Libri di Catherine Chalier
Le figure del femminile in Lévinas
Catherine Chalier
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2020
pagine: 176
Levinas filosofo dell'alterità, se non fosse per quella zona d'ombra qui finemente indagata dalla sua interprete francese, che ne scandaglia l'evoluzione del pensiero nei confronti delle figure radicalmente "altre" del femminile. Figure che il pensatore ebreo tende a relegare in una dimensione subordinata, escluse dal discorso etico, ma strumenti del maschile per raggiungerlo: «Senza la donna, senza la sua debolezza e l'intimità della casa, l'uomo non conoscerebbe "niente di ciò che trasforma la vita naturale in etica"». La sua teoria sembra trovare in un primo momento conferma nell'essenza stessa del linguaggio, strutturalmente programmato per sottomettere il femminile al genere del maschile, salvo tornare sui propri passi nella produzione successiva, dove Levinas, riflettendo proprio sulla lingua ebraica, mostra come le figure del femminile siano rivelatrici della trascendenza.
Leggere la Torà
Catherine Chalier
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2017
pagine: 157
Le letture fondamentaliste dei testi sacri proiettano sul nostro tempo un grave pericolo per la libertà. Gli studi scientifici, da parte loro, omettono il richiamo spirituale che tali testi esercitano. Questo saggio propone una lettura spirituale della Torà secondo la tradizione ebraica che si rivela altrettanto scrupolosa della lettura scientifica e che ne rende eterna la parola perché il suo senso è eternamente rinnovato. Leggere la Torà è un lavoro di interpretazione e nello stesso tempo un coinvolgimento del sé. Si tratta di elevarsi ed elevare il mondo. La Torà ci parla del nostro presente e non offre soluzioni preconfezionate: i versetti parlano al lettore qui e ora, sollecitano la sua intelligenza e il suo cuore a trovare risposte al cui centro vi sia sempre il volto dell'altro.
Le lettere della creazione. L'alfabeto ebraico
Catherine Chalier
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2011
pagine: 120
Seguendo la lunga riflessione operata dai Maestri sull'atto creatore, questo saggio di Catherine Chalier si iscrive nella linea di una meditazione sulla funzione delle lettere in una creazione che deve tutto alla parola. Una meditazione che si ispira alla grafia delle lettere e, quanto al loro significato, alle suggestioni del Talmùd e dello Zohar. Essa tenta di mostrare al lettore moderno, senza dubbio poco incline a soffermarsi sulla poesia delle lettere ebraiche, che lo sforzo per decifrare l'enigma delle nostre vite avvalendosi di queste lettere è un cammino di speranza.Seguendo la lunga riflessione operata dai Maestri sull'atto creatore, questo saggio di Catherine Chalier si iscrive nella linea di una meditazione sulla funzione delle lettere in una creazione che deve tutto alla parola. Una meditazione che si ispira alla grafia delle lettere e, quanto al loro significato, alle suggestioni del Talmùd e dello Zohar. Essa tenta di mostrare al lettore moderno, senza dubbio poco incline a soffermarsi sulla poesia delle lettere ebraiche, che lo sforzo per decifrare l'enigma delle nostre vite avvalendosi di queste lettere è un cammino di speranza.
Scoprire la gratitudine. Quando si corre il rischio dell’asimmetria
Catherine Chalier
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2025
pagine: 240
Come si può dare pieno vigore alla parola “grazie”? Secondo Catherine Chalier, accettando una asimmetria di fondo, che non è fatta né di potere né di preferenza. C’è un tempo per i rapporti simmetrici di dare-e-avere (per esempio nella giustizia sociale) e c’è un tempo per i legami in cui non conta ciò che è dovuto, calcolato, negoziato, obbligato o reciproco. In questo secondo caso prevale il dono gratuito, con tutta la sua fragilità e la sua ricchezza. Chalier rinvia all’asimmetria ineffabile che sta all’origine di ogni vita: lì si cela una gratitudine che non cerca né di restituire né di alienare nulla. Lì la gratitudine fa intravedere il “sì” inaugurale della creazione al centro della nostra vita, la bontà originaria che ci sostiene, anche in un mondo pieno di sofferenza e di disperazione. Questa gratitudine non comporta affatto rassegnazione, ma apre le porte al significato profetico del “ringraziare”. Non come parola sul futuro, ma come parola che rivela a ciascuno di noi la nostra verità più intima, quella in cui rendiamo grazie. Un testo filosofico e biblico allo stesso tempo, su un tema delicato e qualificante: la riconoscenza
Partire, rinnovarsi, sperare
Catherine Chalier
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 358
In questo saggio Catherine Chalier ci invita a compiere un ‘viaggio' che ha per oggetto la plurivocità dell'osare e per meta un'instancabile ricerca di se stessi. Chalier insiste sul suo valore positivo esaminando tre figure del limite in cui l'osare va di pari passo con il rischio, il coraggio e la determinazione. Per un verso, la decisione di partire fuggendo da guerre, persecuzioni e violenza. Una decisione che, nella Genesi, ha per protagonista Abramo stesso allorché viene raggiunto dalla chiamata del Creatore. Per l'altro, il desiderio di rinnovare la propria maniera di comprendere e di leggere i testi, ma anche la propria vita, scoprendo la propria irripetibile unicità, piuttosto che ancorarsi a un'identità fissa. Ma, a tal fine, occorre 'non avere paura' e fare leva su quell'audacia che permette di avanzare su un ponte stretto, teso tra due abissi, come diceva il rabbino chassidico, Nahman de Bratzlav. Infine, la tenacia indispensabile per sperare senza attendersi delle ragioni di sperare, rifiutandosi di concludere che, in un mondo tenebroso, le tenebre sono la verità. Postfazione di Francesca Nodari.
Come un chiarore furtivo. Nascere, morire
Catherine Chalier
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2024
pagine: 288
Come possiamo affrontare la complessità della vita umana, con la nascita a un capo e la morte all'altro? La nostra esistenza è un attimo delimitato da due eternità di tenebre o un tempo visitato dalla traccia furtiva di una luce perduta ma ancora desiderabile? Nonostante la morte violenta sia spesso presentata come uno spettacolo invasivo e quotidiano, le società moderne evitano di affrontare queste questioni cruciali e ostracizzano la morte, come se scansare il discorso potesse renderlo meno spaventoso. In realtà, questa fuga non fa altro che alimentare un'angoscia e un disagio profondi. La risposta sta nell'affrontare apertamente il dilemma posto dalla nascita e dalla morte, seguendo diverse piste di riflessione, non da ultimo sul solco della tradizione ebraica. Questo approccio può portare a una nuova prospettiva per apprezzare la vita stessa. Il primo passo verso una migliore comprensione del valore insostituibile della vita è avere il coraggio di affrontare senza esitazione questi temi cruciali. Un saggio illuminante, per superare quella concezione tragica e angosciante della vita come "circondata dal baratro del nulla" Chalier si interroga sulla vita, dal suo sorgere fino alla sua scomparsa, con maestria, profondità, passione e tenacia. E la tratteggia come un andare «da una luce a una luce». Per captarne i raggi fa appello ai filosofi, ma anche ai saggi dell'ebraismo e ai poeti (Hugo, Rilke, Hillesum, O'Donohue...), avanzando senza paraocchi verso il mistero dell'umano.
L'amore nell'ebraismo. Filosofia e spiritualità ebraiche
Catherine Chalier
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2021
pagine: 300
"Un'antica infamia e la sua persistenza, spesso tanto perentoria quanto frutto di ignoranza, ha consolidato una profonda diffidenza riguardo alla possibilità dell'ebraismo di aprirsi all'amore, a quello di Dio e a quello di tutti gli esseri" - iniziano così le lezioni di Catherine Chalier sull'amore nell'ebraismo. Teologi e filosofi cristiani hanno spesso minimizzato, perfino occultato, la dimensione dell'amore nell'ebraismo assimilandolo a un puro legalismo. Questa tesi impregna ancora le mentalità moderne, anche quelle ormai scisse dal cristianesimo. Questo libro tuttavia non è apologetico, ma si propone di analizzare il peso dell'amore nella filosofia e nella spiritualità ebraiche senza adattarsi al quadro teorico cristiano. I pensatori ebrei hanno infatti meditato autonomamente la complessità teologica, spirituale ed emozionale dell'amore. La scelta delle questioni affrontate deriva dal loro carattere imperioso di fronte alle estreme semplificazioni dei nostri giorni in materia di religione. I riferimenti a filosofi di periodi diversi e a grandi commentatori spirituali permette di proseguire il dialogo con loro e non chiuderlo. Non si tratta di elaborare una tesi definitiva sull'amore di Dio e del prossimo nell'ebraismo, ma di chiedersi cosa significa il suo incidere, il suo centro, per coloro che desiderano darne testimonianza.
Il desiderio di conversione. Rosenzweig, Bergson, Weil, Merton, Hillesum
Catherine Chalier
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2015
pagine: 249
Come si potrebbe giungere con le proprie forze al Bene o a Dio se essi non avessero un legame incancellabile con il sé umano? Fin dall'antichità greca e biblica si è meditato su questo interrogativo per riflettere sulla conversione. Nel cuore della storia del XX secolo, malgrado l'impotenza del Dio biblico a manifestarsi, i pensatori presi in esame in questo libro hanno continuato a vegliare su questo legame. Convertirsi, in quelle circostanze, fu la loro maniera di resistere alla fatalità del male. Sia che il loro percorso sia stato filosofico (Henri Bergson), sia che sia stato accompagnato dalla meditazione dei libri ebraici (Franz Rosenzweig) e cristiani (Simone Weil, Thomas Merton) o di ambedue (Etty Hillesum), essi a poco a poco percepirono come il più profondo - l'anima o il sé umano - sia abitato dal "più alto". Andare verso Dio è dunque tornare a Lui. Tuttavia, nell'ottica biblica, questo tornare non somiglia al ritorno filosofico dell'anima verso una patria perduta, ma procede come un avvenire e una promessa.
Kalonymus Shapiro rabbino nel ghetto di Varsavia
Catherine Chalier
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2014
pagine: 135
Il rabbino Kalonymus Shapiro aveva fondato a Varsavia la più grande yeshivà chassidica del suo tempo. Non volendo abbandonare i suoi discepoli, rimase accanto a loro nel ghetto. E sulla fioca scintilla di spiritualità che sopravviveva all'avvilimento dei corpi e dello spirito che veglierà parlando ogni sabato e nei giorni di festa al fine di dare un aiuto spirituale ai suoi fedeli, tentando di conferire un senso a quanto stava accadendo, confrontandosi con l'occultamento di Dio e con l'ineludibile compito di ripensare una teologia che mai prima aveva sperimentato quegli abissi del male. Catherine Chalier raccoglie in questo libro una scelta delle sue omelie, ritrovate dopo la guerra sotterrate fra le macerie, e traccia con rigore e grande partecipazione emotiva il drammatico itinerario spirituale di questo grande rabbino.
Angeli e uomini
Catherine Chalier
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2009
pagine: 242
Nella nostra società, scettica e disincantata, gli angeli continuano ad affascinare. Essere invisibili e vicini all'uomo, creature di Dio che rivelano la Sua presenza, essi fanno vibrare il nostro mondo all'unisono con una realtà più alta. Si ritrovano in tutte le tradizioni monoteistiche, ma è nella Bibbia ebraica che rivelano innanzitutto il loro volto misterioso e familiare. Catherine Chalier ne rivisita i grandi episodi - gli ospiti di Abramo, la voce del roveto ardente, ma anche colui che lottò con Giacobbe o l'accusatore di Giobbe. Oltre la loro apparente diversità, ciascuno di questi episodi illumina l'uomo su se stesso e sul senso della sua finitezza. Dall'angelo annunciatore all'angelo distruttore, sono tutte figure che introducono al faccia a faccia con l'Altro divino. La Chalier offre una molteplicità di letture, razionaliste, etiche o mistiche, che vanno dai saggi del Talmud a Filone Alessandrino fino a Maimonide, lo Zohar e i maestri chassidici, guidando il lettore in questo viaggio attraverso la tradizione ebraica sulle tracce degli angeli.
Trattato delle lacrime. Fragilità di Dio, fragilità dell'anima
Catherine Chalier
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2004
pagine: 216
Filosofa attenta alle radici ebraiche della nostra cultura, Catherine Chalier affronta qui un tema spesso trascurato in filosofia per la sua dimensione emozionale: le lacrime. Le lacrime di Giacobbe, di Esaù o di Giuseppe, quelle dei profeti o del salmista stimolano a riflettere sulla ricca gamma di emozioni che esse significano, dalla disperazione alla gioia, dalla rivolta alla compassione. Ma la questione fondamentale che esse sollevano è quella della natura dell’uomo, questo essere che dovrebbe portare in sé l’immagine di Dio, e che pure è capace di lacrime, sollevando in tal modo interrogativi sulla sua fragilità costitutiva. Ancor più profondamente, e in modo più sorprendente, la tradizione orale dell’ebraismo (Talmud e Midrash) non esita a contravvenire all’interdetto della rappresentazione di Dio evocando le sue lacrime. Su chi e su che cosa piange l’Eterno? Che ci dicono le sue lacrime rispetto alla sua relazione con gli uomini? Analizzando le molteplici risposte della tradizione ebraica, Catherine Chalier mostra come esse si colleghino con un pensiero incessantemente orientato verso la vita condivisa.
Le matriarche. Sara, Rebecca, Rachele e Lea
Catherine Chalier
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2002
pagine: 275
Sara, Rebecca, Lea, Rachele - le madri di Israele, le quattro matriarche appaiono, attraverso le righe di Catherine Chalier, nella loro verità biblica: nella loro antichità che è anche viva presenza, nella loro grandezza che è anche estrema prossimità di persone, nel loro mistero che è anche sfavillio e grazia. Mai divengono figure mitologiche, mai si irrigidiscono nei tratti di personaggi, mai si limitano a un particolarismo etnico. Le parole di queste donne, con i loro atti, i loro gesti, i loro passi, dischiudono le dimensioni e il senso dell'umano. Si producono come ancora inattese, come per la prima volta. (dalla prefazione di E. Lévinas)