Libri di Françoise Heilbrun
Pierre Bonnard. Photographe
Françoise Heilbrun, Philippe Néagu
Libro
editore: Alinari IDEA
anno edizione: 2010
pagine: 148
Verso il reportage. Catalogo della mostra (Parigi, 16 ottobre 2007-6 gennaio 2008)
Françoise Heilbrun
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2007
pagine: 96
Fin dalla sua invenzione nel 1839, la fotografia ha avuto l'ambizione di riprodurre perfettamente il mondo reale nel suo insieme. A causa del tempo di posa molto lungo del dagherrotipo, i primi scatti furono dedicati ai paesaggi e ai monumenti importanti, mentre l'attenzione nei confronti dell'uomo delle sue caratteristiche fisionomiche, dei suoi sentimenti, dalla gioia alla sofferenza, inizia alla fine degli anni Quaranta dell'Ottocento in relazione con l'approccio realistico della pittura e, soprattutto, della filosofia. Alla fine del secolo la svolta con le prime fotografie di Félix Thiollier, artista di grande sensibilità umana. La sua opera, infatti, mostra il duro lavoro dei minatori della regione francese di Saint-Etienne e il ghetto ebraico in Polonia degli inizi del XX secolo, che sottolineano l'ingiustizia della sorte dei bambini e la sofferenza dei loro genitori. L'ambizione documentaristica s'incarna anche nella riproduzione dei grandi avvenimenti storici, come le barricate di rue Saint-Maur, fotografate da Thibault nel 1848, nella valorizzazione degli atti filantropici realizzati dai centri di potere o nei ritratti degli esploratori e dei missionari nelle foto di Charnay in Madagascar.
Vers le reportage
Françoise Heilbrun
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2007
pagine: 96
Towards photojournalism
Françoise Heilbrun
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2007
pagine: 96
Maurice Denis. Catalogo della mostra (Parigi, 31 ottobre 2006-21 gennaio 2007)
Françoise Heilbrun, Saskia Ooms
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2006
pagine: 62
Il Musée d'Orsay presenta una selezione di sessanta fotografie di Maurice Denis che ritraggono la sua famiglia, i suoi amici artisti e scrittori, in particolare Éduard Verkade e André Gide. Lo scopo di questa mostra è quello di celebrare aspetti nuovi e spesso sconosciuti dell'artista francese, fondatore insieme a Pierre Bonnard, Paul Sérusier e Paul Ranson, del gruppo Nabis (dall'ebraico "profeti") con il dichiarato intesto di rifiutare i canoni imposti dall'impressionismo. Maurice Denis ha scattato delle istantanee in famiglia tra il 1890 e il 1920, in un periodo in cui la tecnica fotografica si era così semplificata da consentire a migliaia di amatori di praticarla. Con lo scopo di regalarle ad ognuno dei suoi figli, Maurice Denis ha fatto ingrandire e tirare le prove fotografiche dal suo mercante di quadri, Eugène Druet, che era anche fotografo di talento (lavorò, in particolare, per Auguste Rodin). Agli occhi di Maurice Denis, queste immagini avevano innanzitutto lo scopo di conservare il ricordo della nascita e della crescita dei suoi figli. Tuttavia, non si può non notare la stretta parentela tra i quadri del pittore Nabis e queste fotografie. Denis vi sacralizza ugualmente la maternità e la famiglia.
Maurice Denis. Catalogo della mostra (Parigi, 31 ottobre 2006-21 gennaio 2007). Ediz. francese
Françoise Heilbrun, Saskia Ooms
Libro
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2006
Maurice Denis. Catalogo della mostra (Parigi, 31 ottobre 2006-21 gennaio 2007). Ediz. inglese
Françoise Heilbrun, Saskia Ooms
Libro
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2006
Figure e ritratti
Françoise Heilbrun
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2006
pagine: 96
Come riprodurre la figura umana, come impostare il ritratto, è stato il problema dei primi fotografi. Dalle collezioni del Musée d'Orsay il visitatore riesce a farsi un'idea piuttosto chiara del percorso evolutivo seguito dalla fotografia internazionale fra il 1850 e il 1915, e di come, da Nadar a Stieglitz, i fotografi abbiano saputo cogliere la personalità del soggetto che avevano di fronte, uomo o donna, usando la luce, il "pennello della natura".