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Libri di Enzo Restagno

Casa Schumann. Diari (1841-1844)

Robert Schumann, Clara Wieck

Libro: Libro in brossura

editore: EDT

anno edizione: 2018

pagine: XXI-280

«Mia amatissima giovane sposa, lascia che ti dia il più tenero dei baci in questo giorno, il primo della tua vita di sposa, il primo del tuo ventiduesimo compleanno. Questo piccolo quaderno che oggi inauguro è destinato ad avere un significato molto profondo: diventerà il resoconto quotidiano di tutto quanto concerne la nostra casa e la nostra vita coniugale. Qui troveranno spazio i nostri desideri e le nostre speranze, ma dovrà anche essere il quaderno delle nostre preghiere, quelle che ciascuno di noi vorrà rivolgere all'altro, quando la parola detta si sarà rivelata inefficace». Così si apre questo diario, scritto a due mani da Robert Schumann e Clara Wieck nel corso di un quadriennio, viva e palpitante testimonianza della realizzazione di un sogno, che non è solo un'unione sentimentale ma il luogo in cui convergono le aspirazioni comuni del compositore e della grande pianista.
16,00 15,20

Allo specchio. Conversazioni con Enzo Restagno

Arvo Pärt, Enzo Restagno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 284

Due linee melodiche, quasi due colori. L'una si muove incerta, si effonde, trascolora; a un tratto sembra ricoprire l'intera gamma dell'iride, salvo poi stemperarsi adombrandone nuovamente lo spettro, vivificato ormai nella speranza o forse nel ricordo. Rappresenta la volontà umana all'ondivaga e incessante ricerca di se stessa nell'altro. La seconda procede invece su tre sole note, sicura: è l'ignoto, compagno fedele e discreto, l'assolutamente presente, l'inguaribilmente ineffabile. Nient'altro chiede la musica di Arvo Pärt per porsi un compito smisurato. Tra grido e preghiera, esercizio e intuizione, profondità e rigore compositivo, inquietudine e desiderio di redenzione - da ultimo, tra sussulti della carne e pulsioni dello spirito -, la musica di Arvo Pärt mira all'obiettivo metafisico primo: svelare l'impronta indelebile dell'Uno nel cuore stesso della molteplicità; suonare la danza dell'universo, che è lì, celata tra i suoi scampoli, e chiede solo di essere ricomposta, quantomeno ascoltata. Nella conversazione con Enzo Restagno, Arvo Pärt rievoca le tappe di un cammino tortuoso e affascinante, dedito alla più rabdomantica delle arti, quella di estrarre note dal silenzio; gli incontri decisivi, i motivi celati dietro Tabula rasa, Fratres, Magnificat, il rapporto difficile con l'establishment sovietico, e quello non meno problematico con una critica colta alla sprovvista da uno stile tanto lontano dal paesaggio musicale coevo. Pärt vi approda dopo aver attraversato le esperienze musicali del Novecento, alla fine di un lungo silenzio suscitato dalla sconvolgente scoperta - artistica ed esistenziale - del repertorio gregoriano, in cui avverte un mistero dimenticato e, insieme, una nuova via che deve essere solcata perché esso torni alla luce. Nasce così lo stile "tintinnabuli", di cui "Allo specchio" - completato da testimonianze, brevi interviste e saggi di più ampio respiro - ripercorre la genesi, indagandone le peculiarità espressive, tra aneddoti personali ed esplorazioni armoniche. Una musica incantatoria, lontana da sterili virtuosismi, che alla proliferazione abnorme di stimoli propria del contemporaneo risponde porgendo il dono essenziale dell'«attesa», dimensione tradita e offesa nei nostri commerci quotidiani; la sola in grado di riaprire il tempo a nuovi orizzonti di senso.
28,00 26,60

Schönberg e Stravinsky. Storia di un'amicizia mancata

Enzo Restagno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 451

Nella loro vita non breve Schönberg e Stravinsky si incontrarono una sola volta, nel 1912, alla Krolloper di Berlino: fu uno scambio cordiale e pieno di stima, perché da una parte c'era "Petruska" e dall'altra il "Pierrot lunaire", che qualche giorno dopo Igor avrebbe ascoltato alla Choralion Saal. Passarono gli anni e i due divennero, sia pure con caratteristiche diverse, celebrità, ma non si incontrarono mai più. Si sfiorarono spesso, si intravidero da lontano, ma i contatti si ridussero a qualche dichiarazione un po' maliziosa, amplificata dai giornali e trasformata in opposizione radicale da seguaci ed esegeti. Oggi la storia di questi due geniali musicisti, che in fondo si sono sempre apprezzati, merita di essere raccontata in maniera più oggettiva. Le loro vicende si svolsero prima a Vienna, San Pietroburgo, Berlino, Parigi, poi a New York, Los Angeles, nel mondo intero. Su questi scenari antichi e moderni risuonano, come voci di un coro, le testimonianze di Richard Strauss, Busoni, Hofmannsthal, Kandinskij, Zweig, Rilke, Werfel, Thomas Mann, Rimskij-Korsakov, Diaghilev, Debussy, Picasso, Gide, Valéry, Auden... Musica, pittura, architettura, poesia e meditazioni religiose si propagano fra queste pagine come echi profondi degli scenari dell'esilio, dell'impatto con nuove realtà sociali, delle persecuzioni razziali, della guerra.
25,00 23,75

Claude Debussy. Ovunque lontano dal mondo

Enzo Restagno

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2021

pagine: 624

Affascinante ossimoro artistico dell’Ottocento, la vita e la musica di Claude Debussy sono sinonimo di anticonvenzionalità e innovazione. Dietro gli occhi penetranti e la fronte pronunciata, il genio cercava soluzioni fantasiose, dagli esercizi suonati con trasporto alle stravaganze armoniche che portavano all’esasperazione i docenti del Conservatorio di Parigi. Lo stile che, secondo loro, sarebbe dovuto essere sûr, correct, élégant et coloré tra le sue mani diventava eccentrica finezza, scarto inatteso e atto di cesura di un secolo. Profondo conoscitore delle partiture di Debussy e grande lettore della sua corrispondenza, Enzo Restagno scrive una biografia del compositore dal ritmo andante e romanzesco, che ci parla di genitori, amici e amori, di riconoscimenti e incomprensioni, di difficoltà economiche e avidità di conoscenza. Ma soprattutto di quegli incredibili grappoli di note che furono le opere di Debussy, della sua capacità di ascoltare «la Natura e l’Immaginazione» e di farle confluire nella sua musica. La penna affabulatrice di Restagno allarga i nostri orizzonti mentre ascoltiamo le Images e i Préludes o mentre assistiamo al Prélude à l’après-midi d’un faune e a Pelléas et Mélisande. Ci racconta passo passo le vicende che hanno portato alla loro nascita e costruzione, ne legge le sfumature, rivela quale spaccatura abbiano generato con il passato e quale progresso abbiano offerto al futuro.
39,00 37,05

Xenakis

Libro

editore: EDT

anno edizione: 2018

pagine: 315

«Da Seul al Canada, dal Giappone agli Stati Uniti ci si occupa di Iannis Xenakis, si ascolta la sua musica, si seguono le sue fascinose conferenze in cui filosofia, astrofisica, matematica, architettura, ingegneria biologica e musica sembrano trovare una forza di stimolazione reciproca delle più rare. E possibile che in un mondo sempre più diviso in settori di specializzazione questo ingegnere greco - che dopo aver combattuto ed essere stato gravemente ferito nelle strade della sua Atene volle ad ogni costo diventare musicista - venga considerato un simbolo della possibilità di ricongiungere i vari aspetti della personalità umana... All'inizio della seconda parte di questo volume compare un breve scritto di Milan Kundera nel quale Xenakis viene definito "profeta dell'insensibilità". E questa, un'intuizione fondamentale che fa del musicista greco il grande demistificatore della musica dell'Occidente... È proprio con il pensiero rivolto a questo aspetto fondamentale della sua personalità che sono andato a Parigi per incontrare Xenakis...». Inizia così il racconto della vita di Xenakis nato da una lunga conversazione che Enzo Restagno ha avuto con lui, nel 1988, nella sua casa di Parigi. Nella seconda parte del libro, dedicato al compositore nato nel 1922 e morto nel 2001, Frangois-Bernard Mâche, Rudolf Frisius, Maurice Fleuret, Ernesto Napolitano e Harry Halbreich analizzano i vari momenti della produzione di Xenakis dando un apporto di assoluta novità alla bibliografia del compositore. Un saggio dello stesso Xenakis, scritto appositamente per questa occasione, costituisce un ulteriore aggiornamento del suo pensiero musicale. Chiude il volume un'ampia appendice, a cura di Giorgio Pugliaro, che comprende il catalogo delle opere, la bibliografia e la discografia.
18,00 17,10

Ravel. Scritti e interviste

Libro: Libro in brossura

editore: EDT

anno edizione: 2018

pagine: LII-220

A un giornalista di «Excelsior» Ravel dichiara nel 1931: «... io lavoro troppo e dormo solo due ore per notte. Ora, la resistenza umana non è senza limiti. Ma tutto il piacere dell'esistenza consiste nell'incalzare la perfezione sempre un poco più da vicino, nel rendere un po' meglio il fremito segreto della vita». Non è difficile riconoscere in frasi del genere quel tono di dandysmo che aveva caratterizzato la gioventù di Ravel, ma tanti anni sono passati dall'epoca delle prime illuminazioni e in quello sforzo per «rendere un po' meglio il fremito segreto della vita» l'estetica ha dovuto misurarsi con i tormenti del quotidiano, con le solitudini, con le delusioni, con le ondate non certo generose delle mode culturali, alle quali si può opporre soltanto la ricerca delle proprie ragioni più intime, ed ecco allora profilarsi dietro l'immagine dell'uomo elegante e del conversatore raffinato la sagoma del lavoratore insonne, instancabile nell'inseguire il miraggio di quella perfezione che sola è capace di fondare e garantire l'esistenza. Sono qui raccolti gli scritti (in gran parte frutto della sua attività di critico musicale) e le interviste rilasciate da Ravel a giornali di tutto il mondo in occasione delle sue tournée: documenti rivelatori della personalità dell'uomo e dell'artista, fin qui sparpagliati in un numero impressionante di pubblicazioni in lingua, e comunque di difficile accesso, in alcuni casi introvabili.
16,00 15,20

La testa scambiata. Apollinaire fra Picasso e Dora Maar

Enzo Restagno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 156

Il 5 giugno 1959, a Parigi, una piccola folla si raduna nel giardino accanto all'abbazia di Saint-Germain-des-Prés. Fra i presenti, Jean Cocteau: eccolo declamare versi in attesa dell'evento che tutti aspettano con trepidazione: oggi si inaugura il monumento che Pablo Picasso ha realizzato in onore di Guillaume Apollinare. All'appello, però, manca proprio Picasso, e con lui Dora Maar. Sono loro i protagonisti di questa storia. Dal 1918, anno in cui il suo fraterno amico Apollinare era morto, portato via dalla spagnola, l'astro di Picasso aveva iniziato a brillare di luce accecante: non c'era artista più acclamato di lui, in Europa e nel mondo. In quei quarant'anni aveva cambiato stili, case, amici, donne, ma il suo carattere era rimasto lo stesso: irriverente, sulfureo. E così la folla riunita a Saint-Germain, in quel pomeriggio di giugno, si trova davanti una testa in bronzo: bella, bellissima - come avrebbe potuto non esserlo? - e inequivocabilmente femminile. Eppure nessuno ebbe niente da ridire, e meno di tutti Dora Maar, che di quella testa fu la modella. Dora: la fotografa, l'amica dei surrealisti, la musa di Guernica che la brutalità di Picasso aveva trasformato nella "Femme qui pleure", soggetto straziato della sua produzione a cavallo fra gli anni trenta e quaranta. "La testa scambiata" è la storia delle vicende che legarono questi artisti, amici, amanti; una storia in cui il più potente motore delle sorti umane, l'amore, è declinato in tutte le sue forme, dalle più lievi alle più torbide. Ma" La testa scambiata "è anche la storia dell'arte del Novecento vista attraverso la lente di chi quella storia l'ha tessuta: a raccontarcela è Enzo Restagno, profondo conoscitore degli intrecci infiniti e inestricabili che congiungono vita e arte. Girovagando per la Parigi che vide il genio di Picasso all'opera, osservando con acutezza le sue sculture e i suoi dipinti, Restagno racconta una fiaba moderna, che della fiaba ha i toni drammatici, il valore paradigmatico, ma non il lieto fine.
18,00 17,10

Ravel e l'anima delle cose

Enzo Restagno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2009

pagine: 675

È la fine del 1937 quando, al termine della rappresentazione di Daphnis et Chloé, Maurice Ravel singhiozza: «Ho ancora tanta di quella musica in testa, non ho ancora detto nulla, ho ancora così tanto da dire». Ravel non è più quello di un tempo, non è più in grado di esprimere tutto quello che dentro di lui chiede a gran voce di prendere forma. Mancano pochi giorni, poi la morte porrà fine alla disperazione. Freddo cultore della perfezione secondo i detrattori, compositore di magnifica invenzione musicale per gli estimatori, Ravel aveva trionfato sulle scene Francesi e d'oltreoceano. La gentilezza e il portamento avevano fatto di lui un perfetto dandy, il nitore della sua opera aveva allontanato dalla sua figura ogni sospetto di fatica creativa e complessità interiore. Eppure Maurice Ravel nascondeva in sé, e tuttora nasconde, qualità che solo la musica riesce a svelare. Affasscinato da quell'umanissimo processo di trasmissione grazie al quale il tatto, la vista e l'uso quotidiano infondono un'anima alle cose, Ravel aveva popolalo la sua musica di oggetti cui aveva dato voce. I meccanismi che si muovono nella bottega dell'orologiaio Torquemada nell'"Heure espagnole"e i mobili che arredano la casa in cui si svolge la vicenda dell'"Enfant et les sortilèges" sono parte di questo processo, che si spinge verso un orizzonte che solo un poeta come Proust è stato in grado di indagare con pari profondità. È questo orizzonte, questo Ravel, che Enzo Restagno cerca.
35,00 33,25

Gerard Richter. City life. Ediz. italiana e inglese
53,00

18,50 17,58

Casa Schumann. Diari (1841-1844)

Casa Schumann. Diari (1841-1844)

Robert Schumann, Clara Wieck

Libro

editore: EDT

anno edizione: 1998

pagine: 304

«Mia amatissima giovane sposa, lascia che ti dia il più tenero dei baci in questo giorno, il primo della tua vita di sposa, il primo del tuo ventiduesimo compleanno. Questo piccolo quaderno che oggi inauguro è destinato ad avere un significato molto profondo: diventerà il resoconto quotidiano di tutto quanto concerne la nostra casa e la nostra vita coniugale. Qui troveranno spazio i nostri desideri e le nostre speranze, ma dovrà anche essere il quaderno delle nostre preghiere, quelle che ciascuno di noi vorrà rivolgere all'altro, quando la parola detta si sarà rivelata inefficace». Così si apre questo diario, scritto a due mani da Robert Schumann e Clara Wieck nel corso di un quadriennio, viva e palpitante testimonianza della realizzazione di un sogno, che non è solo un'unione sentimentale ma il luogo in cui convergono le aspirazioni comuni del compositore e della grande pianista.
15,00

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