Libri di Carlo Viganò
Glossario lacaniano di Carlo Viganò
Carlo Viganò
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2013
pagine: 448
La parola "glossario" ha origine dal termine latino glossarium, lingua. Nel periodo medievale indicava una nota esplicativa apposta a margine di una parola di difficile comprensione. Nell'etimo "glossario" è una raccolta di termini relativi ad un ambito circoscritto e specifico; in talune accezioni è in uso per indicare l'insieme e la spiegazione di espressioni desuete oppure, come in questo caso, vocaboli specialistici presenti nel linguaggio di Jacques Lacan. Questo testo, senza la pretesa di essere esaustivo, desidera offrire indicazioni e suggerimenti, anche attraverso esemplificazioni, che meglio chiariscono taluni concetti. Vuole essere uno strumento di lavoro per l'analista e lo studioso nella ricerca del proprio sapere, nella consapevolezza che la propria soggettività scientifica, di cui si diventa espressione, sia sempre verificabile e verificata, soprattutto quando il lavoro ha come oggetto il soggetto, che in un continuum, è prossimo a schiudere quell'orizzonte del progredire benefico nella relazione che si instaura con l'Altro.
Dopo il manicomio. Follia e politica
Carlo Viganò
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2012
pagine: 368
Con questo volume si inaugura una collana, Inconscio e società, che intende raccogliere i frutti dell'applicazione della psicoanalisi alla vita contemporanea. Essi nascono da un legame, vero e proprio transfert di lavoro, tra persone diverse che si sono incontrate nell'ambito dell'attività universitaria del prof. Salvatore Freni. Le parole chiave di questi lavori sono formazione e ricerca clinica: l'impostazione iniziale si proponeva di applicare la psicoanalisi freudiana, nell'orientamento datole da J. Lacan, al discorso universitario. Tuttavia l'esigenza di scientificità, di cui l'Università non può non tener conto, non ha altro strumento che la formazione dell'analista. Lo psicoanalista ha il compito di curare, ma allo stesso tempo è portatore della causa di promuovere il reale della soggettività. Il lavoro che l'analista fa su di sé diventa il nocciolo di una soggettività della scienza, il prototipo di un "saperci fare" per quelle professioni che Freud definì Mestieri Impossibili perché hanno come loro oggetto il soggetto stesso.