Libri di Angelo Maria Monaco
Salus Electis. Il fonte battesimale di Otranto per Pietro Antonio di Capua. L'opera, la committenza, la censura
Angelo Maria Monaco
Libro: Libro rilegato
editore: EDIFIR
anno edizione: 2025
pagine: 144
Salus Electis è un saggio di taglio storico-artistico e museologico che riporta alla luce un capolavoro dimenticato del Rinascimento salentino: un fonte battesimale risalente al 1536-1538, opera di straordinaria ricchezza iconografica e complessità teologica. L’autore ricostruisce con rigore e passione il contesto storico, culturale e religioso in cui nasce questo arredo liturgico, verosimilmente commissionato dai coniugi Arcamone e di Capua allo scultore Gabriele Riccardi, in occasione dell’elezione arcivescovile del loro figlio Pietro Antonio di Capua. Attraverso l’analisi dell’apparato decorativo, ispirato a modelli umbro-toscani e carico di significati biblici, il volume svela un’opera che funge da vero e proprio “testo visivo” della Scrittura, basato sul dialogo tra Antico e Nuovo Testamento. Ma la storia dell’opera si intreccia a una vicenda di censura iconografica e sospetti religiosi: Pietro Antonio, influenzato dalle idee riformiste di Juan de Valdés e sostenuto da Carlo V, fu osteggiato da Roma e accusato di eresia, vedendo così svanire il sogno cardinalizio. Il libro invita a una riflessione profonda sul rapporto tra arte, fede e riforma nel Cinquecento, restituendo dignità e voce a un episodio significativo ma ignorato della storia religiosa e artistica del Sud Italia.
Giacomo Barri «francese» e il suo «Viaggio pittoresco d'Italia». Gli anni a Venezia di un peintre-graveur scrittore d'arte nel Seicento
Angelo Maria Monaco
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2014
pagine: 421
Jacques de Pierre de Bar alias Giacomo Barri (ca. 1636-ca. 1690), giunto a Venezia da Lione all'età di quattro anni, fu un esponente significativo della scena artistica lagunare del Seicento maturo. Pittore copista, incisore d'après e scrittore d'arte, se da un lato si ispirò alla tradizione manifestando un rinnovato interesse per la pittura di Veronese blandendo un patronato patrizio di antico lignaggio, non trascurò dall'altro di promuovere la pittura contemporanea introdotta da Giovanni Coli e Filippo Gherardi, allievi di Pietro da Cortona, instaurando, così, rapporti clientelali con un mecenatismo di recente elevazione. Pubblicò nel 1671 presso l'editore Gian Giacomo Herz, il "Viaggio pittoresco d'Italia": prima guida "tascabile" della pittura dei grandi maestri lungo tutta la penisola, che fu presto tradotta e pubblicata a Londra nel 1679 a cura dell'incisore William Lodge di Leeds. Il lavoro è articolato in due sezioni. La prima è strutturata come una monografia d'artista con la ricostruzione delle vicende biografiche, della rete di committenze intessuta durante gli anni di attività trascorsi da Barri nelle lagune, della fortuna critica del pittore e incisore e del catalogo delle sue opere. Rilevante è il ruolo attivo avuto da questi nel processo burocratico che culminò nell'istituzione a Venezia del Collegio dei Pittori, con cui venne sancita la definitiva emancipazione della nobile professione dei "dipintori di figure" dal coacervo delle arti meccaniche e artigianali...