Libri di Filippo Conte
Medievalismi. Atti del Convegno (Ferrara, 20-21 novembre 2019)
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2020
pagine: 272
Si può dire che il medioevo continui ad abitare il nostro immaginario, nobilitandolo e legittimandolo. Pensati per offrire agli studenti di Filologia romanza dell'Università degli Studi di Ferrara un ventaglio di ottiche e prospettive sul suo riuso nella posterità, i saggi contenuti nel volume indagano i fenomeni di ricezione e ricreazione in letteratura, nel fumetto, nell'epica eroica di Tolkien, nella fiction cinematografica e televisiva e nel mondo del marketing. I contributi mostrano in modo divulgativo e affabile, pur nel rigore del metodo, come leggere il medioevo nelle molteplici forme della nostra contemporaneità.
L'ultima fata
Emilia Pardo Bazán
Libro: Libro in brossura
editore: Universitas Studiorum
anno edizione: 2019
pagine: 120
"La última fada", romanzo breve di Emilia Pardo Bazán (La Coruña 1851 – Madrid 1921), racconta la storia del figlio di Tristano e Isotta, Isayo, alias il Cavaliere Triste, straordinario per bellezza e per forza, innamorato di una fata ed eroe vincitore sui mori. Doña Emilia combina il mondo della fedeltà feudale, delle guerre di religione e il mondo dominato da Amore e da forze magico-meravigliose; la storia d’amore dall’epilogo tragico e la guerra contro gli infedeli s’inseriscono in una visione moralizzatrice della contessa, notoriamente ferma su posizioni cattoliche. Si presenta qui per la prima volta una traduzione italiana della novela, insieme a uno studio del testo, per scandagliarne il palinsesto e i numerosi temi e motivi rintracciabili negli interstizi della narrazione. Traduzione, introduzione e note di Filippo Conte.
Un francescano osservante alle propaggini del Medioevo. Gli exempla di Iacopo Mazza. Tra materiale novellistico e motivi edificanti topici
Filippo Conte, Antonio Pioletti, Gaetano Lalomia
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 200
Iacopo Mazza, francescano osservante vissuto tra la Sicilia e Napoli a cavallo tra Quattro e Cinquecento, è autore di trattati d'edificazione il cui tessuto connettivo è intessuto di exempla. Il volume intende offrire uno studio d'insieme di tali racconti, sì da individuare una supposta biblioteca del frate e rilevare se e in che misura la letteratura esemplare circolava nelle regioni meridionali della penisola alla fine del Medioevo. La ricerca delle fonti utilizzate da Mazza mette in luce una grande varietà di testi religiosi ma anche profani cui il frate attinge e che riusa con lo scopo di edificare un pubblico laico di idiotae, nonché quel basso clero poco avvezzo al latino.