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Libri di Francesco Germinario

L'altra memoria

Francesco Germinario

Libro

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 1999

pagine: 160

Il libro ricostruisce quella che si può chiamare l'autocoscienza dell'Estrema destra italiana, concentrata su una identificazione con la Repubblica sociale italiana per cui, per quasi cinquant'anni, si è assistito alla rivendicazione di un'identità politica che coincideva con i venti mesi di quell'esperienza. Questa rielaborazione avvenne, secondo l'autore, in assenza di una storiografia di destra che, dotata delle necessarie basi metodologiche, potesse contrastare quella di orientamento antifascista. Il libro intende colmare una lacuna nella conoscenza di pensiero di Estrema destra.
13,00 12,35

Casa Pound. La destra proletaria e la «comunità di lotta»

Casa Pound. La destra proletaria e la «comunità di lotta»

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Asterios

anno edizione: 2018

pagine: 157

Nell’ultimo ventennio in Italia sono emerse nuove sigle politiche del radicalismo di destra. Si tratta di organizzazioni, la più importante delle quali, CasaPound, è caratterizzata dall’impegno sul territorio, in particolare nelle periferie metropolitane, e dall’individuazione degli esclusi dal Welfare (disoccupati, lavoratori precari ecc.) come nuovi soggetti antagonisti. In questo modo, il radicalismo di destra ha superato il precedente nichilismo politico, che lo aveva connotato lungo un’intera fase della sua vicenda storica apertasi con la fine della seconda guerra mondiale, presentandosi come una destra proletaria. Le origini culturali dell’attuale destra proletaria sono da individuare nella riflessione di Accame, trascurato teorico della «destra sociale», e nella sua rilettura del fascismo come una forma di socialismo eretico. Dell’attuale destra proletaria viene analizzata soprattutto la tendenza al movimentismo, privilegiato rispetto alla forma-partito - una vocazione della destra estrema fin dai tempi del fascismo -, nonché il tentativo di ridefinire il rapporto vita-politica: un aspetto sottovalutato, ma che ha caratterizzato la cultura di destra nel corso del Novecento.
16,00

La coscienza annientata. Il presente e la mercificazione dell'Io

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Asterios

anno edizione: 2019

pagine: 121

Già Benjamin aveva definito il capitalismo una «religione». L’attuale “religione” del capitalismo – una religione neopagana – si presenta come una colonizzazione culturale che ha condotto alla diluizione del ‘politico’ nell’economia. Ma forse gli aspetti più sconvolgenti di questo processo consistono, per un verso, nella coniugazione fra l’affermarsi del lavoro neoservile e l’estensione dei consumi e, per l’altro verso, in una vera e propria narcosi della coscienza ormai mercificata. Questa mercificazione sta progressivamente eliminando il principio di speranza tipico della tradizione culturale giudaico-cristiana. E allora è da chiedersi se finora non si era assistito a un gigantesco processo di «accumulazione originaria» che aveva appunto teso a mercificare ciò che caratterizza l’essere umano: la coscienza.
16,00 15,20

Dalla razza biologica alla razza culturale. L'antisemitismo contemporaneo

Dalla razza biologica alla razza culturale. L'antisemitismo contemporaneo

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Asterios

anno edizione: 2020

pagine: 48

Le posizioni, presenti anche in alcune voci – peraltro prestigiose – della storiografia le quali tendono a presentare l'antisemitismo come un atteggiamento “irrazionale”, rischiano di precludersi la comprensione di questo fenomeno storico che ha allignato per secoli in Occidente. Si tratta di posizioni moralmente comprensibili, ma legate a una visione illuministica della cultura: questa come esercizio il cui fine è quello di elevare l'umanità, eliminando i conflitti e le violenze. Viceversa, l'antisemitismo è visto come un atteggiamento di barbarie, di regressione culturale e, in quanto tale, da respingere appunto come “irrazionale”. Questo giudizio può essere accettabile dopo Auschwitz; ma è da riconoscere che è sterile sotto l'aspetto della conoscenza storica. Del resto, si trascura che, non solo prima ma anche negli anni del dominio nazista, in parecchie delle voci più rappresentative della cultura europea posizioni e atteggiamenti antiebraici non erano occasionali, solo che si pensi ad autori come Pound, Drieu La Rochelle, Céline. Cos'è il confuso dibattito sull'antisemitismo di pensatori come Heidegger e Schmitt – un dibattito che, in corso ormai da decenni, è tutt'altro che concluso –, se non il riconoscimento che coloro che sono considerati il maggior filosofo del Novecento e uno dei più acuti giuristi del secolo scorso avevano talvolta assunto atteggiamenti polemici verso l'ebraismo e, nel caso di Schmitt, atteggiamenti antisemiti che risultavano in linea con quanto sosteneva la propaganda nazista?
4,90

Una cultura della catastrofe. Materiali per un'interpretazione dell'antisemitismo

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Asterios

anno edizione: 2020

pagine: 448

Dopo Auschwitz, è possibile pensare l'antisemitismo come ideologia politica? L'antisemitismo europeo è stato talvolta considerato dalla ricerca storica come un atteggiamento irrazionale, senza precisi obiettivi politici. Anche nella storiografia italiana sono stati finora pochi i contributi che indagavano gli aspetti teorico-politici dell'antisemitismo. Questo è invece da considerare un vero e proprio universo ideologico, alla stregua del liberalismo e del marxismo. Come qualsiasi altra ideologia, non solo l'antisemitismo ha avuto i suoi ideologi, ma ha un proprio mercato politico, i ceti medi e soprattutto quei settori della società borghese liberale timorosi che le crisi finanziarie possano erodere il loro status. Possiamo definire l'antisemitismo come un progetto di rivoluzione antiborghese, ma non anticapitalistica. In altri termini, esso è da considerarsi un socialismo del capitale, ovvero un socialismo della circolazione contrapposto al socialismo della produzione di impianto marxista.
39,00 37,05

Negazionismo a sinistra. Paradigmi dell'uso e dell'abuso dell'ideologia

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Asterios

anno edizione: 2017

pagine: 174

Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta, settori minoritari del radicalismo di sinistra italiano e francese si fecero portavoce delle tesi del negazionismo della destra radicale. Il loro tentativo di negare l’esistenza delle camere a gas e della Shoah si basava sulla pretesa di interpretare in termini marxisti e storico-materialistici l’antisemitismo nazista. Per un verso, questa convergenza sinistra radicale-destra radicale non era una novità nel panorama politico-culturale del Novecento; per l’altro verso, il negazionismo di sinistra aveva cercato di spacciare per “padre” del negazionismo Amadeo Bordiga, attribuendogli uno scritto che in realtà non era opera di questo prestigioso dirigente del movimento comunista degli anni Venti: la colossale menzogna negazionista si fondava, a sua volta, su un’altra menzogna, paradossalmente accettata dalla consistente bibliografia internazionale sul negazionismo. La ricostruzione di questa vicenda, sottovalutata dalla storiografia sul negazionismo può comunque essere utilizzata come laboratorio per verificare un intricato nodo di problemi, a cominciare dall’atteggiamento dei dottrinari davanti alla storia e al passato.
18,00 17,10

La Destra. Gli uomini e le idee

La Destra. Gli uomini e le idee

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Unicopli

anno edizione: 2006

pagine: 45

1,90

Fascismo e antisemitismo. Progetto razziale e ideologia totalitaria

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2009

pagine: XV-117

"Il vento gelido dell'antisemitismo non lascia immune il sistema ideologico fascista, costringendolo a rivedere paradigmi teorici e definizioni concettuali, in un rapporto, ideologico prima che politico, sempre più stretto con il nazismo". Francesco Germinario indaga, alla luce di nuove ipotesi interpretative - come la "nazificazione del fascismo" -, la relazione tra ideologia fascista e antisemitismo e si confronta con i maestri della storiografia del Novecento.
15,00 14,25

Argomenti per lo sterminio. L'antisemitismo e i suoi stereotipi nella cultura europea (1850-1920)

Francesco Germinario

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2011

pagine: 396

Fra la prima metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento in Europa si afferma una cultura che procede sicura nella razzizzazione della figura dell'ebreo. È il caso di dire che la cultura "alta" - espressa da scrittori, scienziati sociali, medici e famosi pubblicisti - legittima gli atteggiamenti dell'antisemitismo militante, impegnati nelle agitazioni di piazza. Ecco perché, vista dall'angolazione delle rampe di selezione di Auschwitz-Birkenau, la cultura europea non può rivendicare patenti di immunità o di innocenza. La cultura politica antisemita ha agito semmai da amplificatore di giudizi e atteggiamenti antiebraici, che settori consistenti di intellettuali europei avevano elaborato al chiuso dei loro studi. Sul piano storiografico bisogna allora chiedersi se il nazismo non potesse presentarsi quale erede di determinati filoni e atteggiamenti culturali e "scientifici", ampiamente diffusi nella cultura europea dei decenni precedenti.
32,00 30,40

Fascismo 1919. Mito politico e nazionalizzazione delle masse

Fascismo 1919. Mito politico e nazionalizzazione delle masse

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: BFS Edizioni

anno edizione: 2011

pagine: 204

Il fascismo diciannovista è stato visto come un movimento dagli aspetti politici e culturali contraddittori, privo di un chiaro programma politico. Questa interpretazione, già avanzata a suo tempo dai più acuti osservatori di area antifascista (Angelo Tasca, Pietro Nenni, Enzo Sereni, ecc.), per qualche aspetto si è riverberata nella storiografìa, a muovere dagli anni Settanta, sulla scia della distinzione introdotta da Renzo De Felice fra "fascismo-movimento" e "fascismo-regime". Questa ricerca intende problematizzare tali giudizi indagando la visione mitica della politica, evidente nelle avanguardie politiche e culturali che costeggiarono il primo fascismo (futurismo, sindacalismo rivoluzionario, arditismo), e il processo di nazionalizzazione delle masse di cui il fascismo si fece promotore fin dai suoi primi passi. Cosa si intende per "visione mitica della politica", e perché questa si presenta come un atteggiamento di opposizione al liberalismo e al socialismo? Il fascismo era consapevole di perseguire una strategia politica deliberatamente autoritaria, volta ad affossare lo Stato liberale? Rispondere a tali interrogativi è la chiave per sciogliere un nodo di carattere più generale: fino a che punto il fascismo diciannovista può essere visto come un movimento contraddittorio, protestatario, addirittura "libertario", e non piuttosto come una cultura politica in cui sono già presenti in nuce alcuni aspetti della successiva esperienza totalitaria?
18,00

Tradizione, mito, storia. La cultura politica della destra radicale e i suoi teorici

Tradizione, mito, storia. La cultura politica della destra radicale e i suoi teorici

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2014

pagine: 214

In che cosa il radicalismo di destra si è differenziato dai suoi universi ideologici di riferimento, il nazismo e il fascismo? Lungo quali percorsi vi si è collegato? Come ha inteso affrontare il nodo della detestata modernità borghese liberale? Quale rapporto ha instaurato con i pensatori che riteneva più affini, da Spengler a Nietzsche? Il volume intende ricostruire la fisionomia della destra radicale soffermandosi sui suoi teorici più importanti, da Julius Evola a Franco G. Freda e Giorgio Locchi: un'operazione storica necessaria per un'area politica di cui a lungo si è parlato solo in contesti giornalistici e in occasione di vicende di cronaca.
18,50

La soluzione inattesa. Un'interpretazione del totalitarismo

Francesco Germinario

Libro: Libro in brossura

editore: Asterios

anno edizione: 2016

pagine: 160

Dopo l'espulsione di Dio dal mondo. La novità del totalitarismo, che secondo la Arendt "non ha precedenti", rimanda in prima istanza alla novità della crisi di senso diffusa nella società di massa del Novecento; è una novità, che pretende di essere un convincente superamento di quella crisi di senso, restituendo alla politica il compito elevato di risolvere i problemi dell'esistenza umana, in precedenza affidati alla pratica religiosa. All'ipotesi sulla difficoltà dell'uomo di esperire il mondo senza una causa e un progetto definiti, e dunque di rispondere alla domanda fatidica sui motivi del vivere, il totalitarismo risponde trasformando la politica in religione e dunque declinando la militanza politica in pratica dai contorni religiosi -, e conferendo agli individui, organizzati in masse, il compito di realizzarne gli ideali supremi (la Nazione, la Razza, la Classe). La religione diviene in questo modo un affare mondano che ha registrato la precedente espulsione di Dio dal mondo.
16,00 15,20

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