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Libri di Carla Del Zotto

Jehan de Vallete. L'eroe dell'assedio di Malta e il fondatore de La Valletta

Carmel Cassar

Libro: Libro in brossura

editore: Graphe.it

anno edizione: 2025

pagine: 152

Il Gran Maestro Jehan de Vallete, come egli si firmava, è legato alla vittoria sui turchi ottomani durante l’assedio di Malta del 1565 e alla costruzione della nuova città de La Valletta, da lui destinata a fungere da fortezza-convento dei cavalieri dell’Ordine di San Giovanni. I cronisti di quel memorabile scontro che, come Lepanto, avrebbe finito per segnare la storia del mediterraneo e dell’Europa occidentale, parlando dei molti eroi distintisi in quell’assedio, non ebbero dubbi su come il Gran Maestro Jehan de Vallete fosse da considerare il più grande. Le sue notevoli capacità di leadership, il coraggio e, a volte, le decisioni assai rischiose e difficili riuscirono a salvare i difensori di Malta che, in quel momento, rappresentava il baluardo della cristianità. Fu così che la sua fama raggiunse tutti gli angoli del mondo occidentale consacrandolo come uno dei più grandi condottieri.
15,00 14,25

Cibo mediterraneo. Modi alimentari mediterranei: tendenze e sviluppi storici

Carmel Cassar

Libro: Libro in brossura

editore: Graphe.it

anno edizione: 2024

pagine: 212

Là dove finisce la nostra terraferma, inizia un “continente liquido” lungo i confini (le sponde) del quale culture alimentari diverse si incrociano e contaminano da millenni, paradossalmente senza mai davvero conoscersi a fondo: ogni popolo integra le suggestioni d’oltremare all’interno di tradizioni tenacemente coltivate e ne trae un universo culinario che appare coerente, appena lo osserviamo un po’ più da lontano. A dare il carattere alla dieta mediterranea è primariamente il paesaggio: l’ulivo, per esempio, cresce su quasi tutta la linea costiera; lo stesso non può dirsi della palma da dattero, frutto che tuttavia arrivava e arriva nei mercati, insieme a spezie e ortaggi di ogni angolo del globo: qui traspare il contributo delle città portuali e delle loro dinamiche umane e alimentari, che si somigliano nei secoli, da Genova a Leptis Magna. Talvolta è stata la geopolitica a indirizzare il consumo di determinati prodotti o renderne difficoltoso l’approvvigionamento; in altre occasioni, scoperte come il pomodoro o il caffè hanno cambiato per sempre la lista della spesa delle famiglie. Non è solo la scelta degli alimenti, infine, a identificare la cucina mediterranea, ma l’insieme di rituali e significati attribuiti al momento del pasto, tale da farci sentire a casa anche dove non comprendiamo l’idioma parlato.
15,90 15,11

Óláfr Tryggvason. Il re vichingo, Apostolo della Norvegia

Carla Del Zotto

Libro

editore: Graphe.it

anno edizione: 2021

pagine: 156

Óláfr Tryggvason fu re di Norvegia dal 995 al 1000. Óláfr Tryggvason è tra le figure preminenti dell’antico regno norvegese. Suo padre Tryggve, un regulus dell’area di Víken, morì assassinato nella lotta per il trono norvegese e Óláfr, esule, costruì la propria fortuna con raid e saccheggi a est e a ovest. Con l’argento ricavato dalle incursioni nelle Isole britanniche finanziò la propria campagna militare per diventare re e nel corso di una delle sue spedizioni corsare si convertì e ricevette il battesimo da un eremita delle isole Scilly. Nella tradizione nordica re Óláfr, con il suo breve regno dal 995 al 1000, è considerato l’Apostolo della Norvegia: gli viene attribuita la conversione della Norvegia, delle isole Orcadi, Faer Oer, Islanda e Groenlandia. L’evangelizzazione da lui promossa fu peraltro violenta, unita a un espansionismo “cristiano” e a una politica religiosa indipendente dall’arcidiocesi di Amburgo-Brema. Storicamente, il tentativo di eliminare l’influenza danese in Norvegia costrinse Óláfr Tryggvason ad affrontare una coalizione formata dal re danese Sven Barbaforcuta, lo jarl di Lade, Eiríkr, e il re svedese Olof Skötkonung nella battaglia di Svold in cui fu sconfitto. Per Adamo di Brema, Óláfr Tryggvason si suicidò in mare per la disperazione conseguente all’apostasia e all’inganno dei maghi di cui si fidava ciecamente; secondo le saghe nordiche, invece, scomparve misteriosamente dalla sua nave dopo un grande bagliore nel corso della battaglia in mare. Molti credettero che fosse andato in Russia, altri dissero di averlo visto in un monastero in Terrasanta.
15,00 14,25

Riscritture agiografiche. La costruzione della santità regale in Scandinavia. Ediz. italiana e inglese

Riscritture agiografiche. La costruzione della santità regale in Scandinavia. Ediz. italiana e inglese

Carla Del Zotto

Libro: Libro in brossura

editore: Vocifuoriscena

anno edizione: 2020

pagine: 294

Nel IX secolo il vichingo Óttarr descrive la Norvegia, quasi terra incognita, alla corte di re Alfredo, nel Wessex; intorno al 1075 il chierico tedesco Adamo di Brema dedica tutto il quarto libro dei suoi Gesta pontificum alle "isole del Settentrione", in parte non più pagane. Alla fine dell’età vichinga anche in Scandinavia si instaurano monarchie cristiane sul modello di quelle europee e, dal xii secolo in poi, saghe, cronache e poemi scaldici narrano la santità di re con un passato vichingo, convertitisi alla nuova fede e ormai divenuti fautori del Cristianesimo. I saggi del presente volume esplorano questa galassia narrativa, tra agiografia e storia, sui re Óláfr Tryggvason, Haraldr Gormsson "Dentenero" e Óláfr Haraldsson "il Santo", descritti ora come santi, ora come tiranni, secondo un’ottica influenzata dagli interessi apologetici e dai fini politici dei singoli autori.
24,00

Hungrvaka. Il Risveglia-appetito. Breve storia della prima Chiesa d'Islanda

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2018

pagine: 128

L'"Hungrvaka (Il Risveglia-appetito)" è una breve storia dei primi centoventi anni della Chiesa d'Islanda, ovvero dei cinque vescovi della diocesi di Skàlholt avvicendatisi dal 1056 al 1176. Si tratta di un compendio, scritto in volgare per avvicinare i giovani alla storia del loro paese, che segue a distanza di circa settant anni "Il libro degli Islandesi", composto dal prete Ari Thorgilsson su sollecitazione dei vescovi di Skàlholt e di Hólar, seconda diocesi dell'isola istituita nel 1106. La storia medievale dell'Islanda, disabitata fino al IX secolo e poi colonizzata prevalentemente dai Norvegesi tra l'870 e il 930, è essenzialmente la storia della sua Chiesa e dei suoi presuli, dopo l'accettazione del Cristianesimo come unica religione nell'anno Mille. Una conversione avvenuta senza spargimento di sangue, in quanto realizzata con un atto giuridico dell'Aithingi, l'Assemblea generale che a partire dal 930 fu l'unica forma di governo in un paese amministrato da singoli capi (godar) nei vari distretti. Sempre in maniera pacifica, a differenza di quanto si verificò in altre terre nordiche, fu introdotta in Islanda anche la decima, nel 1096, grazie all'autorità e alla popolarità di cui godeva il vescovo Gizurr. Le conseguenze politiche, culturali e sociali legate all'avvento del Cristianesimo e alla guida dei primi vescovi, veri e propri padri della patria - come li definisce un testo latino del 1200 -, le troviamo accennate nel libro di Ari e più ampiamente illustrate nel l'Hungrvaka, attraverso le biografie dei cinque predecessori del santo vescovo Thorlakr Thórhallsson (1178-1193), riconosciuto patrono d'Islanda anche dalla Chiesa cattolica. Dai soggiorni di studio sul continente dei futuri vescovi alla fondazione delle scuole cattedrali sull'isola, dai contatti dei vescovi eletti con i pontefici di Roma all'istituzione in Scandinavia di nuovi arcivescovati, dall'eco della cantilena di san Lamberto alla notizia della traslazione delle reliquie di Nicola di Myra a Bari, dalle scomuniche papali all'assassinio di san Thomas Becket, il racconto dell'anonimo autore dell'Hungrvaka lascia emergere il progressivo inserimento della remota isola del Nord Atlantico nell'alveo della storia europea e della cultura cristiana latina. E grazie a quest'ultima l'Islanda, depositaria di un'antica e ricchissima tradizione orale, potè farsi anche interprete e custode del proprio passato eroico e leggendario affidandolo a una tradizione scritta.
20,00 19,00

Storia della Norvegia. Historia Norwegie

Libro: Libro in brossura

editore: Vocifuoriscena

anno edizione: 2017

Ideale raccordo tra la cronachistica latina medievale e la brillante stagione delle saghe scandinave, la Historia Norwegie (XII sec.) illustra le terre dell’estremo Settentrione a un pubblico poco familiare della materia, al contempo fornendo un impulso allo sviluppo della tradizione storiografica norrena, dall’Ynglingatal di Þjóðólfr di Hvin alla Heimskringla di Snorri Sturluson. Dalla Biarmia alla Groenlandia, l’anonimo autore segue le rotte dell’espansione vichinga per tracciare il quadro di una regione vastissima, di cui lascia balenare immagini di terre brulle e solitarie, di isole artiche, di ghiacciai e vulcani, di popoli remoti e animali fantastici, non di rado ritagliando dettagli di valore inestimabile… quali la prima descrizione in assoluto di una seduta sciamanica presso i lapponi. Il cronista ricostruisce quindi l’intricata genealogia dei re di Norvegia e narra l’avvento del cristianesimo e il sanguinoso consolidamento della nuova fede nelle terre del Nord. Tradotta e ampiamente annotata da Piero Bugiani, l’Historia Norwegie, qui pubblicata per la prima volta in italiano, offre ai lettori un documento fondamentale della storiografia scandinava.
25,00 23,75

La letteratura cristiana in Islanda

La letteratura cristiana in Islanda

Carla Del Zotto, Silvia Cosimini, Tommaso Marani

Libro: Copertina morbida

editore: Carocci

anno edizione: 2010

pagine: 133

Saghe e vite di vescovi, strofe scaldiche e salmi religiosi, cronache e itinerari dall'antica Thule a Gerusalemme sono l'argomento del presente volume sulla letteratura cristiana in Islanda. Nei contributi dei diversi studiosi compaiono pagine tratte da testi noti e meno conosciuti, che vanno dall'"Islendingabók" di Ari Þorgilsson alla "Kristni saga", dalla "Hungrvaka" di un anonimo monaco di Skàlholt alla peregrinatio del benedettino Nikulàs, dalla "Saga di Njall" alle poesie di Hallgrímur Pétursson. Il volume ricostruisce le tappe essenziali di un percorso storico e religioso che si estende dalla conversione dell'isola all'introduzione della Riforma, dal progressivo affermarsi del potere dei vescovi alla perdita dell'indipendenza, dal pellegrinaggio in Terra Santa alle incursioni dei pirati algerini.
15,40

Rosvita. La poetessa degli imperatori sassoni

Rosvita. La poetessa degli imperatori sassoni

Carla Del Zotto

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2009

pagine: 150

Rosvita, l'umile suora di Gandersheim - come ella stessa amava definirsi appare come una figura straordinaria nella letteratura altomedievale, rara avis nei cicli di Sassonia, per citare le parole del monaco benedettino di Gius, Enrico Bodo. Voce altisonante nella Germania del X secolo, grazie alla creazione di un teatro cristiano sul modello di Terenzio e alla composizione di poemetti edificanti e panegirici imperiali, Rosvita - le cui opere furono scoperte da Conrad Celtis nel 1493 - venne entusiasticamente celebrata dagli umanisti tedeschi come l'undicesima Musa, la più grande poetessa dopo Saffo. Autrice feconda di migliaia di versi in latino, sperimentatrice di più generi letterari, taluni all'epoca inconsueti come le commedie, ella illumina il secolo con le sue opere, scritte nel breve arco di tempo tra il 962 e il 968, spaziando dall'agiografia al teatro, dall'inno religioso ai carmina epico-storici. La sua attività fu strettamente legata alla corte ottoniana, tramite le sollecitazioni della badessa Gerberga, nipote di Ottone I, e il probabile incoraggiamento dell'arcivescovo Brunone di Colonia, fratello dell'imperatore. La sua figura si inscrive in quel rinnovamento culturale patrocinato dalla Casa di Sassonia e favorito anche dalle figure femminili che affiancarono gli imperatori, nel promuovere lo studio delle lettere e il culto della memoria. Il volume, attraverso la figura di Rosvita, offre anche uno spaccato dell'epoca ottoniana.
18,00

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