sionismo e del conflitto arabo-israeliano, negli scritti degli storici, dei filosofi e dei sociologi, ma anche nel cinema, nei romanzi e nella produzione della cultura di massa, aiuta ad approfondire la ragione delle scelte politiche. Nell'arco di un secolo, a delinearsi è una storia di relativa sottovalutazione della questione ebraica.
24,00 22,80

Storia della cultura fascista

Alessandra Tarquini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2016

pagine: 248

Nel tratteggiare l'universo culturale fascista questo libro segue tre direttrici: la politica culturale del regime, la condizione delle diverse arti e discipline, l'ideologia che contrassegnò lo stato totalitario. Guardando alla politica culturale messa in atto dal partito e dal governo fascista l'autrice individua le scelte della classe dirigente al potere in Italia dal 1922 al 1945; concentrandosi sugli intellettuali e sugli artisti chiarisce la portata del contributo da essi fornito al fascismo. Viene così delineata l'ideologia fascista come un sistema di visioni, di ideali e soprattutto di miti, capace di orientare l'azione politica e di promuovere una precisa concezione del mondo.
20,00 19,00

Il Gentile dei fascisti. Gentiliani e antigentiliani nel regime fascista

Alessandra Tarquini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2009

pagine: 381

Questo libro parla del rapporto che intercorse tra Giovanni Gentile e il fascismo dal 1922, quando il filosofo fu nominato Ministro dell'Istruzione nel primo governo Mussolini, al 1944 quando venne ucciso dai partigiani. L'autrice discute le varie reazioni, in termini di sostegno o di critica, che l'opera e il pensiero gentiliani suscitarono nel mondo fascista, fra esponenti del partito e membri del governo, filosofi, storici e giuristi, giovani fascisti e docenti universitari. Alcuni videro in Gentile il principale teorico del fascismo, lo difesero dalle critiche che egli ricevette negli anni fra le due guerre e ne condivisero il progetto politico e culturale. Altri, invece, che consideravano la sua influenza sulla cultura italiana un pericolo per il regime, lo avversarono strenuamente.
29,00 27,55

Gli italiani e la politica. Studi in onore di Simona Colarizi

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2024

pagine: 160

Il libro è un omaggio a Simona Colarizi, una grande storica del Novecento. Sono qui raccolti contributi di autori che si ispirano ai suoi studi. I saggi indagano movimenti, gruppi dirigenti e leader di partito, mostrando come è cambiato il rapporto fra gli italiani e la politica nel corso del XIX e del XX secolo. Contributi di Carmine Pinto, Lorenzo Benadusi, Paolo Mattera, Giovanni Cerchia, Marilisa Merolla, Marco Gervasoni.
20,00 19,00

Manifesto degli intellettuali fascisti e antifascisti

Giovanni Gentile, Benedetto Croce

Libro: Libro in brossura

editore: Fuoriscena

anno edizione: 2023

pagine: 224

Questo è il primo libro di una serie che dedicheremo al recupero di testi classici. L’idea sottostante è quella di liberarli dai recinti in cui sono spesso costretti e da quella sorvegliata distanza di sicurezza dall’attualità utile solo a disinnescarli. La storia non è cartografia del passato, non è pura erudizione per pochi. Non esistono analogie, non si possono sovrapporre storia e attualità, ma «l’incomprensione del presente cresce fatalmente dall’ignoranza del passato» (Marc Bloch). Il cuore di questo libro è il rapporto tra intellettuali e potere. Se c’è stata un’egemonia culturale della sinistra, raramente si sente parlare dell’egemonia culturale di destra che ha dominato il Paese nel ventennio fascista. I più grandi intellettuali di allora furono fascisti, non per paura del manganello o di ritorsioni ma per assoluta convinzione politica e morale, come si può leggere limpidamente in queste pagine. «Dobbiamo abbandonare una vecchia immagine del fascismo come fenomeno reazionario incapace di produrre cultura» scrive Alessandra Tarquini nell’introduzione al Manifesto degli intellettuali fascisti, sottoscritto tra gli altri da Ungaretti, Pirandello, Malaparte, Marinetti, e il cui autore, Giovanni Gentile (che resterà fascista fino alla morte, nel 1944, ucciso dai partigiani dei Gap), è uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. All’egemonia culturale fascista risponderà con un testo speculare – il Manifesto degli intellettuali antifascisti – un gruppo guidato da Benedetto Croce e da Giovanni Amendola. Il loro antifascismo segue l’indirizzo del cosiddetto «Aventino» (il ritiro dell’opposizione parlamentare dopo l’omicidio Matteotti del 10 giugno 1924), porta alta la bandiera del liberalismo democratico e riconosce una clamorosa leggerezza (dopo la marcia su Roma, infatti, Croce aveva ritenuto il fascismo un fenomeno passeggero, e il 24 giugno 1924 aveva votato in Senato la fiducia al Duce). Rileggere le parole di allora (estremamente illuminanti ed evocative) è un’occasione per guardare da dove veniamo, per capire chi siamo stati e chi possiamo essere.
16,00 15,20

Storia della cultura fascista

Storia della cultura fascista

Alessandra Tarquini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 239

Nel tratteggiare l'universo culturale fascista questo libro segue tre direttrici: la politica culturale del regime, la condizione delle diverse arti e discipline, l'ideologia che contrassegnò lo stato totalitario. Guardando alla politica culturale messa in atto dal partito e dal governo fascista l'autrice individua le scelte della classe dirigente al potere in Italia dal 1922 al 1945; concentrandosi sugli intellettuali e sugli artisti chiarisce la portata del contributo da essi fornito al fascismo. Viene così delineata l'ideologia fascista come un sistema di visioni, di ideali e soprattutto di miti, capace di orientare l'azione politica e di promuovere una precisa concezione del mondo.
18,00

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