Libri di Daniela Sacco
Immaginari incarnati. Appropriazioni culturali, cinema, arti dal vivo
Marco Bertozzi, Daniela Sacco
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 200
Teatro, performance, cinema sperimentale e documentario sono contesti artistici in cui conflitti culturali e rivendicazioni identitarie trovano piena espressione. Questioni complesse, intorno alle quali si definiscono campi di battaglia e schieramenti ideologici che richiedono una comprensione sfumata delle dinamiche in gioco. Un esempio significativo è quel laboratorio di interculturalità che è il Québec canadese, dove, negli ultimi anni, sono emerse istanze fondamentali, con le quali entrare in dialogo per affrontare, attraverso i linguaggi artistici, urgenti questioni civili. Ascoltare ciò che sta montando in altre aree del mondo significa provare a uscire dal nostro comfort-continent, problematizzando concetti come wokismo o cancel culture, al fine di superare la semplificazione in atto nella cultura italiana, che vede in questi fenomeni soltanto casi di militantismo di bassa lega, isterie identitarie, oscurantismo censorio e autocensorio. Un superamento che è possibile uscendo dall’idea di appropriazione culturale, vista solo come “retorica nordamericana”, colpevole di infettare le radici stesse del pensiero europeo.
Waves. Università Iuav di Venezia. Biennale della Sostenibilità. L'era del Mose. Ediz. italiana e inglese
Libro
editore: Bruno (Venezia)
anno edizione: 2023
pagine: 294
La rivista di Engramma. Volume Vol. 184
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2021
pagine: 137
La rivista di Engramma. Volume Vol. 173
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2020
Con questo numero, Engramma torna sul tema di Arianna che, lo scorso marzo 2019, ha trovato spazio in un altro monografico, dedicato principalmente all’iconologia dell’Arianna addormentata (Arianna, estasi e malinconia, “La Rivista di Engramma” n. 163, marzo 2019). In questa nuova tappa della ricerca sul soggetto, l’interesse multidisciplinare che il gruppo di ricerca – il Seminario Mnemosyne – continua a dedicare alla mitica principessa di Creta si è rivolto a scandagliare l’anima filosofica racchiusa dalla sua figura iconica.
IRMS and NMR spectroscopy in food field. Potential applications and perspectives
Daniela Sacco, Antonio Sacco, Francesco Longobardi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2020
pagine: 160
La rivista di Engramma. Volume Vol. 177
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2020
pagine: 227
Negli ultimi tempi è in atto un trend di riscoperta e valorizzazione di Gertrud Bing, a cui Engramma contribuisce con questo numero a lei dedicato. Dopo le recenti monografie di Philippe Despoix e Martin Treml (Parigi 2019), e di Laura Tack (Leuwen 2020), con questo numero proponiamo nuovi tasselli alla ricostruzione della personalità intellettuale e umana di Gertrud Bing.
La rivista di Engramma. Volume Vol. 176
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2020
pagine: 230
Indice degli articoli: After Warburg. Editoriale a cura diMaurizio Ghelardi e Daniela Sacco 13 Maurizio Ghelardi, Edgar Wind, Percy Schramm e il Warburg-Kreis. Sui concetti di Nachleben, Renovatio, Correctio. 43 Ianick Takaes, The Demented, the Demonic, and the Drunkard. Edgar Wind’s Anarchic Art Theory. 99 Adrian Rifkin, Mnemosyne, Itself. 115 Elizabeth Sears, Warburg and Steinmann as Forschertypen. 135 Lucrezia Not, La complessa vicenda editoriale di Saturno e la melanconia. Quattro lettere inedite del carteggio Einaudi-Warburg Institute. 145 “Le fantasticherie di alcuni confratelli amanti dell’arte...”. Sulla situazione della Biblioteca Warburg per la Scienza della Cultura tra il 1929 e il 1933 Lucas Burkart, traduzione di Costanza Giannaccini, Introduzione di Rolf Petri 199 Roberto Ohrt e Axel Heil, Sul Nachleben di Mnemosyne. 213 Bianca Maria Fasiolo, Bilderatlas Mnemosyne – The Original. Eine Konflikt Geschichte. Interview with Roberto Ohrt, on the exhibition in Berlin (September/November 2020). 225 Neville Rowley, Atlas redux.
Lezioni IRMS. Analisi isotopiche attraverso metodi spettroscopici per la caratterizzazione di matrici agroalimentari
Antonio Sacco, Daniela Sacco
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 56
La spettrometria di massa dei rapporti isotopici (IRMS) è stata introdotta in ambito geochimico negli anni Sessanta ma, in breve tempo, l'applicazione di questa metodologia ha interessato altri settori, tra cui l'industria agroalimentare. La misura del rapporto isotopico, a differenza delle analisi chimiche quantitative, offre un approccio qualitativo al problema, aggiungendo però informazioni importanti sulle dinamiche implicate nella formazione e nella trasformazione delle sostanze che si stanno studiando. In altre parole, non è una tecnica utilizzata per determinare soglie di valori che possono influenzare o essere pericolosi per la salute, ma intervalli di valori che indicano origini diverse. In nessun caso la quantità naturale di un determinato isotopo stabile può influenzare direttamente la qualità di un prodotto. In particolare, valutando il segnale isotopico di componenti con differente origine biosintetica e geografica, è stato possibile rilevare vari tipi di frodi in ambito alimentare altrimenti difficili da individuare (come l'annacquamento o l'aggiunta di zucchero).
Pensiero in azione. Bertolt Brecht, Robert Wilson, Peter Sellars: tre protagonisti del teatro contemporaneo
Daniela Sacco
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2017
Il volume raccoglie contributi dedicati a tre maestri della scena teatrale internazionale contemporanea: Bertolt Brecht, Robert Wilson, Peter Sellars. Pur nella distanza storica e culturale che separa le loro poetiche, quanto giustifica la scelta dei tre artisti è il riconoscimento di un comune intento nella costruzione della scrittura scenica: l’impronta della composizione per montaggio, e la restituzione tragica e mitica della materia della rappresentazione teatrale. Il montaggio, riconosciuto come meccanismo mitopoietico in azione nel teatro definito ‘postdrammatico’, oltre a riflettere la struttura compositiva del ‘pensare per immagini’ propria della visione del mondo del Novecento, si rende consonante alla modalità compositiva e al senso del tragico antico, ossia del teatro cosiddetto ‘predrammatico’.
Goethe in Italia. Formazione estetica e teoria morfologica
Daniela Sacco
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 140
Il volume indaga la speculazione morfologica di Goethe in relazione al viaggio in Italia. L'esperienza italiana rappresenta una tappa decisiva nel percorso formativo del poeta: è alla luce della conoscenza della cultura classica che si compie la formazione estetica e scientifica di Goethe. Un'idea di classico carpita nelle immagini artistiche che fanno da ambiente al suo viaggio e si imprimono "nella mente e nell'anima", diventando, di riflesso, criterio di lettura e comprensione di quelle naturali. L'originalità dell'approccio scientifico di Goethe alla natura, smarcandosi dalle impostazioni concettuali e metodologiche dell'epistemologia moderna, si rende affine a un'antica visione del mondo che egli matura filtrata dalla percezione delle forme artistiche italiane, classiche e soprattutto rinascimentali. Formazione e creatività, fenomeno originario e stile sono le parole chiave, le coordinate che, nella visione goethiana, definiscono il campo unitario di natura e arte. Per questo, lo studio morfologico può prestarsi come paradigma anche dell'indagine estetica oltre che naturale, ovvero come metodo di lettura delle forme artistiche e, allo stesso tempo, come metodo di comprensione della creatività che ha permesso la realizzazione di quelle forme. Il pensiero morfologico inaugurato da Goethe, basato sulla conoscenza intuitiva e veicolato dalla visione, collocandosi a metà strada tra arte e scienza, rappresenta un importante codice di lettura delle immagini, riconsiderate nel loro pieno valore gnoseologico. Un pensiero che ha avuto un forte impatto nel Novecento, rivelandosi anacronisticamente contemporaneo.
Mito e teatro. Il principio drammaturgico del montaggio
Daniela Sacco
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 246
Il teatro è il prisma attraverso cui indagare il meccanismo con cui si compone il mito. Teatro e mito condividono la questione dell'identità, centro nevralgico in cui l'individuale e il collettivo, il particolare e l'universale si intersecano in modo consonante e differente rispetto all'appropriazione che ne ha fatto il logos agli albori della cultura occidentale. Espressivo di questo rapporto è il montaggio: termine mutuato dal cinema e traslato a significare un dispositivo più generale. A dargli forma è un principio eminentemente drammaturgico, come emerge dall'indagine articolata in tre fasi: l'analisi drammaturgica della tragedia da Eschilo a Euripide, contesto d'elezione in cui il mito trova espressione. A cui segue la mappatura di una costellazione di pensatori - da Freud a Goethe a Ejzenstejn - determinanti nel delineare il 'pensare per immagini' proprio del Novecento. Infine l'analisi del metodo compositivo del teatro contemporaneo, dalle Avanguardie Storiche all'esito del teatro statunitense di Wilson e Sellars. Ne consegue che il montaggio, struttura compositiva del pensare in immagini, è il meccanismo mitopoietico all'opera nel teatro 'predrammatico' e in quello 'postdrammatico'.
Al di là delle colonne d'Ercole. Hillman erede infedele di Jung
Daniela Sacco
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2013
pagine: 225
Il pensiero di James Hillman è considerato alla luce del confronto con Carl Gustav Jung e in relazione alla tradizione classica di ascendenza neoplatonico-rinascimentale che, ricondotta al tempo presente, alimenta l'originalità della sua collocazione nella filosofia e nella psicologia del profondo. Hillman è portavoce della trasformazione epocale dei confini tra la coscienza e l'inconscio e della modalità dell'uomo di stare al mondo. A una distanza storica da Jung, raccoglie la teoria degli archetipi dell'inconscio collettivo liberandola dagli ultimi baluardi di un ormai logoro monoteismo della coscienza: accoglie l'eredità "pagana" di Jung e ne mette a frutto ermeneutico il lascito, spingendosi oltre il fronte dell'"eresia" nei confronti del cristianesimo, per una rivendicazione della tradizione classica e del discorso mitico come logos della psyche. La differenziazione tra i due si focalizza nell'analisi dell'idea archetipale di Anima introdotta da Hillman che, di contro all'archetipo del Sé di Jung, riflette, nel vissuto dell'uomo contemporaneo, il passaggio da un cristianesimo comprensivo di ciò che storicamente ha rimosso, a un paganesimo che lo contiene, trasfigurato, al suo interno. Un passaggio leggibile nel rovesciarsi dei rapporti tra particolare/ universale, unità/molteplicità determinato dallo sgretolarsi del pensiero metafisico improntato all'idea di identità e unità trascendentale dominante nella cultura occidentale.