Libri di Andrea Barabino
La guerra gallica. Testo latino a fronte
Gaio Giulio Cesare
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2002
pagine: 528
Introduzione, traduzione e note di Andrea Barabino. Saggio critico di Augusto Fraschetti Con testo a fronte Opera storica tra le più celebri dell'antichità, la Guerra gallica, composta in sette libri tra il 58 e il 50 a.C. e completata da un ottavo libro attribuito al generale Aulo Irzio, racconta dallo straordinario punto di vista dell'autore e con modernissimo senso della storia la spedizione di conquista di Cesare in Gallia, culminata con la vittoria di Alesia del 52 a.C. Sette anni di vittorie e sconfitte, di astuzie tattiche, eroismi, perdite umane vertiginose, colossali imprese di fortificazione e di edificazione di ponti e strade. Con stile acuto e nitido, Cesare descrive i fatti nella loro nuda verità ed essenzialità, senza tacere le ragioni del suo comportamento strategico e politico, e componendo allo stesso tempo un proprio imperituro e appassionante ritratto.
Il sogno di Scipione-Il fato. Testo latino a fronte
Marco Tullio Cicerone
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2002
pagine: 144
Il destino dell'uomo è il tema che accomuna le due opere qui raccolte, nelle quali Cicerone prende le distanze dalle principali correnti filosofiche del suo tempo: l'epicureismo, in cui scorge una minaccia per l'antica morale romana, e lo stoicismo con i suoi eccessi rigoristici. Nel Somnium Scipionis (54 a.C.), parte finale del perduto De re publica, Scipione l'Emiliano racconta in un lungo flash back carico di pathos e di suggestioni un sogno profetico nel quale il celebre avo, Scipione l'Africano, gli illustra l'assetto dell'universo, esortandolo a distaccarsi dalle vanità mondane e rivelandogli che una dimora celeste è il premio che attende gli uomini di stato. La vita attiva è dunque il presupposto della futura felicità ultraterrena, che spetta solo a coloro che hanno agito per il bene della patria. Nel De fato (44 a.C.) Cicerone mette a confronto la concezione stoica del destino come ferrea necessità con la teoria del libero arbitrio secondo la quale le azioni dell'uomo non rispondono a un ordine esterno ma si basano sulla sua volontà e responsabilità.