Libri di Angelo Mansueto
La domenica mattina i pesci si svegliano tardi
Angelo Mansueto
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2018
pagine: 72
I personaggi “casuali” di Angelo Mansueto si muovono in spazi e tempi indefiniti eppure non sono imprecisi senza un luogo, un fine; sono anzi descritti a volte con tratti incisivi, però al contempo riescono a sfuggire finendo deliberatamente “nell’irrisolto”, calati come sono tout-court in storie senza preamboli, messe cantate, proemi. Questo effetto riporta alla mente i racconti e la scrittura di Raymond Carver o i quadri di Hopper, naturalmente con debite differenze e scarti. In Carver si respira per esempio una inquietudine, un turbamento, un’angoscia (a volta esasperata dal suo editore Gordon Lish che lavorava con l’accetta sulle opere dello scrittore), presagi di una paura di vivere, la paura del buio, della morte. Una lettura che “sfila il tappeto sotto i piedi”. Quest’angoscia manca nei racconti di Angelo Mansueto, ma alla fine l’effetto destabilizzante risulta il medesimo, e cioè quello di “sfilare il tappeto sotto i piedi al lettore”. E così è capitato che “ho perso la mia ombra” e mi sono sentito “non più perpendicolare alla terra”.
Flusso di incoscienza
Angelo Mansueto
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2015
pagine: 80
Parole scritte senza averle prima pensate si mettono in mostra in un flusso di versi da cui non ci si può riparare. Poesie per tutti, ma soprattutto per nessuno.
Ricordi dall'oblio
Angelo Mansueto
Libro: Libro rilegato
editore: Dellisanti
anno edizione: 2005
pagine: 64
Il raduno. Favole e fiabe di una certa canaglieria
Marco Tarantino
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2019
pagine: 120
Vediamo chi passa, pensò la Volpe, e preparò la stampella. Vediamo chi resta, pensò la Mela, e controllò la pistola. Coperta da un rovo, la Piccola Dinamitarda accese un cerino e baciò la miccia: oggi accendiamo i lampioni del cielo. Datemi un mitra, pensò la Castagna acquartierata sul ramo: e solleverò il Lupo dal problema di esistere. Datemi un orco, una Fata o un favolista e ne farò un antipasto, promise il Lupo. Datemi un Lupo smargiasso e ne farò un materasso, rise sprezzante la Fata. Celata da un frassino, la Strega con la lettera B s’inebriò del livore e contò le siringhe: il numero giusto per seminare sconforto. Ho il becco di ferro, disse la Merla: su, provate a provarlo. Il passato viene a cercarti, assicurò la Faina; ma è il presente che alla fine ti prende, sentenziò la Civetta. Poi entrambi ti fanno la festa, gracchiò la Cornacchia. A quel punto fatemi un colpo, ghignò lo Sciacallo: ci metto poco. Avanti, piccolo mio, lusingò Biancanave. Coraggio, fammi suonare, invitò l’Incantatrice dal flauto d’acciaio. Serata da ricordare, s’inchinò Cenerantola, accarezzandola lama prima di farsi una paglia.
Il fantasma visibile
Valentina Lippolis
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2019
pagine: 72
Quando tra penna e cuore si crea un felice connubio, si scrivono pagine come quelle di Valentina Lippolis, dove ogni traccia di inchiostro è un palpito di vita passata, presente e futura. “Il fantasma visibile” è una voce che parla di sé, a volte con tono di sfida squarcia il silenzio del dolore, altre è un sussurro, un balbettìo incerto che cerca risposte, che vuole carezze. Valentina racconta così la sua esperienza di figlia che resta aggrappata nonostante tutto alla sua roccia, che tiene stretta quella mano che a tratti le scivola per poi riprendere e stringere più forte di prima. Pagina dopo pagina, la sua penna scende nei meandri del cuore, attraversa i ricordi che diventano spine e sorrisi, raccoglie immagini che si stampano indelebili nei suoi occhi verdi, nei loro occhi verdi; resta sospesa sul foglio bianco della speranza, e la parola si fa preghiera. Pochi passaggi di vita, salti lontani ma essenziali ricostruiscono un’esistenza, un io lacerato e composto nello stesso tempo. Un percorso breve in superficie ma infinito nella sua profondità; qui, paura e coraggio si intrecciano come le spire elicoidali del DNA e diventano un’unica linfa vitale, energia e forza.
Stare a galla
Marina Longo
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2019
Tre. Il numero che scegliamo sempre, istintivamente, perfetto senza esserlo. Tre i chiaroscuri sfumanti in questa silloge, con il coraggio dei colori lasciati sull'asfalto, da un'artista che tratteggia la sacralità del profano trattenendo sulle dita la polvere dei passanti, delineati con rispetto, in una fame d'aria costante. L'altro come specchio ed è nella solidità della sabbia che ceselliamo la sagoma delle bugie che sostengono la nostra fiamma; ma può una fiamma stare a galla? Sì, perché i poeti mentono, mentono sempre. Sul pelo dell'acqua come fosse il filo del rasoio e ogni parola taglia la carta in un riprodursi concentrico, dal centro della pancia oltre il bordo della nostra comfort zone. L'Io lettore sfoglia queste pagine e attraversa lo specchio dell'autrice, pronto a smarrirsi in luoghi consueti di bianco e lavoro antico, in famiglie immobili nello stillicidio di un amore che tiene il posto ai figli su sedie di paglia e tra abbracci discreti come tralci. Luoghi consueti percepiti come l'eco di un giovane corpo che assorbe l'afa svelando la realtà dell'inverno, facendone tavola apparecchiata, divano vuoto.
Il sistema binario
Luca Marzano
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2018
pagine: 104
Nel viaggio della vita accade talvolta di voler essere “viaggiatori viaggianti”, come direbbero i poeti ai quali risulta ingombrante essere definiti poeti; cantautori, cioè, pronti a prendersi sul serio non più di tanto con un “Ma quale poesia? Del far poesia son capaci altri, i poeti appunto. Diciamo invece che i miei danno l'impressione di essere versi solo perché avrei prestato loro più attenzione di quanta ne prestiamo normalmente al linguaggio quotidiano”. Giusto! Forse il poeta che non si sente tale ha ragione da vendere, anche e soprattutto oltre i confini apparentemente angusti di un discorso sulla poesia rivolto a chi della poesia abbia un'idea che la risolve in versi. Ma cosa sono i “versi”, se non la versione, starei per dire la torsione, di un'azione che appariva chiarissima e necessaria ancora un attimo prima di intraprenderla e divenuta nel frattempo incomprensibile perfino a chi, da autore che si credeva, finisce con lo scoprirsi non dico personaggio in perenne ricerca di un autore ma almeno di un senso postumo da attribuire al proprio viaggiare?
Brutti di bosco. Favole e fiabe di una certa canaglieria
Marco Tarantino
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2017
pagine: 104
Biancanave sa come si fa: gliel’ha ordinato il medico. Cenerantola crede di saperlo: gliel’ha spiegato la matrigna. Occhio alla Volpe, veterana di Gettysburg: ha una baionetta sulla stampella. Occhio alla Castagna: dal ramo prende la mira e non sbaglia mai. Occhio alla santabarbara della Piccola Dinamitarda, occhio all’astio della Mela Smith& Wesson, occhio alle doti (poco) nascoste dell’Incantatrice di sergenti, occhio agli agganci malavitosi dei subdoli Tre Tortellini. Occhio alla penna, occhio alla pelle: tempi duri, durissimi per gli otto Padri della Fiaba Costituita, diretti al Raduno nel bosco canaglia. Poiché è suonata ormai la campana sul cimitero dei luoghi comuni, dove giacciono quelli che ufficialmente vissero “felici e contenti”. E per nessuno può esserci più remissione di peccato.
L'ultimo saluto di Hook
Francesco Alfarano
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2017
pagine: 80
Giacomo “Hook” Uncino. Il pirata. L’avventuriero senza una mano. Il filibustiere arcinemico e nemesi di Peter Pan. Forse Peter Pan stesso, un Peter disilluso che è cresciuto anche se non voleva. È lui il personaggio/filo conduttore di questa raccolta composta da 26 poesie e che rappresenta un viaggio. Un viaggio di crescita, appunto: l’abbandono dell’adolescenza in nome di un’età adulta costantemente in divenire. Non c’è quindi punto di arrivo, si tratta piuttosto di un susseguirsi eterogeneo in cui ogni poesia è tappa e ogni tappa non ha senso di per se ma solo in prospettiva totale e totalizzante. Allo stesso modo la raccolta diventa tappa di un viaggio ben più ampio che è quello dell’autore. Francesco Alfarano osserva il mondo tramite le sue esperienze e lo universalizza attraverso i propri versi. Lui non è né Peter Pan né Capitan Uncino, lui è già partito ma deve ancora arrivare. Il suo percorso è quasi dantesco in quell’inferno paradisiaco chiamato vita. L’Io narrante è il mentre, sempre se stesso ma mai uguale, che vive di cicli e ricicli attraverso strade tortuose che si dipanano e tornano su loro stesse apparentemente senza soluzione di continuità. Apparentemente.
Sua figlia è intelligente ma non si applica. Pensieri sconnessi di senso compiuto
Vittoria Orlando
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2016
pagine: 96
“Suo figlio è intelligente ma non s’impegna, potrebbe fare molto di più”: chi di noi non si è mai sentito dire queste parole? Io sì, molte volte e non perché andassi male a scuola, anzi: scrivo questo per tranquillizzare mia madre che mi legge (ciao mamma), questa frase ci ha accompagnato tutti per buona parte della nostra vita e racchiude in sé una catena da cui io ho voluto liberarmi. In che modo? Non facendo nulla, perché sono pigra; ho vissuto e vivo la mia vita senza applicarmi esageratamente ma maturando, senza imposizioni, una divertita osservazione della realtà verso tutte le cose della vita. In quest’osservazione leggera e distratta ho trovato due cose: il grande, fondamentale per la sopravvivenza di ogni essere umano, pesce e volatile, valore dell’ironia; e, ancora, che la banalità non esiste. Esiste solo negli occhi di chi cerca qualcosa di più, un motivo seriamente valido per spiegare le cose. Bene, a tutti voglio dire una cosa: la morale non esiste perché la vita non è una favola. Tanto vale mangiarsi un panino al salame come quello della ricreazione a scuola, nell'attimo di pace prima del successivo “dovresti impegnarti di più, sei intelligente come tutti”.
La voce di Anita
Angelo Mansueto
Libro: Libro in brossura
editore: Pufa Editore
anno edizione: 2016
pagine: 152
Non si può entrare in punta di piedi lì dove i personaggi, a costo di mostrare la loro anima sotto forma di semplice verità, si svestono fin anche della loro pelle: il tentativo resta vano. O dentro o fuori. In queste pagine c'è un mondo che si schiude mostrando tutta la sua fragilità e bellezza, un mondo nel quale i personaggi si muovono consapevoli della loro ineluttabile fine, sottoposta all'incedere costante del tempo, che trasforma le persone in ricordi fissandoli in un eterno presente. Nello scorrere le righe c'è talmente tanta forza espressiva da impedire al lettore la benché minima levata di scudi. I personaggi trasudano parole eterne proprio perché la loro condizione esistenziale è così densa di significato da porli in una dimensione di oggettiva grandezza. Sono giganti che, senza saperlo, si muovono cercando a tutti costi di nascondersi tra le pieghe del loro dolore. Mentre gli odori delle parole pervado la mente irrimediabilmente, i colori del linguaggio sono vividi e il contegno relegato al ruolo pressoché insignificante. È come ritrovarsi, da accattone, ad una festa alla quale non sei stato invitato.