Libri di Claudio Finzi
La scelta cooperativa. La corrispondenza fra Rosario Labadessa e Tullio Botteri
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni del Rosone
anno edizione: 2019
pagine: 108
Le lettere fra Rosario Labadessa e Tullio Botteri, due quadri dirigenti del cooperativismo fascista, rappresentano dei flash che illuminano e fotografano situazioni e momenti diversi della loro vicenda umana e politica, negli anni dalla caduta del regime fino all'avvento del nuovo sistema politico, e rendono palpabile la ricaduta di eventi drammatici sul loro stato d'animo e sull'orientamento delle loro scelte. Labadessa e Botteri sono rappresentanti emblematici di quel personale politico con i trascorsi in camicia nera che, potendo contare sulle proprie competenze e professionalità, è, nella stagione della ricostruzione postbellica, recuperato e valorizzato dai partiti e dalle organizzazioni dell'antifascismo, e reinserito nella vita della giovane repubblica.
Tharros
Enrico Acquaro, Claudio Finzi
Libro: Copertina morbida
editore: Carlo Delfino Editore
anno edizione: 2017
A tavola con gli dei. La cultura del cibo tra alimentazione e simbologia
Piero Angelini, Luigi De Anna, Claudio Finzi
Libro
editore: Il Cerchio
anno edizione: 2014
pagine: 128
Re, baroni, popolo. La politica di Giovanni Pontano
Claudio Finzi
Libro
editore: Il Cerchio
anno edizione: 2014
Europa occidente americhe. Saggi di Geofilosofia politica
Claudio Finzi
Libro: Copertina morbida
editore: Settimo Sigillo-Europa Lib. Ed
anno edizione: 2009
pagine: 110
Tharros
Enrico Acquaro, Claudio Finzi
Libro
editore: Carlo Delfino Editore
anno edizione: 1986
pagine: 70
Il discorso sull´antica città viene introdotto con notizie sulla Sardegna punica e quindi con la storia del sito e le vicende degli scavi; viene quindi l'itinerario, il tutto affiancato da foto e disegni.
Il pensiero politico dell'umanesimo. Gli uomini, le città, le idee
Claudio Finzi
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2011
pagine: 320
Il libro raccoglie saggi scritti e pubblicati nel corso degli anni in momenti diversi e in sedi diverse, unificati dall'argomento comune: il pensiero politico italiano tra Trecento e primo Cinquecento, quando la riscoperta della cultura antica e lo sviluppo impetuoso delle istituzioni e delle relazioni politiche costringevano gli italiani a una forte riflessione sui temi principali della politica. Questo processo è indagato in riferimento a situazioni particolari, nelle quali però si mostrano i più rilevanti problemi e le più difficili situazioni affrontati allora dai nostri antenati insieme con le metodologie adottate e le soluzioni proposte. L'Italia del tempo, benché ne esistesse un'idea chiara e precisa, se non altro per contrapposizione ai transalpini, era un'Italia articolata e molteplice: Venezia non è Napoli, Firenze non è Milano, Roma è ancora altra cosa; ma ognuna di queste realtà contribuisce a formare il pensiero politico italiano.