Libri di Francesco Giulio Farachi
Simona Liberati. Opere recenti
Francesco Giulio Farachi, Massimo Rossi Ruben
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 79
[...] L'arte di Simona Liberati è in costante divenire. Le immagini sono energicamente delineate e fissate e tuttavia è molto accentuata, in quest'artista, l'idea della folgorazione visiva, una folgorazione che scaturisce da una mano e una mente ben organizzate e strutturate e non è del tutto un caso che ella venga da una formazione di architetto e abbia per la dimensione tecnica un'attenzione ben più capillare di quanto si possa credere alla prima, osservando i suoi lavori. Claudio Strinati
Luca Ciaccia. Etico estetico. Un'analisi sul colorismo
Massimo Rossi Ruben, Francesco Giulio Farachi
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 80
“La tavolozza di Ciaccia si anima di quella peculiare trama onirica trasfigurata dal filtro opale dei cinabri e delle malve: le tinte assumono una dimensione psicologica, rampicandosi sino a rivelare intrecci e vissuti in una drammatica ribellione espressionista. È qui che il pathos trasmigra, fino a mostrare il canovaccio romantico dell’artista, che nella pittura cerca sollievo e distrazione ma anche ideali armonie e desiderio di compiacere, che è in fondo l’ambizione di addivenire all’arte tout court, affrancandosi dall’orrore, nel conforto che rende una qualche serenità alla sua travagliata esistenza di homo faber.” (da “Quella scuola nella discesa che porta ai Fori...” di Massimo Rossi Ruben). Presentazione di Paolo Portoghesi.
Campi di grano a Paestum. Roberto Angiolillo
Francesco Giulio Farachi
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2011
pagine: 52
Mario Ferrante. La città, gli angeli ed il filo rosso. Catalogo della mostra (Ancona, 25 ottobre-15 novembre 2008)
Libro: Libro rilegato
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2008
pagine: 79
"La città, gli angeli ed il filo rosso", propone una riflessione nuova e positiva sulla perdita di valori e d'orientamento della Bit generation. Affascinato e sedotto anch'egli dal luccichio di vetrine e locali e dal rumore di auto e tram, Ferrante non dimentica mai di omaggiare la presenza immanente dell'uomo, vero protagonista, anche quando assente. L'atmosfera vibrante della vita cittadina, resa dalla corposità materica di luce e colore e dall'incisivo segno della spatola, coniugano in un sodalizio armonioso le due dimensioni della modernità: quella fugace del ritmo cittadino e quella intimista e contemplativa dell'uomo. Ferrante ci invita a partecipare con entusiasmo alla festa di luci, colori, suoni e odori che la città offre ai nostri sensi, esortandoci a non perdere mai di vista la dimensione umana. È un richiamo sincero e convincente ad osservare e capire i comportamenti e ad ascoltare le parole silenziose tanto della collettività quanto del singolo. (Cecilia Limpido)