Libri di Aurelio Musi
Un vivaio di storia. L'Europa nel mondo moderno
Aurelio Musi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2020
pagine: 408
Vivaio è un terreno in cui vengono coltivate varie specie di piante prima di essere trapiantate e quindi cresciute in altri luoghi. La metafora rappresenta la condizione della storia europea: un ricchissimo laboratorio di esperienze storiche diverse che, nate e sviluppatesi nel Vecchio Continente, hanno fruttificato qui e altrove. L’Europa ha anticipato valori, idee, processi che hanno caratterizzato la modernità: ha costruito la sua identità attraverso le differenze e il rapporto con altri mondi, è stata protagonista di un confronto continuo con altre storie e altre civiltà. Questo libro propone un sintetico sguardo sul nostro passato di cittadini europei, alla ricerca delle radici della modernità, ma è utile anche per una migliore conoscenza e comprensione del presente, in particolare delle difficoltà che incontra una più efficace integrazione politica del Continente: non solo una storia d’Europa, ma anche una storia globale.
Masaniello. «Il masaniellismo» e la degradazione di un mito
Aurelio Musi
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2019
pagine: 142
Viene qui analizzato il processo storico attraverso il quale Masaniello si trasforma in napoletano-tipo per confluire poi in una condizione, in un complesso di comportamenti che nel linguaggio mediatico sono stati definiti "masaniellismo". Il personaggio storico si rappresenta allora in una generalizzazione antropologica che costituisce l'humus fertilizzante di un uso politico della storia. Così nella vulgata "masaniellista" Masaniello diventa il prototipo del ribelle senza sbocco, privo di razionalità politica e, pertanto, diretto da altri, ispiratore di tutti coloro che vogliono solo "fare ammuina" o "scassare": un microcosmo che dovrebbe ricapitolare il macrocosmo dell'intera vicenda napoletana in una sorta di eterno ritorno della sua condizione quasi ineluttabile. Di straordinaria attualità è anche la ricostruzione delle analogie e differenze fra "masaniellismo", populismo e neoborbonismo.
Storie d'Italia
Aurelio Musi
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2018
pagine: 144
La costruzione storiografica dell'Italia è un problema controverso e di lunga durata: la nostra storia, su cui ci si è interrogati fin da Umanesimo e Rinascimento, è quella di una struttura plurisecolare fatta di un insieme di piccoli Stati unificati solo nel 1861. Le diverse interpretazioni della storia italiana mettono in evidenza soprattutto due elementi: la dipendenza dai contesti e dallo spirito del tempo in cui quelle interpretazioni hanno visto luce e la maggior vivacità del dibattito nelle congiunture di crisi. Non a caso il periodo fascista, con cui il libro si apre, può considerarsi l'epoca più vivace della nostra storiografia del Novecento, che vede tra i suoi protagonisti Gioacchino Volpe, Benedetto Croce, Arrigo Solmi, Luigi Salvatorelli. A seguire: la crisi del 1943, il dopoguerra, la pubblicazione degli scritti di Antonio Gramsci, le storie di Giorgio Candeloro e Giuliano Procacci, quelle degli editori Einaudi, Teti e Utet. Un'opera che, evidenziando continuità e cesure nella pluralità di visioni, ricostruisce la memoria e l'identità della nazione nell'intreccio tra biografia intellettuale degli autori e vicende di alcune delle imprese editoriali più importanti della cultura italiana.
Regno di Napoli
Aurelio Musi
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2016
pagine: 384
La relativa unità e la durata plurisecolare del Regno di Napoli ne fanno una formazione politica unica nella storia della penisola italiana. Prima come Regnum Siciliae nel periodo normanno-svevo, poi come Regno di Napoli a partire dalla Guerra del Vespro alla fine del secolo xiii - che comportò la separazione della parte continentale dalla Sicilia -, quindi come Regno delle Due Sicilie a partire da Carlo iii di Borbone, il Mezzogiorno conservò una sua precisa fisionomia e identità fino all'unificazione della penisola sotto il Regno d'Italia.
Mito e realtà della nazione napoletana
Aurelio Musi
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2015
pagine: 255
Dall'Umanesimo all'Unità d'Italia durante i secoli di sviluppo del Regno di Napoli, poi delle Due Sicilie dal 1816. Fu la rappresentazione dell'autocoscienza e del sentimento di appartenenza ad una comunità politica, la nazione-Regnum, con caratteri distintivi: la fedeltà alla sovranità monarchica, il primato della Capitale che andò sempre più identificandosi con l'intero Regno, l'accelerazione del livello della decisione politica rispetto al ruolo e al peso delle forze economiche e sociali. Nella lunga e complessa transizione dagli antichi Stati all'unificazione della penisola, il sentimento della doppia appartenenza, della doppia patria, napoletana e italiana, fu assai presente e vivo in forze e gruppi meridionali che parteciparono al Risorgimento. La storia passata e recente ci consegna una questione su cui varrebbe la pena riflettere a conclusione del percorso proposto in questo libro: la continuazione, per altre vie e con altri mezzi, dei tre caratteri storici della nazione napoletana. Napoli, l'ex capitale, continua a pesare positivamente e/o negativamente nei processi storici complessivi del Mezzogiorno.
Una «rivoluzione» europea. Napoli, Masaniello e la repubblica del 1647-48
Aurelio Musi
Libro: Libro in brossura
editore: Colonnese
anno edizione: 2025
pagine: 258
Cosa fu la rivolta del 1647-48 nel Regno di Napoli? Non una pura esplosione di collera popolare, ma una delle “sei rivoluzioni contemporanee”, come fu percepita negli anni ’40 del Seicento, insieme a quella catalana, la secessione portoghese, la rivoluzione inglese, i moti siciliani, la Fronda francese: tutti segni di un mondo “fuori squadra”. Non fu una guerra di classe, anche se non mancarono spinte economico-sociali, e conflitti tra esclusi e caste di un ancien régime che si assomigliava in quasi tutt’Europa. Masaniello non fu l’unico protagonista, anche se nei primi dieci giorni svolse un ruolo importante, riunendo intorno agli obiettivi antifiscali, antinobiliari e politici – la parità della rappresentanza nel governo della capitale – i ceti popolari più strutturati e il popolo minuto. La rivolta durò quasi un anno, allargandosi anche alle province del Regno. Fu attraversata da idee e obiettivi politici diffusi in Europa ed ebbe ripercussioni interne e internazionali: per i contraccolpi sugli equilibri dell’Impero spagnolo, per gli echi nelle relazioni europee, per l’eccezionale fortuna del mito di Masaniello.
La storia debole. Critica della «Nuova storia»
Aurelio Musi
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1994
pagine: 128
Una critica serrata delle tendenze più recenti e dei metodi della cosiddetta Nuova Storia e dei suoi fondamenti. Una riflessione di grande impegno teorico, oltre che storiografico, su alcune mode culturali tra anni Sessanta e anni Ottanta, all'origine di quella che l'autore definisce la storia debole: una condizione che oscilla tra il massimo del tecnicismo analitico, tra la proliferazione delle microstorie e l'arbitrarietà ermeneutica del soggetto che interpreta la storia. Un invito a ritrovare le ragioni minime del mestiere di storico e della sua credibilità.
Controrinascimento malinconico
Aurelio Musi
Libro: Libro in brossura
editore: Colonnese
anno edizione: 2024
pagine: 204
Siamo in genere abituati ad associare il Rinascimento alla valorizzazione e alla ripresa della cultura classica, all'esaltazione dello spirito razionale, al principio dell'ordine. Ma il periodo compreso fra la crisi del Medioevo e la genesi dell'età barocca ha mostrato anche un altro volto: quello del Controrinascimento, che nasce e si sviluppa dentro la rivoluzione intellettuale umanistica. Ripudio della tradizionale esaltazione della ragione, ricerca "delle" verità non "della" verità, coesistenza di ordine e disordine, rilievo dell'immaginazione e dei sentimenti ne sono stati i caratteri distintivi. Aurelio Musi ripercorre qui le differenti declinazioni di uno di questi sentimenti, la malinconia, attraverso il racconto della vita e del pensiero di alcuni protagonisti del Rinascimento europeo: Erasmo da Rotterdam e il suo mondo pazzo, Martin Lutero e la sua "tristitia", Marsilio Ficino e la malinconica del genio, Michel de Montaigne e la sua anima senza fissa dimora, Giordano Bruno e Tommaso Campanella e Torquato Tasso. La musica del madrigale, con i suoi malinconici compositori, è quasi la colonna sonora di questa civiltà alle radici della nostra modernità.
Novella Atene o piccolo borgo? Forme del conservatorismo: cultura, politica e protagonisti del Sannio dall'Unità alla Repubblica
Antonio Gisondi
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2020
pagine: 247
Novella Atene o piccolo borgo? Indaga il conservatorismo che ha segnato la vita della provincia di Benevento, “costruita” nel moto risorgimentale del 1860 accorpando territori disomogenei per geografia e storia. Quanto hanno inciso i miti o caratteri originari dell’antica nazione sannitica e dell’enclave pontificia nella dialettica con la nuova patria-nazione italiana? Tra persistenza del mito e divenire storico? Prefazione di Aurelio Musi.
La Calabria e il Mediterraneo nel Seicento. Economia, società, istituzioni, cultura
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 326
Il Convegno si è posto l’obiettivo di considerare, e in qualche caso di ripensare, il ruolo della Calabria nel Seicento nel contesto più ampio delle vicende storiche del Regno di Napoli e nell’ambito, ancora più allargato, di quelle del bacino del Mediterraneo al centro del quale la regione si trova collocata. Da tempo si è messa in discussione la rigidità con la quale fino ad alcuni decenni or sono il Seicento era stato considerato in numerosi ambiti della ricerca storica. Lo si è fatto sul piano istituzionale, con la messa in discussione di concetti quali quello di rifeudalizzazione e la rivalutazione del ruolo delle amministrazioni cittadine; analogo fenomeno è avvenuto da tempo in ambito economico, con il riesame, pure per gli Stati di area mediterranea, del concetto stesso di crisi generale del Seicento da parte della storiografia. Nuovi orizzonti si sono dischiusi anche in ambito sociale, con una profonda riconsiderazione dell’eziologia e della portata delle rivolte che hanno coinvolto anche il Regno di Napoli e la Calabria durante il Seicento. Il convegno, inoltre, ha approfondito gli aspetti religiosi che hanno caratterizzato il secolo coinvolgendo la storia civile e culturale della Calabria e del Regno di Napoli. L’indagine si è avvalsa, inoltre, dell’ausilio di altre discipline, il cui apporto ha consentito di integrare il quadro complessivo: l’archeologia dell’età moderna, la storia dell’arte e la letteratura, in particolare, negli ultimi anni hanno fornito dati innovativi di estremo interesse di cui la storiografia dovrà necessariamente tenere conto nel verificare, ed eventualmente aggiornare, lo stato delle conoscenze e del dibattito
Malinconia barocca
Aurelio Musi
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 160
Un’epoca di decadenza, di teatralità futile e vana, di ornamento privo di sostanza: il Barocco è apparso a lungo come un’età di transizione dal Rinascimento all’Illuminismo, segnata, come ogni periodo di passaggio, da una crisi estetica e morale. Ritornando agli studi che, nel corso del tempo, ne hanno messo in rilievo la specificità, Aurelio Musi mostra invece, in queste pagine, come il Barocco sia stato un’epoca di conflittualità che si situa direttamente alle radici del Moderno. Età in cui è il disordine a cercare la via dell’ordine, in un instabile equilibrio tra inganno e verità, il Barocco vi appare come un’epoca di malinconia nella quale il sentimento della vita è inseparabile da un profondo istinto di morte, dalla percezione di un naufragio nelle cose del mondo e nella vita psichica dei suoi abitanti. L’anima malinconica del secolo si svela nelle storie di malinconici e malinconiche che sono qui raccontate: quelle di Robert Burton, Cervantes, Cartesio, Spinoza, La Rochefoucauld, di donne artiste come Artemisia Gentileschi e di monache chiuse nella solitudine dei conventi, così come si trova intatta nell’alternanza fra armonia e contrappunto tipica della musica del periodo, fatta di cromatismi, polifonie, canoni e imitazioni. Attraversando ogni campo della storia artistica e intellettuale europea, Aurelio Musi compone l’affascinante ritratto di un’epoca densa di contrasti e di modernità, marchiata dalla perenne tensione tra caducità e sogno.