Libri di Fabrizio Bajec
Transizione
Fabrizio Bajec
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2020
pagine: 161
Fin dalla prima infanzia Antonio percepisce d'essere destinato a compiere una doppia metamorfosi, il cui approdo lo porterà non solo all'età adulta, ma anche a un genere diverso. Così decide d'abbandonare l'Italia per iniziare la sua nuova vita in Francia. Al colmo di questa drammatica trasformazione incontra un insegnante che vede in lui/lei il soggetto ideale per le sue ambizioni letterarie e gli/le propone di testimoniare la sua vicenda con una sorta di biografia. Ma l'insegnante non riesce poi a sottrarsi alla tentazione di manipolare il proprio soggetto, riconducendolo entro i cliché di una rassicurante «normalità» che nega il vero motivo della nascente Emma. Per lei, infatti, il cambiamento di sesso è solo lo strumento supremo di affermare la propria autodeterminazione. Dovrà invece confrontarsi con un gioco perverso, fatto di dominazione, amicizia e prospettive inedite.
Tanka per le quattro stagioni (e altre poesie brevi)
Fabrizio Bajec
Libro
editore: Vydia Editore
anno edizione: 2025
pagine: 102
Sogni e risvegli
Fabrizio Bajec
Libro: Libro in brossura
editore: Amos Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 96
In "Sogni e risvegli" agisce un'attrazione - maggiore che nei libri precedenti di Bajec - verso il dato culturale arcaico: l'autore vuol gettare un ponte tra sé e un passato remoto cui sente di appartenere. Allo stesso modo, l'assoluta prossimità di scrittura-azione e poesia-contemplazione è tesa a riversare il mondo infero delle pulsioni e degli affetti nella sfera superna della militanza politica; e viceversa. Come in un viaggio di andata e ritorno dall'abisso-corpo all'intelletto più luminoso, due lingue, due culture cercano insieme la quadratura del cerchio, nell'indispensabile esercizio di un'autotraduzione (o autoenunciazione) sempre interrogante e sottoposta a verifica.
La collaborazione
Fabrizio Bajec
Libro: Copertina morbida
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2018
pagine: 106
"Ecco un libro aspro, tragico e necessario, tutto calato nel presente del lavoro e della civile o incivile convivenza, dove 'Non è davvero la vita in sé ad esser sconcia / ma la sua organizzazione sociale selvaggia'. 'La collaborazione', che funge da titolo e da motivo ricorrente, è qualcosa di acre, in bilico tra sarcasmo sdegnato e rassegnazione di fronte a una sconfitta poiché nella nuova situazione di asservimento che schiaccia o annulla i destini individuali il mondo si presenta quasi esclusivamente 'come impresa e sublimazione', in cui "gli svariati sensi della collaborazione" precipitano in un verso infernale, che fotografa impietoso i nuovi lavoranti: 'spingendosi come porci collaborano'. Raccolta dunque politica, nel senso più alto e coraggioso, libro di crudo realismo e riflessione acuminata, in cui Fabrizio Bajec affronta di petto la generale proletarizzazione, e persino l'arretramento contemporaneo alle condizioni 'iniziali' del movimento operaio, all'epoca di Germinale, con tutte le conseguenze del caso. 'oh voi che ne respirate l'aria / lottate battetevi anche senza vittoria': così suonano gli ultimi versi di un poemetto, ed è un suono non privo di cupezza, soprattutto se l'epoca delle grandi lotte e delle grandi speranze è alle spalle di tutto questo. Il presente si staglia di fronte a noi come una prigione sconfinata e 'il mio avvenire si copre di nebbia e buche'." (Fabio Pusterla)
La cura
Fabrizio Bajec
Libro: Libro in brossura
editore: Fermenti
anno edizione: 2015
pagine: 80
Bajec è un poeta della collisione, che non collude col proprio oggetto; non lo accarezza o leviga o tinteggia, anzi cerca di farsene una ragione. Il dettaglio offende e nutre il suo bisogno malevolo di scomposizione, che però è ricerca di immunità dal dolore. Difficile scordare il tono di questo poeta. Il tono di chi al culmine della giovinezza ne vede il folto tessuto, lo sfronda e ascolta il tonfo cadenzato delle perdite. Ma intanto si chiarisce, e resta ricco di attriti, perché conosce pesi e volumi, compresi quelli verbali. Ci sono poeti che si esauriscono e dunque si dilungano, perdono il fuoco, annaspano con eleganza. Bajec sembra aver cominciato or ora." (Dalla postfazione di Paolo Febbraro)
Entrare nel vuoto
Fabrizio Bajec
Libro: Libro in brossura
editore: con-fine edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 80
Il vuoto di Bajec è una scelta ben determinata che genera una vita nuova anche se diversa dai canoni cogenti. L'occhio dell'autore riesce ad entrare nella vita degli altri senza fermarsi alle logiche vincenti dell'apparenza. I suoi istinti omicidi si fermano alla mente e vengono scaricati nella cartella: cancella. Mentre acquistano importanza la ricerca di un'identità - quella ebraica - in un primo tempo cercata nelle botteghe basse di ghetti e poi rimescolata in un intimo che non può essere obliterato. La natura è il secondo fine di questa ricerca che trova nella risposta di una lingua ibrida di origini e di appartenenze un approdo. Non vince un genere sull'altro, né uno schema. La vita percepita deve essere raccontata prosaica o lirica che sia. È questo l'approdo finale di Bajec: non c'è vita - di qualsiasi natura - se non nel racconto filtrato, dove attraverso la sua voce isolata, c'è un'eco del fatale isolamento di ognuno di noi.