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Libri di Conrad Ferdinand Meyer

Tre racconti: Clara-Le nozze del monaco-La giudice

Conrad Ferdinand Meyer

Libro: Libro in brossura

editore: Robin Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 250

Qui proposta per la prima volta in traduzione italiana, "Clara" risale agli anni 1854-55 e si colloca quindi all’inizio della carriera di scrittore di Meyer, allora ventenne. Essa però venne pubblicata solo nel 1938. Non vi sono testimonianze dirette dell’autore sulla sua composizione. Qualche informazione la ricaviamo dalla sorella di Meyer, Betsy, che spedì il breve racconto ad Adolf Frey nel 1893: “Le spedisco un reperto di antica data, una novella che risale al periodo della più buia solitudine. Di sicuro lei se ne accorgerà.” Frey risponde subito dopo: “La novella è tipica dello scrittore più maturo, solo infinitamente tenera e pallida.” La novella "Le nozze del monaco", scritta nel 1884, è tra le più note e di maggior successo dello scrittore. Esemplare modello di Rahmenerzählung, vede in Dante Alighieri il narratore di primo livello che, ospite di Cangrande della Scala negli anni del suo esilio, racconta a un ristretto gruppo di cortigiani raccolti davanti a un camino la storia tragica del monaco Astorre, a partire da un semplice ed enigmatico epitaffio conservato in un convento francescano di Padova. Nel raccontare, Dante collega direttamente alcune caratteristiche dei personaggi della vicenda a quelle dei suoi ascoltatori, che ne vengono in tal modo intimamente coinvolti e non riescono più a distinguere tra realtà e finzione. Tradotta qui in italiano per la prima volta, "La giudice" venne scritta nel 1885. La sua trama si dipana anch’essa all’interno di una cornice storica importante, al tempo dell'incoronazione a Roma di Carlo Magno nell'anno 800. L’imperatore nella fattispecie è qui richiamato per i riflessi che la sua azione pacificatrice e ordinatrice ebbe nella provincia alpina della Rezia, i Grigioni tanto cari a Meyer, combattendo contro i “predoni” Longobardi.
20,00 19,00

20,00 19,00

Jürg Jenatsch. Una storia grigionese

Jürg Jenatsch. Una storia grigionese

Conrad Ferdinand Meyer

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2021

pagine: 244

Ostilità confessionale e sete di potere sono al centro del racconto di ampio respiro dello scrittore svizzero Conrad Ferdinand Meyer, "Jürg Jenatsch" (1876), seicentesca storia cantonale ambientata nella zona di confine fra i Grigioni e la Valtellina all'epoca della Guerra dei Trent'anni. Il giovane pastore grigionese Jürg Jenatsch è stato mandato a Berbenno a predicare il protestantesimo in una terra a maggioranza cattolica, allora sottomessa ai Grigioni, ma ambita da Spagnoli e Austriaci per via dei suoi numerosi valichi alpini, per tutti di grande interesse economico. Dall'eccidio dei protestanti in Valtellina del 1620, noto come il “Sacro Macello” e programmato nel testo di Meyer dal barone grigionese Pompeo Planta, Jenatsch si salva miracolosamente, lascia la veste talare e, alleato del duca protestante francese Henri Rohan, s'impegna per liberare la Valtellina dai cattolici. Quando però la politica di Richelieu intralcia il suo progetto di totale indipendenza della sua terra, Jenatsch tradisce il duca, si converte al cattolicesimo, passa al partito spagnolo e riesce a far restituire la Valtellina ai Grigioni. Alla fine tuttavia muore per mano di Lucrezia, la figlia di Pompeo Planta, legata a lui da un rapporto di amore-odio, che lo colpisce a morte con la stessa ascia con cui Jenatsch aveva ammazzato a tradimento suo padre. Storia e finzione si fondono in questa prosa, dove ai fatti storici s'intreccia una complessa e ambigua storia d'amore cui fanno da sfondo le montagne e le valli della Rezia. La figura eroica che Meyer traccia di Jenatsch è stata ampiamente riveduta dagli storici, che di questa personalità hanno messo in luce l'opportunismo e l'indomita smania di potere, che lo spinsero fino alla massima abiezione morale.
18,00

15,00 14,25

Mio caro vicino. Corrispondenza

Mio caro vicino. Corrispondenza

Conrad Ferdinand Meyer, Gottfried Keller

Libro: Libro in brossura

editore: Armando Dadò Editore

anno edizione: 2018

pagine: 144

Per quanto facciano parte, insieme a Jeremias Gotthelf, della cosiddetta “triade” dei classici della letteratura svizzera tedesca dell’Ottocento, è difficile pensare a due scrittori più diversi di Gottfried Keller e Conrad Ferdinand Meyer. Gli unici punti di contatto sono le origini zurighesi, il realismo narrativo e una spiccata tendenza alla solitudine, che però in Keller è il prodotto di un carattere burbero e scontroso mentre in Meyer è la conseguenza di un profondo disagio psichico ed esistenziale. Date queste premesse, un dialogo sembrerebbe semplicemente impossibile. E invece il carteggio tra Keller e Meyer, proposto in questo volume per la prima volta in versione italiana, nasce proprio da queste differenze che si compongono in una sorta di vicina lontananza, fatta di ritrosie, confessioni, reciproche richieste di aiuto e sostegno. Quello che si profila è uno spaccato molto preciso e per molti versi inedito e sorprendente della vita dei due scrittori.
16,50

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