Libri di Edmond Jabès
Il libro delle somiglianze. «Il libro è luogo di somiglianza di ogni libro»
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2011
pagine: 165
"Il libro delle somiglianze", nel dedalo della scrittura di Edmond Jabès, costituisce un nuovo inizio. Porre al centro della scrittura non più l'identità, ma la somiglianza, significa innanzitutto trasgredire uno dei principi cardine che hanno fondato il logos in Occidente: il principio, appunto, chiamato di identità e non contraddizione. Se A è identico ad A e se non-A gli è differente, c'è però la possibilità che nella differenza ci sia somiglianza. Il principio di somiglianza - se potesse esisterne uno - nasce proprio dal riconoscimento della dignità della differenza che non è più sinonimo di menzogna (ovvero, negazione del principio di identità), ma garanzia ontologica del divenire, accettazione e riconoscimento dell'altro, rifiuto dell'assimilazione (che è il contrario della somiglianza, in quanto quest'ultima si fonda su un'ontologia plurale, mentre l'assimilazione introduce la dittatura dell'uno al quale tutto deve essere ricondotto e in cui tutte le differenze debbono scomparire). Per questo, "Il libro delle somiglianze" è innanzitutto il racconto, sempre interrotto e continuamente ripreso (quasi una voce punteggiata di silenzi), di quanto la vita possa assomigliare alla scrittura e di quanto lo scrittore possa assomigliare al lettore. Premessa di Vincenzo Vitiello. Postfazione di Flavio Ermini.
Uno straniero con, sotto il braccio, un libro di piccolo formato
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 145
"Che cos'è uno Straniero? Ecco la domanda posta in questo libro. Quale responsabilità abbiamo verso di lui? Ecco la seconda domanda posta in questo libro. Ma questo libro non è un saggio. Questo libro è invece la storia di una vita, di cui non si può dire, con certezza, dove incominci e dove finisca. A lungo sono stato abitato da questo libro, prima di abitarlo a mia volta e di condurlo, così, a leggermi là dove io stesso lo leggo. Libro di un incontro essenziale che mi ha segnato nel profondo. Ma, soltanto, ha avuto luogo? Ritratto, in un certo modo, di uno Straniero di cui un giorno ho perso le tracce, ma che, sebbene immaginario, potrebbe anche essere, senza che io lo sappia, il mio." (Edmond Jabès)
Racconto-Récit
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: Mesogea
anno edizione: 2020
pagine: 88
Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1981, "Racconto (Récit)" è un poema breve ma emblematico della peculiarità del pensiero e dello stile di Edmond Jabès. Ne sono protagonisti "Il" e il suo femminile "Ile/île", isola: un Lui votato all'erranza, all'assenza, e una Lei, isola ripiegata su se stessa, in una minerale solitudine di abbandono. Ma "Il" e "Ile" sono ben più di questo, come scrive Caterina Resta nell'introduzione, sono «i due lati di un unico pensiero al centro del vuoto, i pronomi e i vettori della ferita che lo attraversa». Quello che Jabès scrive e che noi leggiamo non è dunque il racconto «dell'insanabile dissidio che lacera la coppia degli amanti», piuttosto è un percorrere e ripercorrere quella ferita, la lacerazione che è degli esseri ed è del pensiero. «Se è vero che pensare non è mai altro che raccontare il proprio pensiero, queste pagine potrebbero essere lette come un racconto» (E. Jabès)
Desiderio di un inizio, angoscia di un'unica fine. Testo francese a fronte
Edmond Jabès
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2001
pagine: 100
Poesie per i giorni di pioggia e di sole e altri scritti
Edmond Jabès
Libro
editore: Manni
anno edizione: 2002
pagine: 104
Canzoni per il pasto dell'orco. Testo francese a fronte
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: Manni
anno edizione: 2003
pagine: 152
Scritte nel corso del secondo conflitto mondiale, queste poesie di Jabès oppongono all'orrore della guerra lo stupore dell'innocenza, al potere distruttivo del male l'incantamento dell'infanzia. "L'orrore non ha alcun limite. L'orrore si nutre di orrori", ricorda il poeta ripensando a quell'epoca, ma parlando anche di ogni epoca: alla sfida dell'orrore la poesia risponde con la sua lingua che ha la potenza del sorriso, la fascinazione della vita. Favole destinate ai bambini -e agli adulti- per esorcizzare il mostro della guerra, queste poesie oppongono al principio della distruzione la forza dell'immaginazione.
Il libro delle interrogazioni. Testo francese a fronte
Edmond Jabès
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2015
pagine: LIII-1747
"Il Libro delle Interrogazioni", che viene qui pubblicato integralmente, è un classico dell'umanesimo ebraico del Novecento. L'opera, scritta tra il 1963 e il 1973, si sviluppa in sette volumi, comprendenti, oltre al primo, che dà il titolo al ciclo, Il Libro di Yukel, Il ritorno al Libro, Yaël, Elya, Aely, El. La filosofia si intreccia qui con la scrittura poetica, diventando pensiero poetante, in un'interrogazione infinita che è testimonianza di vita e insieme ricerca di assoluto. Con un saggio di Vincenzo Vitiello.
Il libro del dialogo
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: Manni
anno edizione: 2016
pagine: 96
"'Il Libro del dialogo', nell'opera di Jabès, è il libro che più di altri mette in scena la centralità del tu. Il tu, nella grazia della sua singolarità e irripetibilità, e nel limite della sua finitudine, è osservato come sorgente, per l'io, di un riconoscimento di sé, come principio da cui sgorga la conoscenza di sé. "L'Io è miracolo del Tu", dice un passaggio del libro che potrebbe essere assunto come esergo per una riflessione intorno al rapporto con l'altro, intorno alla presenza dell'altro nel tempo e nello spazio della propria interiorità. Il dialogo non è nella comunicazione, nell'agire comunicativo, non è nella parola che si sovrappone alla parola, che ad essa replica e da essa rimbalza, non è nella rappresentazione di sé affidata alla lingua. Il dialogo è silenzio che cerca di muoversi verso la lingua, ascolto che si svolge in interrogazione, immagine dell'altro che cerca la via della prossimità." (Antonio Prete)
Il libro dell'ospitalità
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2017
pagine: 120
Tutti i luoghi dell'interrogazione di Jabès - il deserto, l'assenza di Dio, il silenzio, il rapporto fra ebraismo e scrittura, l'ascolto, lo straniero, il nomade, il dolore del mondo - tornano in questa che è la sua opera estrema, e postuma. Mentre accoglie l'eco dei testi che lo hanno preceduto, “Il libro dell'ospitalità” dà compimento alla meravigliosa peripezia di uno scrittore che - nel fuoco di una meditazione intensissima e nella trasparenza della poesia - ha interrogato la sofferenza, l'esilio, il linguaggio, il limite. Presentando l'edizione francese, Jabès così scrive: "Mi sono accorto, un giorno, che, nella sua vulnerabilità, lo straniero poteva contare soltanto sull'ospitalità che altri poteva offrirgli. Proprio come le parole beneficiano dell'ospitalità loro offerta dalla pagina bianca e l'uccello di quella che, senza condizioni, gli offre il cielo. Ed è l'oggetto di questo libro. Ma che cos'è l'ospitalità?".
Dal deserto al libro. Conversazione con Marcel Cohen
Edmond Jabès
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni degli Animali
anno edizione: 2021
pagine: 214
Per Edmond Jabès, ebreo e scrittore (come lui stesso amava dire), cresciuto in un paese arabo, di nazionalità italiana, e di madre lingua francese, antifascista, costretto poi all’esilio in Francia, l’essere straniero e l’inquietudine dell’ospitalità sono un destino, un cammino. Il deserto è per lui uno spazio senza tempo, vuoto, immenso. Luogo della presenza dell’assenza. Di una parola stregata dal silenzio che la abita. Il desiderio di un Libro assoluto e impossibile precede il mondo. L’esilio, l’erranza talmudica, l’interrogazione che ogni libro di Jabès suscita in noi, riaffiorano in questa intervista che «non è né solo scritta né solo orale», con Marcel Cohen. I temi di Jabès compaiono qui, come figure che si avvicinano al lettore dai margini bianchi della pagina. Non si può scrivere su Jabès, ma per e con Jabès. È da questo chemin des sources che il poeta proviene. «Dove il rischio è assente, non può esserci scrittura».Questo grande poeta sembra guidarci, prendendoci per mano, con la sua voce dolce e i suoi occhi chiari, là dove «è il linguaggio, soltanto, a dare l’esistenza». Quel luogo deserto dove: «lo scrittore scrivendo non è diventato singolo. È diventato anonimo». Prefazione di Antonio Prete.
Uno straniero con, sotto il braccio, un libro di piccolo formato
Edmond Jabès
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2013
pagine: 145
"Che cos'è uno Straniero? Ecco la domanda posta in questo libro. Quale responsabilità abbiamo verso di lui? Ecco la seconda domanda posta in questo libro. Ma questo libro non è un saggio. Questo libro è invece la storia di una vita, di cui non si può dire, con certezza, dove incominci e dove finisca. A lungo sono stato abitato da questo libro, prima di abitarlo a mia volta e di condurlo, così, a leggermi là dove io stesso lo leggo. Libro di un incontro essenziale che mi ha segnato nel profondo. Ma, soltanto, ha avuto luogo? Ritratto, in un certo modo, di uno Straniero di cui un giorno ho perso le tracce, ma che, sebbene immaginario, potrebbe anche essere, senza che io lo sappia, il mio." Edmond Jabès