Libri di Cesare Pavese
Dedalus. Ritratto dell'artista da giovane
James Joyce
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1990
pagine: 304
L'autoritratto in cui Joyce ha fissato ed esorcizzato la sua giovinezza. Uno dei libri-chiave della letteratura moderna nella celebre traduzione di Cesare Pavese.
Moby Dick o la balena
Herman Melville
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1994
pagine: 588
"Il primo capitolo di Moby Dick comincia con una dichiarazione non umana, ma angelica. Call me Ishmael: chiamatemi Ismaele, non già mi chiamo Ismaele. Non ha importanza il nome del protagonista narratore, ma ciò che egli simboleggia. Ismaele è l'uomo che si sa dotato di una superiorità non riconosciuta dal mondo: il primogenito di Abramo è un bastardo cacciato nel deserto, fra altri reietti; là impara a sopravvivere a questa morte, in perfetta solitudine, indurito contro le avversità." (Elémire Zolla) Questa edizione presenta la traduzione di Cesare Pavese.
La casa in collina
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: X-212
Corrado è un professore che ogni sera lascia una Torino buia e bombardata per rifugiarsi sulle colline circostanti. Ma quando la guerra lo raggiunge fin lì, decide di ritirarsi su altre colline, più lontane ancora, quelle in cui è cresciuto. Lungo la strada incontra sparatorie, morti, sangue umano misto alla benzina fuoriuscita dagli autocarri. L'innocenza è perduta per sempre e il conforto non può arrivare neppure dalla terra delle origini, perché niente è più come prima. Il momento più alto della maturità dello scrittore Cesare Pavese, la storia di una solitudine individuale di fronte all'impegno civile e storico; il superamento dell'egoismo attraverso la scoperta che ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione. Il romanzo simbolo dell'impegno politico e del disagio esistenziale di un'intera generazione.
La casa in collina
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 288
Corrado, professore torinese quarantenne, durante la guerra – una guerra che diventa "cartina tornasole" dell'esistenza – si rifugia in collina, accudito da due donne, Elvira e sua madre. Lì ritrova Cate, amata anni prima e ora mamma di un figlio che forse è suo. Instaura un tran tran piacevole, bruscamente interrotto però dall'8 settembre. Composto nell'inverno 1947-48 e intessuto di forti elementi autobiografici, "La casa in collina" è un mirabile romanzo di sintesi, una delle prove più alte del Pavese narratore, in cui la storia di Cesare/Corrado diventa la storia di tutti, ne costruisce il senso e il destino. Ne crea il mito, come soltanto i grandi scrittori possono fare.
La luna e i falò
Cesare Pavese
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 240
Emigrato in America, l'orfano Anguilla rientra dopo la Liberazione nel paese delle Langhe dove è cresciuto; ritrova volti amici e rievoca i tanti che invece non ci sono più. È grande, ha visto il mondo, ha i soldi, non è più il ragazzino bastardo, ma vuole una patria, vuole appartenere a una terra: poter partire e sempre tornare, guardare il mondo con lo sguardo fresco del fanciullo e la consapevolezza dell'adulto. Libro del congedo, "La luna e i falò" unisce i temi più cari a Pavese in una storia che è fatta di quotidianità in un paesaggio e in un momento storico estremamente definiti, e nello stesso tempo è una superba creazione mitica, un nuovo viaggio dantesco, un pellegrinaggio alla scoperta del destino dell'uomo.
Paesi tuoi
Cesare Pavese
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 192
Uscito dal carcere, Berto, meccanico torinese, accompagna Talino, un contadino conosciuto in prigione, al paese, e si ferma a lavorare nella cascina della sua famiglia, retta dal torvo patriarca Vinverra. Qui intreccerà una relazione con Gisella, la più giovane tra le sorelle di Talino: una storia intensa, breve e destinata a una tragica fine. "Paesi tuoi" segna il passaggio di Pavese dalla poesia alla prosa, nella sua ricerca di un'opera che sappia «raccontare il pensiero», l'anima. Intessuto di echi diversissimi - dalla Bibbia a Steinbeck, dal mito greco a Mann - il romanzo ha il sapore di una parabola: è la storia di un uomo - di ogni uomo - che ha sperimentato la vita come passione e scoperta e, in un'esistenza come "compito", sogna il ritorno, il poter essere adulto senza negare il fanciullo.
Dialoghi con Leucò
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 304
«Pavese si è ricordato di quand'era a scuola e di quel che leggeva: si è ricordato dei libri che legge ogni giorno, degli unici libri che legge. Ha smesso per un momento di credere che il suo totem e tabù, i suoi selvaggi, gli spiriti della vegetazione, l'assassinio rituale, la sfera mitica e il culto dei morti, fossero inutili bizzarrie e ha voluto cercare in essi il segreto di qualcosa che tutti ricordano»: così Pavese stesso presentava questi suoi Dialoghi, nei quali il mito antico e fondativo ritrova il proprio carattere eterno, e quindi tremendamente attuale. Perché tornare alle sorgenti del mito – sia quello di Ulisse o di Edipo, di Achille o di Teseo – significa ricominciare a credere nella vita, la vita di ogni uomo fatta di dolori e speranza.
La luna e i falò
Cesare Pavese
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2021
pagine: 208
"Così questo paese, dove non sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l'ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto". Età di lettura: da 12 anni.
Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane
James Joyce
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2021
pagine: 320
Pubblicato a puntate dal febbraio del 1914 e uscito in volume nel dicembre del 1916, Dedalus. Un ritratto dell’artista da giovane è, insieme all’Ulisse che lo seguirà a distanza di qualche anno, un vero e proprio ritratto dell’autore irlandese. Come scrive Enrico Terrinoni nella prefazione, il protagonista, Stephen Dedalus, è infatti il «principale avatar letterario di Joyce». Lo scrittore aveva già usato questo nome per firmare i suoi racconti, ma «l’appellativo dal sapore mitologico non era per lui solo un nom de plume, era la sua stessa identità». Proprio come il celebre architetto di Cnosso, Joyce/Dedalus tenta di fuggire da un labirinto rappresentato per lui dalla famiglia, dall’infanzia, dalla sua patria – l’Irlanda –, dalla religione e dalla Chiesa: un labirinto che imprigiona il suo animo di artista, che in questo romanzo di formazione si risveglia in tutta la sua sensibilità e irruenza. Merita però qualche parola anche l’autore della traduzione che qui riproponiamo: Cesare Pavese, legato allo scrittore irlandese – come scrive sempre Terrinoni – da una «strana sincronicità» e da «un beffardo attraversarsi di destini». Una traduzione, quella del Dedalus, che contribuì alla sua maturazione letteraria, tanto da poter essere considerata «una parte integrante del canone di Pavese stesso». Prefazione di Enrico Terrinoni.
Lavorare stanca
Cesare Pavese
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 144
Edizione del 1936 con le poesie censurate e le poesie aggiunte nell’edizione del 1943. In appendice: Il mestiere di poeta (a proposito di Lavorare stanca) e A proposito di certe poesie non ancora scritte.
Riso nero
Sherwood Anderson
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2021
pagine: 256
John Stockton lascia il lavoro da giornalista e la sua famiglia, stanco della «vita che conduce a contar fandonie alla nazione e a gironzare per i salotti colla moglie intellettuale e romanziera». È deciso a non lasciare più tracce dietro di sé e, dopo aver viaggiato verso sud seguendo il corso del Mississippi, cambia nome in Bruce Dudley e inizia a lavorare in fabbrica. È alla ricerca di una vita diversa, libera dalle costrizioni dell’uomo borghese, per recuperare quell’innocenza che – nei suoi pensieri – l’uomo bianco ha irrimediabilmente perduto. In questa odissea di un americano qualunque, ai ricordi e alle riflessioni del narratore si uniscono gli echi della liberazione dei costumi sessuali degli anni Venti e insieme della lettura dell’”Ulisse” joyciano da parte dell’autore. Unico best seller di Sherwood Anderson quando era ancora in vita, considerato tra i suoi libri più discussi – Hemingway ne fece addirittura una parodia in “Torrenti di primavera”, motivo per il quale ruppe i rapporti con la sua mentore Gertrude Stein –, “Riso nero” torna oggi in libreria nella traduzione d’autore di Cesare Pavese.
Lavorare stanca e altre poesie
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2021
pagine: 192
«È questa la forma definitiva che dovrà avere “Lavorare stanca” se mai sarà pubblicato una seconda volta. Ciascuno dei titoli dei gruppi andrà scritto in occhiello»: così scriveva Cesare Pavese l’8 aprile 1940 licenziando il manoscritto della seconda edizione della sua raccolta, che sarebbe uscita presso l’editore Einaudi tre anni dopo. La prima edizione aveva visto la luce nel 1936, presso Solaria; una prima edizione tormentata, sia per ragioni di censura, sia perché nel frattempo Pavese era stato spedito al confino a Brancaleone Calabro con l’accusa di antifascismo. La seconda edizione non solo recuperava le poche poesie che non erano uscite a causa della censura; il numero delle poesie era ormai decisamente aumentato, e Pavese le aveva riorganizzate in una nuova successione non cronologica ma suddividendole in sei sezioni, o gruppi tematici: “Antenati”, “Dopo”, “Città in campagna”, “Maternità”, “Legna verde” e “Paternità”. Questa nostra edizione ripropone dunque “Lavorare stanca” nella «forma definitiva» voluta dal suo autore, comprese le due importantissime prose critiche che la accompagnavano e le sei poesie che invece Pavese aveva espunto dall’edizione del 1943; a queste va ad aggiungersi il ciclo di poesie “La terra e la morte”, apparso su rivista nel 1947, a completare così l’intera produzione poetica pubblicata in vita da uno dei nostri scrittori più amati e che ancora oggi ha tanto da rivelarci. Prefazione di Bruno Quaranta.