Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Claire Bishop

Museologia radicale. Ovvero, cos'è «contemporaneo» nei musei d'arte contemporanea?

Museologia radicale. Ovvero, cos'è «contemporaneo» nei musei d'arte contemporanea?

Claire Bishop

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2017

pagine: 88

L'avvenire del museo pubblico non è mai parso più a rischio: più che rappresentare gli interessi diversificati della collettività, nella maggior parte dei casi esso è ridotto a veicolo di promozione per eventi blockbuster e di tutela dei privilegi dei privati, dando vita a templi dello svago e dell'evasione incapaci di cogliere l'attuale momento storico nella sua globalità. Salvo qualche felice quanto rara eccezione. In questo breve saggio, Claire Bishop riporta le esperienze di tre istituzioni europee di arte contemporanea - il Van Abbemuseum di Eindhoven, il Museo Nacional Reina Sofia di Madrid e il MSUM di Lubiana - che, per far fronte ai tagli dei fondi pubblici dettati dalle misure di austerity, hanno fatto di necessità virtù mettendo a punto brillanti alternative al mantra dominante del "più grande è più bello, e se possibile anche più redditizio". Attraverso illuminate politiche di acquisizione e allestimento delle proprie collezioni permanenti, questi musei si sono caratterizzati come realtà votate alla sperimentazione, capaci di utilizzare le proprie risorse per imbastire un discorso critico e generare uno sguardo politico sull'attuale fase storica. “Museologia radicale”, riprendendo il filo di un acceso dibattito internazionale, delinea un manifesto per una nuova concezione del con temporaneo, da intendere come pratica e non come mera periodizzazione, a favore di una rilettura del ruolo del museo come istituzione in grado di preservare l'eredità culturale e allo stesso tempo offrire una voce critica che possa interrogare il presente e contribuire a realizzare un futuro diverso.
11,00

Museologia radicale. Ovvero, cos'è «contemporaneo» nei musei d'arte contemporanea?

Claire Bishop

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2025

pagine: 88

L’avvenire del museo pubblico non è mai parso più a rischio: più che rappresentare gli interessi diversificati della collettività, nella maggior parte dei casi esso è ridotto a veicolo di promozione per eventi blockbuster e di tutela dei privilegi dei privati, dando vita a templi dello svago e dell’evasione incapaci di cogliere l’attuale momento storico nella sua globalità. Salvo qualche felice quanto rara eccezione. In questo breve saggio, Claire Bishop riporta le esperienze di tre istituzioni europee di arte contemporanea – il Van Abbemuseum di Eindhoven, il Museo Nacional Reina Sofía di Madrid e il MSUM di Lubiana – che, per far fronte ai tagli dei fondi pubblici dettati dalle misure di austerity, hanno fatto di necessità virtù mettendo a punto brillanti alternative al mantra dominante del “più grande è più bello, e se possibile anche più redditizio”. Attraverso illuminate politiche di acquisizione e allestimento delle proprie collezioni permanenti, questi musei si sono caratterizzati come realtà votate alla sperimentazione, capaci di utilizzare le proprie risorse per imbastire un discorso critico e generare uno sguardo politico sull’attuale fase storica. Museologia radicale, riprendendo il filo di un acceso dibattito internazionale, delinea un manifesto per una nuova concezione del contemporaneo, da intendere come pratica e non come mera periodizzazione, a favore di una rilettura del ruolo del museo come istituzione in grado di preservare l’eredità culturale e allo stesso tempo offrire una voce critica che possa interrogare il presente e contribuire a realizzare un futuro diverso.
13,00 12,35

Inferni artificiali. La politica della spettatorialità nell'arte partecipativa

Claire Bishop

Libro: Libro in brossura

editore: Luca Sossella Editore

anno edizione: 2024

pagine: 308

La traccia dominante che emerge dagli esempi esaminati in questo libro è caratterizzata da una forma di negazione: l'attivazione del pubblico nell'arte partecipativa si pone in antitesi rispetto alla sua controparte mitica, il passivo consumo spettatoriale. Il desiderio di rendere attivo il pubblico nell'arte partecipativa è allo stesso tempo un impulso a emanciparlo dallo stato di alienazione indotto dall'ordine ideologico dominante - sia questo il capitalismo consumista, il socialismo totalitario o la dittatura militare. L'arte partecipativa mira a ricostruire e a realizzare uno spazio comune e collettivo di impegno sociale condiviso. Quest'obiettivo viene perseguito sia con gesti costruttivi di impatto sociale, che confutano l'ingiustizia del mondo proponendo un'alternativa, sia attraverso un raddoppiamento nichilista dell'alienazione, che nega l'ingiustizia e l'assurdità del mondo all'interno dell'opera stessa. In entrambi i casi, l'opera cerca di forgiare un corpo sociale collettivo, co-autoriale e partecipativo - uno attraverso un processo affermativo (la realizzazione utopica), l'altro tramite un processo indiretto (la negazione della negazione). Prefazione dell'autrice.
20,00 19,00

Inferni artificiali. La politica della spettatorialità nell'arte partecipativa

Claire Bishop

Libro: Libro in brossura

editore: Luca Sossella Editore

anno edizione: 2015

pagine: 308

La traccia dominante che emerge dagli esempi esaminati in questo libro è caratterizzata da una forma di negazione: l'attivazione del pubblico nell'arte partecipativa si pone in antitesi rispetto alla sua controparte mitica, il passivo consumo spettatoriale. Il desiderio di rendere attivo il pubblico nell'arte partecipativa è allo stesso tempo un impulso a emanciparlo dallo stato di alienazione indotto dall'ordine ideologico dominante - sia questo il capitalismo consumista, il socialismo totalitario o la dittatura militare. L'arte partecipativa mira a ricostruire e a realizzare uno spazio comune e collettivo di impegno sociale condiviso. Quest'obiettivo viene perseguito sia con gesti costruttivi di impatto sociale, che confutano l'ingiustizia del mondo proponendo un'alternativa, sia attraverso un raddoppiamento nichilista dell'alienazione, che nega l'ingiustizia e l'assurdità del mondo all'interno dell'opera stessa. In entrambi i casi, l'opera cerca di forgiare un corpo sociale collettivo, co-autoriale e partecipativo - uno attraverso un processo affermativo (la realizzazione utopica), l'altro tramite un processo indiretto (la negazione della negazione).
18,00 17,10

Attenzione disordinata. Come guardiamo l'arte e la performance oggi

Claire Bishop

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2025

pagine: 228

Come guardiamo l’arte oggi? In modo molto diverso rispetto a pochi decenni fa. L’inevitabile presenza dello smartphone alterna momenti di totale immersione nelle opere ad altri in cui si scattano foto e video, si scannerizzano QR code o si controllano i social. La condizione dello spettatore del XXI secolo è ibrida, in continua oscillazione tra presenza fisica nello spazio espositivo e connessione a distanza con un altrove tecnologico. Per raccontarla, Claire Bishop descrive e analizza quattro diverse pratiche di arte contemporanea, le cui strutture e strategie espressive rispondono a nuove modalità di percezione, comunicazione e attenzione proprie della cultura digitale: la research-based art, che interiorizza la logica di Internet nella quantità di informazioni a disposizione in allestimenti più o meno aperti; le mostre-performance, pensate per essere viste dal vivo ma anche immortalate con i cellulari, nuova protesi del nostro sguardo; gli interventi, categoria storicizzata e teorizzata qui per la prima volta, per cui sono indispensabili la circolazione in rete e i meccanismi mediatici che ne rendono virali i contenuti; e infine la fascinazione di tanti artisti per l’iconografia modernista, il cui effetto di déjà-vu rimanda ancora una volta ai media digitali e alla loro infinita collezione di immagini livellate e decontestualizzate. Perno di ogni discorso è l’attenzione “disordinata” che contraddistingue la spettatorialità odierna, di cui l’autrice esamina senza preconcetti le dinamiche, concentrandosi sul complesso rapporto tra soggetto, tempo e tecnologia e sulla messa in discussione di schemi di pensiero, narrazioni dominanti e regole esclusive. Senza l’obbligo della profondità o della concentrazione assoluta, dettate da norme moderniste come il white cube e dai loro modelli sociali di riferimento, l’opera d’arte del nuovo millennio è meno totalizzante e può prestarsi a un’esperienza più libera e autenticamente collettiva, caratterizzata da una molteplicità di punti di vista in continuo movimento, capace di aprire nuove prospettive.
29,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.