Libri di Francesca Guarneri
L'amato di Iside. Nerone, la Domus Aurea e l'Egitto
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2023
pagine: 264
Cosa lega Nerone all'antico Egitto? Il Paese dei Faraoni aveva per i Romani un fascino irresistibile: per la sua storia millenaria, per la grandiosità dei monumenti pubblici, per il culto tributato ai re divinizzati e le peculiarità del pensiero religioso. Sfumato il sogno di Antonio, avo di Nerone per parte di madre, di essere incoronato re-dio al fianco di Cleopatra, l'Egitto diventa terra di conquista per la gens giulio-claudia, da Augusto a Nerone, un luogo da cui gli imperatori, senza interferenze del Senato, possono ricavare enormi ricchezze e consacrazione simbolica del proprio potere assoluto. Nerone, nato secondo Svetonio al primo sorgere del sole, con l'Oriente e l'Egitto avrà per tutta la vita un rapporto particolare. Affidato a precettori che conoscevano a fondo Alessandria, cuore dell'ellenismo, respira dalla prima infanzia la 'fusione' tra due grandi civiltà secolari, la Grecia e l'Egitto, che diventerà il filo conduttore, culturale e politico, del suo regno. Se, dunque, il progetto monumentale della Domus Aurea prende ispirazione dal palazzo alessandrino dei Tolomei, è nel Grande Criptoportico del padiglione di Colle Oppio che un restauro recente ha svelato la profonda incidenza dell'immaginario egizio: gli dei Anubi e Arpocrate ne sono protagonisti indiscussi. La presentazione al pubblico di questo racconto affascinante è la trama articolata della mostra, dalla passione di Nerone per l'Oriente, di cui Iside incarna l'essenza, fino alla penetrazione capillare dei culti isiaci nella Roma del I secolo d.C.: un Egitto spesso più immaginato e desiderato che realmente compreso, ripercorso nelle sue dimore evocative, nei templi egiziani di File e Dendera - dove Nerone appare come faraone devoto a Iside -, nella celebrazione egiziana del suo "anno sacro" - ovvero il primo libero dai condizionamenti materni -, nella curiosità che lo spinge a organizzare una spedizione alla ricerca delle fonti del Nilo fin nell'Africa sub-sahariana… A conferma che la fortuna dei culti orientali, radicati a Roma fin dall'età repubblicana (ma spesso osteggiati per le minacce ai mores maiorum), prende consistenza fino a diventare una componente organica del linguaggio imperiale nell'età di Domiziano.
Sull'ampio dorso del mare. Quando i Fenici viaggiavano con gli dèi
Francesca Guarneri
Libro
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2015
pagine: 244
Il viaggio ha un ruolo fondamentale nel rapporto tra divinità e fedeli per un popolo, come quello fenicio, che al mare e alla navigazione è particolarmente legato. Diventa infatti modo e mezzo di incontro con il divino, con uno spostamento che è dovuto alla corporeità del dio e al suo legame con il territorio, rivelando la centralità del santuario, meta del viaggio e luogo fisico di incontro, e il ruolo della classe sacerdotale che tale incontro gestisce da un punto di vista rituale. Questo è il racconto dei viaggi delle divinità e degli uomini nel Mediterraneo fenicio del I millennio a.C.. Il saggio è il risultato di uno studio interdisciplinare volto a comprendere i meccanismi di trasmissione dei culti, la loro trasformazione in base a elementi e fenomeni di sostrato e adstrato, le caratteristiche del dialogo con il divino all'interno della comunità di appartenenza e in un paese straniero, distinguendo la presenza di fedeli in seno a comunità residenti dalla presenza dovuta ad un viaggio e quindi ad un possibile pellegrinaggio. Si tratta di un'analisi svolta parallelamente su materiale epigrafico e su documentazione archeologica, con lo sguardo rivolto all'Oriente e all'Occidente, utilizzando le testimonianze indirette delle fonti letterarie ed epigrafiche greche e latine e il confronto con materiali provenienti dal Vicino Oriente e dalla Grecia.