Libri di Fabio De Propris
La figlia di Istanbul
Halide Edip Adivar
Libro
editore: Elliot
anno edizione: 2018
pagine: 480
Nel popoloso quartiere di Sinekli Bakkal la vita scorre tranquilla tra i vicoli e la piazza in cui si ritrovano ogni giorno i suoi abitanti. Tra loro, il severo imam del quartiere, la cui figlia Emine è rimasta col marito solo il tempo di far nascere la piccola Rabia, destinata a vivere in una casa senza gioia né amore. Quando la bambina rivela di possedere una voce incantevole e un talento eccezionale per la musica, il nonno decide di fare di lei una pia cantrice dei versetti del Corano. Da quel momento la fama di Rabia si diffonde rapidamente per tutta Istanbul, permettendole di iniziare una nuova vita in cui l’arte e gli affetti occupano un ruolo centrale. Il ritorno del padre, la protezione del Pascià, gli insegnamenti del musicista italo-spagnolo Peregrini e del derviscio Vehbi Dede segnano per Rabia le tappe di una emancipazione inusuale per una donna dell’epoca, simbolo di un più generale cambiamento della Turchia di fine Ottocento. Considerato il classico dei classici della letteratura turca del XX secolo, "La figlia di Istanbul" è un affascinante affresco in cui personaggi appassionati vivono le loro vicende al tramonto dell’Impero ottomano, mentre già si prepara la generazione dei Giovani Turchi.
L'ignoranza delle persone colte
William Hazlitt
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2015
pagine: 180
Non più di tre, per John Keats, erano "le cose di cui godere": una di queste era "la profondità del gusto" di William Hazlitt. Diretto, paradossale, provocatorio: così appare Hazlitt nel suo saggio sull'ignoranza delle persone colte, un gioiellino nell'arte dell'essay, del componimento in prosa, cioè, discorsivo, di argomento filosofico, morale, letterario o legato all'esperienza quotidiana, il cui modello riconosciuto e tuttora inarrivabile è Montaigne. In questo libro dello scrittore e critico inglese, amico di Stendhal e dei maggiori poeti del suo tempo, sono raccolti sette dei numerosi saggi appartenenti a "Table-Talk", la rubrica che l'autore tenne sul "London Magazine" dal giugno 1820 al dicembre dell'anno successivo: tutti testi di sconcertante attualità e caratterizzati da un'alta dose di humour, specie se letti oggi, alla luce del presente. Oltre alla riflessione Sull'ignoranza delle persone colte, intervento argutamente eccentrico, che dà il titolo al volume, tanti sono gli aspetti della vita affrontati dal saggista-filosofo: dall'analisi del genio incompreso (contrapposto all'uomo d'azione e quindi di successo) al ritratto dello scrittore elegante (e perciò "effeminato"), dalla critica ai gruppi di potere (tra cui i consigli comunali e le università) agli svantaggi della superiorità intellettuale (sulla raffinatezza d'animo che si scontra puntualmente con un mondo ignorante), fino al tema universale della paura della morte e ai suoi risvolti tragicomici con i lasciti testamentari.
La casa di mio padre
Orhan Kemal
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2013
pagine: 160
Pubblicato nel 1949, "La casa di mio padre" è il primo romanzo di Orhan Kemal, un libro ricco di elementi autobiografici vivificati da una vocazione narrativa che trascolora in una luce di ottimismo gli elementi più tragici e duri dell'esistenza. Kemal ripercorre in prima persona l'infanzia e l'adolescenza di un "signor nessuno" che l'autore immagina di aver incontrato per caso in un caffè. Figlio di un funzionario statale politicamente impegnato, nel corso del romanzo il protagonista passa da un'infanzia relativamente agiata nella Turchia sconvolta dalle turbolenze politiche legate alla fine dell'Impero ottomano a un'adolescenza segnata dalla miseria più nera durante l'esilio della famiglia in Libano. Al centro della vicenda campeggia il conflitto del figlio con un padre dal carattere complesso, una figura tratteggiata dall'autore con l'abilità e l'estro di un pittore amante dei colori forti e del chiaroscuro. Nella girandola di situazioni difficili, tragiche e talvolta comiche in cui viene coinvolto suo malgrado, il giovane eroe non perde mai l'entusiasmo per la vita e la speranza in un futuro migliore, dimostrando sempre un profondo sentimento di solidarietà per gli altri uomini, indipendentemente dall'estrazione sociale o dalla cultura di appartenenza.
La figlia di Istanbul
Halide Edip Adivar
Libro: Libro in brossura
editore: LIT Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 381
Nel popoloso quartiere di Sinekli Bakkal la vita scorre tranquilla tra i vicoli e la piazza con la fontana intorno a cui si ritrovano ogni giorno i suoi abitanti. Tra questi spiccano il severo e avaro imam del quartiere, la cui figlia Emine ha sposato l'attore di strada Tevfik. Il matrimonio però dura poco, quel tanto che basta a far nascere una figlia, Rabia, destinata a essere allevata dalla madre e dal nonno in una casa senza gioia né amore. Quando la bambina rivela di possedere una voce incantevole e un talento eccezionale per la musica, il nonno decide di utilizzare le sue doti straordinarie per fare di lei una pia cantrice dei versetti del Corano. Da quel momento la fama di Rabia si diffonde rapidamente per tutta Istanbul, permettendo alla giovane di iniziare una nuova vita in cui l'arte e gli affetti occupano un ruolo centrale. Il ritorno del padre, la protezione del potente Pascià, gli insegnamenti del musicista italo-spagnolo Peregrini e del derviscio Vehbi Dede segnano per Rabia le tappe di una emancipazione lenta ma inarrestabile, inusuale per una donna dell'epoca, che rappresenta il simbolo di un più generale cambiamento della Turchia di fine Ottocento. "La figlia di Istanbul" è un affresco in cui personaggi appassionati e intimamente veri vivono le loro vicende di amore, politica e arte al tramonto dell'Impero ottomano, mentre già si affaccia sul palcoscenico della storia la generazione dei Giovani Turchi.
La figlia di Istanbul
Halide Edip Adivar
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2010
pagine: 472
Nel popoloso quartiere di Sinekli Bakkal la vita scorre tranquilla tra i vicoli e la piazza con la fontana intorno a cui si ritrovano ogni giorno i suoi abitanti. Tra questi spiccano il severo e avaro imam del quartiere, la cui figlia Emine ha sposato l'attore di strada Tevfik. Il matrimonio però dura poco, quel tanto che basta a far nascere una figlia, Rabia, destinata a essere allevata dalla madre e dal nonno in una casa senza gioia né amore. Quando la bambina rivela di possedere una voce incantevole e un talento eccezionale per la musica, il nonno decide di utilizzare le sue doti straordinarie per fare di lei una pia cantrice dei versetti del Corano. Da quel momento la fama di Rabia si diffonde rapidamente per tutta Istanbul, permettendo alla giovane di iniziare una nuova vita in cui l'arte e gli affetti occupano un ruolo centrale. Il ritorno del padre, la protezione del potente Pascià, gli insegnamenti del musicista italo-spagnolo Peregrini e del derviscio Vehbi Dede segnano per Rabia le tappe di una emancipazione lenta ma inarrestabile, inusuale per una donna dell'epoca, che rappresenta il simbolo di un più generale cambiamento della Turchia di fine Ottocento. "La figlia di Istanbul" è un affresco in cui personaggi appassionati e intimamente veri vivono le loro vicende di amore, politica e arte al tramonto dell'Impero ottomano, mentre già si affaccia sul palcoscenico della storia la generazione dei Giovani Turchi.
Brenda e Plotino
Fabio De Propris
Libro
editore: Fazi
anno edizione: 1998
pagine: 208
Chi è Plotino? Il fratello stupido di Platone, come viene chiamato, da sua sorella Brenda? O forse un adolescente geniale seppure perso nella solitudine e nella meditazione? La sua è una famiglia come tante, composta da persone sensibili e indifese, egoiste e irresponsabili, bizzarre e infelici, spezzata dal gesto di Giuliana, che abbandona il marito chitarrista per fuggire con un indiano più giovane di lei inseguendo una straziante felicità. I figli non condannano quel gesto, lo commentano e reagiscono attraverso il loro modo di essere così diverso eppure così vicino. Brenda è aderente alla vita, con saggezza vive il suo tempo e la sua età accettando il mondo per quello che è. Plotino alla fine tenterà il suicidio e romperà il cerchio della solitudine.

