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Libri di Danilo Dolci

Banditi a Partinico

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2009

pagine: 433

Danilo Dolci, triestino, si trasferì in Sicilia agli inizi degli anni Cinquanta. Voleva partecipare in prima persona alla rinascita del Meridione. Partì, solo, per Trappeto e Partinico, scoprì una miseria impensabile, una desolazione, un abbrutimento, una ignoranza che facevano dubitare di stare in Italia. Stava in mezzo alla gente, la intervistava, la coinvolgeva: fu il primo in Italia a praticare il digiuno per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e inventò "lo sciopero alla rovescia", che consisteva nel lavorare volontariamente là dove lo Stato era inerte. Così venne riattivata una strada comunale abbandonata. Ma le autorità ritennero che in tale comportamento si configurasse un reato, quello di invasione di proprietà altrui. Per questo Dolci fu arrestato e detenuto per 50 giorni, condotto in manette al processo, e condannato. Per lui si mobilitarono intellettuali come Carlo Levi, Elio Vittorini, Ignazio Silone, Aldo Capitini, Giulio Einaudi e a difenderlo in tribunale fu Piero Calamandrei. In carcere Dolci fu a stretto contatto con tanti poveracci e fu fra i primi a comprendere che la propensione alle attività criminali proprio in quei tenitori che erano dominati dalla mafia, non poteva essere vinta puntando esclusivamente sulla repressione. Bisognava invece creare opportunità di lavoro. Con questo libro Dolci voleva far conoscere a tutti le condizioni in cui versava la popolazione di quella terra di banditi, cioè di esclusi dalla società.
15,00 14,25

Poema umano

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Mesogea

anno edizione: 2016

pagine: 272

16,00 15,20

Chissà se i pesci piangono. Documentazione di un’esperienza educativa

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Mesogea

anno edizione: 2018

pagine: 301

"Chissà se i pesci piangono", pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1973, è una delle più significative testimonianze di quella «urgenza di un nuovo impegno educativo» che – all’indomani delle lotte per la diga sullo Jato e di fronte alla disastrosa situazione delle scuole sui territori colpiti dal terremoto (ma non solo) – traduceva la necessità di dar vita a «centri educativi intimamente correlati al lavoro per lo sviluppo dell’ambiente». Il volume documenta tutte le fasi del confronto diretto tra le persone che, attraverso riunioni, laboratori, seminari, condividevano la necessità e le ragioni di quel nuovo impegno educativo: genitori, bambini, ragazzi, insegnanti ma, come riportato nell’ultima parte, anche educatori, musicisti intellettuali di diversa provenienza. "Chissà se i pesci piangono" è un libro di straordinario impegno civile e umano in cui è possibile ascoltare le diverse voci della nostra storia recente e riconoscere istanze e urgenze del nostro presente. Come scriveva lo stesso autore, «ad un lettore attento penso risulterà tutto chiaro, anche oltre le parole».
19,50 18,53

L'educazione

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Comunità

anno edizione: 2020

pagine: 72

“Sapere inventare con gli altri il proprio futuro è una delle maggiori riserve di energia rivoluzionaria di cui il mondo possa disporre per liberare nuove possibilità di cambiamento. Anche un centro educativo può diventare, nel suo piccolo, un cantiere di tutto questo”.
8,00 7,60

Il potere e l'acqua. Scritti inediti

Danilo Dolci

Libro: Copertina morbida

editore: Melampo

anno edizione: 2010

pagine: 94

Mentre l'acqua diventa tema cruciale per il governo del mondo, bene simbolico che evoca in forma radicale l'eterna lotta tra interesse pubblico e interessi privati, vengono alla luce questi scritti di Danilo Dolci su acqua e potere. Scritti inquieti, profetici, che tradiscono tutta la concreta esperienza vissuta dal "sociologo della disobbedienza" nella Sicilia del secondo dopoguerra, la sua profonda consapevolezza di quanto l'acqua, risorsa vitale, possa diventare oggetto e strumento di strategie di potere, origine di disuguaglianze intollerabili e di manipolazioni violente dell'ordine sociale. Quelli qui raccolti in volume sono scritti organici ma anche appunti eterogenei, che consentono di ripercorrere le preoccupazioni e le riflessioni dell'ultimo Dolci, aiutandoci a comprenderne meglio la personalità intellettuale e civile. È grazie a Giusy Giani e Giordano Bruschi, instancabili militanti politici e sociali genovesi, e alla loro passione per la memoria se oggi disponiamo di questo materiale.
12,00 11,40

Girando per case e botteghe

Girando per case e botteghe

Danilo Dolci

Libro: Copertina morbida

editore: Dante & Descartes

anno edizione: 2006

pagine: 64

2,00

Ciò che ho imparato e altri scritti

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Mesogea

anno edizione: 2007

pagine: 200

16,00 15,20

L'ascesa alla felicità

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Spazio Cultura

anno edizione: 2025

pagine: 234

"L’ascesa alla felicità" vede la luce nel 1948 per i tipi della Stamperia Cesare Tamburini, una piccola casa editrice attiva a Milano da quasi tre decenni, specializzata nella pubblicazione di opere tecniche. L’edizione, in appena duecento copie, è decisamente spartana: le pagine, prima di essere rilegate, sono state probabilmente stampate con il ciclostile. Il libro è costituito da un’antologia di massime commentate e organizzate per argomento, che condensano anni di letture e di riflessioni di Danilo Dolci. Adesso, a distanza di oltre tre quarti di secolo, ritorna tra le nostre mani, grazie alla generosità e alla lungimiranza di amici sensibili e competenti che hanno lavorato a questa nuova edizione che ci consente di accostarci ai pensieri, ai turbamenti e alle tensioni che animavano il giovane Danilo Dolci in un momento storico difficile e complesso come quello del dopoguerra permettendoci di risalire alla radice più profonda di un itinerario che ha attraversato con intensità e originalità tutta la seconda metà del Novecento e che ancor oggi ci parla, ci interroga, ci scuote dal torpore e della confusione dei nostri giorni, invitandoci a tentare nuove strade.
20,00

Lettere 1952-1968

Lettere 1952-1968

Aldo Capitini, Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2008

pagine: 279

Il progetto di pubblicazione dell'Epistolario di Aldo Capitini, avviato dalla Fondazione intitolata al suo nome, vede realizzarsi con il presente carteggio con Danilo Dolci, dopo quello con Walter Binni, il suo secondo volume. Aldo Capitini (Perugia 1899-1968) è stato il maggior teorico e attuatore della nonviolenza in Italia e forse anche in ambito europeo, e un innovatore del pensiero e della prassi sociale. Danilo Dolci (Sesana 1924 - Partinico 1997), poeta, educatore, sociologo, è stato appassionato sperimentatore della nonviolenza e instancabile promotore di iniziative collettive per il cambiamento sociale, a partire dalle battaglie condotte in Sicilia per il lavoro, l'acqua, la democrazia e contro ogni mafia. Il contatto tra il pensatore umbro e il giovane Danilo avviene nel 1952, quando Dolci sta attuando il suo primo digiuno e riceve un'unica lettera di solidarietà, inviata da Perugia da "uno sconosciuto": Aldo Capitini. Si instaura, da subito, tra i due un rapporto di reciproca influenza e di profonda stima, documentato da un'ampia corrispondenza quasi interamente inedita. Dolci riconosce in Capitini una sorta di paternità dal punto di vista dell'ispirazione ideale. Da parte sua Capitini seguirà costantemente l'attività dell'amico e le sue posizioni verranno a costituire per lui lo spunto per elaborare approfondimenti e confronti, "aggiunte", in campo civile, educativo, politico.
26,20

Dal trasmettere al comunicare. Non esiste comunicazione senza reciproco adattamento creativo

Danilo Dolci

Libro: Libro in brossura

editore: Sonda

anno edizione: 2011

pagine: 295

Fin dagli anni '50 Danilo Dolci ha saputo costruire una rete di collaboratori, intellettuali e non, che si sono interrogati in profondità sul senso del comunicare e sulle sue implicazioni sociali, politiche e quindi umane. La tesi di questo saggio pubblicato per la prima volta nel 1988 attinge proprio da questo lungo e intenso lavoro di confronto e di riflessione, e si può riassumere così: la comunicazione di massa non esiste. Perché, "mentre è sempre più facile a uno, trasmettere verso miriadi di singoli, per comunicare non basta l'iniziativa del singolo: occorre l'attivo corrispondere di un altro, di altri". In altri termini, la comunicazione deve essere sempre un processo bidirezionale in cui non vi è una emittente attiva e un ricevente passivo, in cui non vi sia dunque un "alto" e un "basso". Danilo Dolci denuncia i danni derivanti in ogni ambito da rapporti unidirezionali, trasmissivi, violenti, e propone l'alternativa della comunicazione, della maieutica reciproca, della nonviolenza. Non si stanca di sottolineare la distinzione tra dominio e potere, in quanto il dominio genera una società violenta. La bidirezionalità che descrive è aperta a tutti, anche ai più poveri e a coloro che solitamente non hanno possibilità di esprimersi, di parlare, di farsi ascoltare e ottenere risposta. Una conferma che più di vent'anni dopo quello di Dolci è un approccio ancora attualissimo nel cercare una strada pedagogicamente efficace all'interno di una società liquida.
18,00 17,10

Palpitare di nessi

Danilo Dolci

Libro

editore: Mesogea

anno edizione: 2012

pagine: 240

18,00 17,10

Conversazioni contadine

Danilo Dolci

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 243

È giusto uccidere? Che qualità deve possedere un uomo per essere considerato tale? Esistono guerre legittime, o l'idea stessa del conflitto è assurda? Che cosa significa vivere? E morire? Sono queste le domande alle quali rispondono i contadini siciliani di Partinico sotto lo sguardo di Danilo Dolci, che ascolta, stimola, partecipa dei dubbi. Il vecchio locale in cui si riuniscono, nel quartiere di Spine Sante, non ha finestre e la porta resta sempre aperta: non solo per far circolare l'aria, ma soprattutto per permettere a chi si è attardato nei campi di unirsi anche a riunione iniziata. Ciascuno è chiamato a contribuire con critiche, riserve, prospettive. Donne e uomini, senza distinzione; e chi potrebbe intimidire gli altri e influenzare le loro opinioni parla per ultimo. Il dialogo - aperto, libero, attento - è lo strumento d'elezione attraverso il quale Dolci indaga il malessere delle classi più disagiate della società italiana del secondo dopoguerra, senza partire da un'ideologia astratta, ma concentrandosi sui problemi irrisolti che emergono dal vissuto quotidiano dei contadini. Il confronto dialettico diviene allora la verifica delle esigenze morali e materiali dei singoli individui, il primo passo verso quella comunità autentica, libera da pregiudizi e vincoli autoritari, sognata da Danilo Dolci; una comunità capace di porre le basi per un domani libero dai "mali di ieri", quali l'ignoranza, la miseria, la guerra.
16,00 15,20

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