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Libri di Elena Corniolo

«Sicut scriptum est». La parola scritta e i suoi molteplici valori nel millennio medievale

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 176

Da sempre gli storici si sono interrogati sugli svariati valori della parola scritta, evidenziando le funzioni sacrali, economico-contabili, giuridiche, politiche, che questa forma di comunicazione ha assunto nel corso delle diverse epoche.Il convegno «Sicut scriptum est» si è proposto di indagare alcune di queste piste di ricerca, limitando il "campo da gioco" al millennio medievale: un tempo di decisive (e spesso sottovalutate) trasformazioni nella fruizione e nella ricezione dei testi scritti. L'attenzione si è rivolta in particolare a tre filoni di indagine: parola scritta e realtà; parola scritta e oralità; la riflessione sulla parola. Gli interventi dei nove autori (tutti giovani ricercatori provenienti dalle varie Università italiane) declinano queste tematiche su un ampio ventaglio cronologico, territoriale e documentario. Si spazia dalle epigrafi (Nastasi) alle fonti epistolari (Cò, Camesasca), dai diplomi e dai registri (Manarini, Paganelli, Serci) alle fonti narrative (Tasca, Pacia); dalla penisola italiana alle aree francese e iberica; al VI secolo agli albori del Rinascimento.Ne scaturisce un mosaico vivace e composito, rappresentativo di alcune delle principali piste di ricerca su cui i giovani medievisti italiani si stanno avviando rispetto al tema della «parola scritta».
14,00 13,30

Chiesa locale e relazioni di potere nel XV secolo. Sant'Orso d'Aosta tra il 1406 e il 1468

Elena Corniolo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2019

Il libro ripercorre le vicende che videro i canonici di Sant’Orso d’Aosta protagonisti tra gli anni dei priorati di Antonio di Vallaise (1406-1449), Bonifacio Bordon (1440) e Umberto Anglici (1440-1467/68), un’epoca segnata sia dal conflitto interno alla comunità sia dallo scontro con i presuli. Un caso di studio specifico diventa così occasione per osservare dal basso, attraverso le carte di uno dei più importanti enti cittadini aostani, i cambiamenti che nel corso del XV secolo interessarono molte chiese locali. Quando nel 1464 papa Pio II nomina Francesco di Prez nuovo vescovo di Aosta, il capitolo di Sant’Orso d’Aosta elegge un presule concorrente, Giorgio di Challant; un gesto estremo che evidenzia una frattura interna alla chiesa aostana e delinea la compresenza di due modelli di chiesa locale: uno policentrico e composito, l’altro gerarchicamente ordinato al di sotto di vescovi sempre più legati a Roma. Questo episodio segna il culmine del contrasto che contrappose i priori di Sant’Orso e i vescovi di Aosta nel corso del XV secolo e contestualmente costituisce la premessa alla ricomposizione del conflitto. Il mancato sostegno del duca sabaudo all’iniziativa ursina determina la fine di una fase di sperimentazione e rivela come la sola strada per la costruzione della chiesa del principe dovesse passare per la curia romana – non sorprende quindi che di lì a poco la collegiata sarebbe stata concessa in commenda. L’autrice ripercorre le vicende che videro i canonici di Sant’Orso – tra gli anni dei priorati di Antonio di Vallaise (1406-1449), Bonifacio Bordon (1440) e Umberto Anglici (1440-1467/68) – protagonisti di un’epoca segnata sia dalla frattura interna alla comunità sia dallo scontro con i presuli. L’elevato livello di conflittualità si manifestò attraverso una serie di episodi e di gesti fortemente simbolici: curati contesi tra il priore e il presule, vittime infine di punizioni esemplari; condanne di scomunica su singoli uomini e intere comunità; uso implicito ed esplicito della violenza; ostentazione del potere. L’uso strumentale di istituzioni, persone e luoghi costituisce il filo conduttore della documentazione analizzata, nella quale ogni attore – canonici, priori e vescovi – piega a proprio vantaggio i differenti sistemi normativi vigenti. Un caso di studio specifico diventa così occasione per osservare dal basso, attraverso le carte di uno dei più importanti enti cittadini aostani, i cambiamenti che nel corso del XV secolo interessarono numerose chiese locali, nell’ambito della ridefinizione dei rapporti tra stati territoriali e papato.
43,00 40,85

Spazi locali e livelli di potere tra medioevo ed età moderna

Libro: Libro in brossura

editore: Viella

anno edizione: 2025

pagine: 304

I contributi raccolti in questo volume si propongono di studiare su una cronologia lunga (XI-XVIII secolo) l’interazione tra attori politici posti a livelli diversi e con diversi orizzonti territoriali. Nell’alta (e voluta) dispersione cronologica e territoriale dei casi studiati, emergono alcune chiavi di lettura ricorrenti. Le risorse, prima di tutto, che sono la materia prima di una conflittualità innescata dall’indeterminatezza dei confini e dalla sovrapposizione delle reti relazionali. Le fonti, poi, considerate come azioni, tentativi di modificare la realtà: così le procedure di produzione e i percorsi archivistici diventano le premesse per ogni analisi del rapporto tra le parole e le cose e della pluralità dei contesti che dànno significato alle parole. Le liti stesse, infine, che rappresentano sia momenti rivelatori degli equilibri profondi, sia fasi di interazione particolarmente intensa tra gli attori politici, al cui interno le comunità locali hanno la capacità di chiamare in gioco i poteri più alti e fare un uso strategico della molteplicità di giurisdizioni.
32,00 30,40

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