5 Continents Editions
San Domenico di Niccolò dell'Arca
Vittorio Sgarbi
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 80
Il volume, terzo della serie Tesori Nascosti, è illustrato da fotografie di Luigi Spina e accompagnato da un testo critico di Vittorio Sgarbi. Per la prima volta si presenta agli appassionati di storia dell'arte, di fotografia e di collezionismo, una monografia visuale su un'opera scultorea di grande eccezionalità: il busto di San Domenico realizzato da Niccolò dell'Arca nel 1474. La scultura, realizzata in terracotta, ritrae il padre fondatore dell'ordine con un'attitudine severa, una rigida frontalità, un espressionismo che dona forza all'insieme. San Domenico si presenta ieratico, immobile, le mani ne rivelano la forza, soprattutto quella dello spirito. Le pieghe della sua veste sono geometriche, lo sguardo ha una forza intrinseca e la tunica lo protegge quasi fosse una corazza. La scultura venne compiuta durante il periodo bolognese di Niccolò dell'Arca quando l'artista, dopo essersi occupato del completamento dell'Arca di San Domenico - scolpita circa due secoli prima da Nicola Pisano con l'ausilio del giovane Arnolfo di Cambio - iniziò ad intessere significativi rapporti con l'ordine domenicano della città. Scolpì, nell'arco di un ventennio, due busti ritraenti San Domenico: quello a cui è dedicato il presente volume, appartenente alla Fondazione Cavallini Sgarbi di Ro Ferrarese, e quello conservato nel museo della basilica di San Domenico a Bologna. Il Maestro Spina dona ai lettori la possibilità di osservare l'opera scultorea a tutto tondo, individuarne i dettagli, valutarne la profondità dello sguardo e la maestria tecnica.
Mosaico di Alessandro
Luigi Spina
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 116
Il "Mosaico di Alessandro" è il capolavoro ospitato nel secondo volume della serie Tesori Nascosti. E costituisce certamente uno dei richiami più rilevanti per i visitatori che ogni giorno si accalcano tra le sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Le tessere che lo compongono, più di un milione e mezzo, sono disposte secondo la tecnica dell'opus vermiculatum: sono infatti posizionate in modo asimmetrico, e seguono il contorno delle figure così da evidenziare il soggetto rispetto allo sfondo. L'opera musiva, attribuita al II secolo a.C., e talvolta identificata anche come "Battaglia di Isso", fu portata alla luce a Pompei, nel 1831, in corrispondenza della pavimentazione della celebre Casa del Fauno. Se l'identificazione della battaglia lascia ancora aperte ipotesi interpretative, è altrettanto vero che i due protagonisti sarebbero stati identificati all'unanimità con Alessandro e Dario. Luigi Spina con il mezzo fotografico si avvicina all'opera e ne mette in luce con maestria volti, gesti, dettagli, espressioni umane e animali che spesso lo spettatore perde nella lettura complessiva della scena. Occhi sgranati e attenti, briglie talvolta allentate, frustini in volo, ma anche tessuti, applique preziose, criniere acconciate. Chiudono il volume i contributi di Valeria Sampaolo e Fausto Zevi che contestualizzano il mosaico pavimentale mettendone in luce la straordinarietà all'interno della storia dell'arte antica.
Riopelle. À la rencontre des territoires nordiques et des cultures autochtones
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 288
Il volume, che accompagna l'omonima mostra (Montreal Museum of Fine Arts, Montreal, 19 settembre 2020-7 febbraio 2021), ha l'obiettivo di esplorare l'interesse di Riopelle per il nord del Canada e la sua produzione artistica dedicata a questo tema. Ponendo in particolare rilievo le bellissime serie da lui realizzate negli anni '70, siano esse opere d'arte o materiali d'archivio, si ha modo di esplorare un periodo particolarmente dinamico durante il quale Jean Paul Riopelle organizzò diversi viaggi in quei territori per pescare, cacciare e immergersi in un contatto diretto con la natura. Il Canada settentrionale, la sua vegetazione, ma anche le comunità indigene che vi risiedevano hanno costituito motivi di forte ispirazione per l'artista, hanno segnato le sue influenze intellettuali e artistiche, e ne hanno riempito l'immaginazione. Il presente volume consentirà di dare uno sguardo a opere meno conosciute e inedite, nonché di seguire lo sviluppo della parabola artistica di Riopelle fortemente legata al nord, ai territori boreali e polari così come alle culture - materiali e non - degli indigeni canadesi. Viene inoltre messo in luce come l'opera di Riopelle prenda le distanze da opere che ritraggono la natura come elemento identitario della nazione canadese: l'artista è portatore di una visione unica e personale, capace di evocare visivamente quel particolare territorio in un dialogo tra il reale e l'immaginario. Le oltre cento opere presentate nel libro (pitture, sculture, stampe e lavori realizzati con tecnica mista) saranno inserite in una narrazione costituita da quattro sezioni principali (Canadian Nordicity as Viewed from Paris; The Experience of the North;Borrowing from the North; The North and Art) i cui temi verranno approfonditi grazie a contributi scritti da specialisti nel settore.
Riopelle. The call of northen landscapes and indigenous cultures
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 288
Il volume, che accompagna l'omonima mostra (Montreal Museum of Fine Arts, Montreal, 19 settembre 2020-7 febbraio 2021), ha l'obiettivo di esplorare l'interesse di Riopelle per il nord del Canada e la sua produzione artistica dedicata a questo tema. Ponendo in particolare rilievo le bellissime serie da lui realizzate negli anni '70, siano esse opere d'arte o materiali d'archivio, si ha modo di esplorare un periodo particolarmente dinamico durante il quale Jean Paul Riopelle organizzò diversi viaggi in quei territori per pescare, cacciare e immergersi in un contatto diretto con la natura. Il Canada settentrionale, la sua vegetazione, ma anche le comunità indigene che vi risiedevano hanno costituito motivi di forte ispirazione per l'artista, hanno segnato le sue influenze intellettuali e artistiche, e ne hanno riempito l'immaginazione. Il presente volume consentirà di dare uno sguardo a opere meno conosciute e inedite, nonché di seguire lo sviluppo della parabola artistica di Riopelle fortemente legata al nord, ai territori boreali e polari così come alle culture - materiali e non - degli indigeni canadesi. Viene inoltre messo in luce come l'opera di Riopelle prenda le distanze da opere che ritraggono la natura come elemento identitario della nazione canadese: l'artista è portatore di una visione unica e personale, capace di evocare visivamente quel particolare territorio in un dialogo tra il reale e l'immaginario. Le oltre cento opere presentate nel libro (pitture, sculture, stampe e lavori realizzati con tecnica mista) saranno inserite in una narrazione costituita da quattro sezioni principali (Canadian Nordicity as Viewed from Paris; The Experience of the North;Borrowing from the North; The North and Art) i cui temi verranno approfonditi grazie a contributi scritti da specialisti nel settore.
The decorative arts. Volume Vol. 1
Libro
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 304
Seduzione estetica, realizzazione eccellente e interesse storico sono le tre direttrici fondanti della collezione della Fondation Gandur pour l'Art (Ginevra), creata nel 2010 e tutt'oggi in espansione. Questo primo volume ha l'obiettivo di catalogare le opere della collezione nelle quali la funzione ornamentale è strettamente connessa a quella narrativa. Si tratta nella maggior parte dei casi di opere scultoree – statuette e rilievi ornamentali – ma non meno rilevanti sono decorazioni bidimensionali che ospitano scene figurative legate alla classicità o al cristianesimo. La periodizzazione degli elementi scultorei pubblicati nel presente volume rispecchia quella dell'intera collezione ossia una cronologia compresa tra il XII e il XVIII secolo. E poiché la collezione ha quale fine l'attestazione degli scambi culturali tra la Francia e i Paesi circostanti, queste ultime sono anche le geografie nelle quali le diverse opere hanno avuto origine. Strettamente connesse sono quindi le ibridazioni stilistiche che costituiscono un elemento non di poca rilevanza così come l'originalità di alcuni pezzi e, non da ultimo, la qualità estetica. L'organizzazione dei contenuti del volume è tematica, aspetto che consente di mettere in luce l'originalità assoluta, la ricchezza della collezione, ma anche un panorama estremamente variegato di soggetti, episodi narrativi e personaggi rappresentati. Nello specifico, la suddivisione tematica verterà nelle seguenti cinque sezioni: dei ed eroi antichi, figure bibliche e allegoriche, scene di vita della Vergine, episodi della vita di Cristo, santi e intercessori. Ogni opera avrà una scheda dedicata nella quale verranno dettagliati il contesto storico e geografico, l'iconografia rappresentata nonché la bibliografia di riferimento e le mostre dove l'opera è stata esposta.
Loving. A photographic history of men in love 1850-1950
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 336
Il volume "Loving. Una storia fotografica" è un racconto visivo di rara sensibilità che porta alla luce l’eccezionalità di una collezione inedita costituita da oltre 2700 fotografie realizzate dal 1850 al 1950 che ritraggono il sentimento amoroso tra uomini in immagini scattate nei contesti più eterogenei (ambienti domestici, militari, parchi, spiagge…). Tutti sappiamo cosa significa innamorarsi, amare, manifestare i propri sentimenti e questa consapevolezza emerge prorompente in tutti coloro che sfogliano Loving. Hugh Nini e Neal Treadwellì è la coppia di collezionisti texani, residenti a New York, che da oltre vent’anni si occupano di raccogliere fotografie che testimoniano l’amore romantico tra uomini. La collezione, nata in modo del tutto accidentale – i primi scatti furono infatti acquistati in mercatini delle pulci –, raccoglie fotografie non unicamente ascrivibili al territorio americano, ma anche ad altri Paesi tra cui Australia, Bulgaria, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Lettonia, Regno Unito, Russia, Serbia. Nella maggior parte dei casi le coppie costituiscono l’unico soggetto dell’immagine, ma non mancano esempi in cui compaiono altri personaggi con il ruolo, non troppo sottaciuto, di testimoni. A questi si aggiunge ovviamente lo sguardo del fotografo che rappresenta talvolta la sola persona in grado di custodire quanto le si manifesta davanti agli occhi. Il lettore non può infatti prescindere dalla contestualizzazione cronologica degli scatti, così come dal riflettere che dietro ciascuno di essi si è celata una storia d’amore in molti casi proibita, un amore difficile, emozioni soffocate. Le oltre 300 immagini che ritmano il volume mettono anche in luce le inevitabili trasformazioni avvenute tra XIX e XX secolo nel campo della moda, delle acconciature e del design automobilistico. In un momento storico segnato da diffidenza e omofobia, Loving ci ricorda che l’amore non ha distinzione di genere, ed è proprio l’universalità di un sentimento così potente a declinarsi nelle oltre trecento pagine del volume che sarà lanciato a livello mondiale a metà del mese di ottobre 2020. Capofila del progetto è 5 Continents Editions che pubblicherà direttamente il volume in italiano e in inglese, e si avvarrà di coedizioni per altre lingue (francese, tedesco, etc.)
Loving. Una storia fotografica
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 336
Il volume "Loving. Una storia fotografica" è un racconto visivo di rara sensibilità che porta alla luce l’eccezionalità di una collezione inedita costituita da oltre 2700 fotografie realizzate dal 1850 al 1950 che ritraggono il sentimento amoroso tra uomini in immagini scattate nei contesti più eterogenei (ambienti domestici, militari, parchi, spiagge…). Tutti sappiamo cosa significa innamorarsi, amare, manifestare i propri sentimenti e questa consapevolezza emerge prorompente in tutti coloro che sfogliano Loving. Il lettore viene introdotto allo storytelling fotografico attraverso una prefazione di Paolo Maria Noseda e un testo a cura di Hugh Nini e Neal Treadwell, la coppia di collezionisti texani, residenti a New York, che da oltre vent’anni si occupano di raccogliere fotografie che testimoniano l’amore romantico tra uomini. La collezione, nata in modo del tutto accidentale – i primi scatti furono infatti acquistati in mercatini delle pulci –, raccoglie fotografie non unicamente ascrivibili al territorio americano, ma anche ad altri Paesi tra cui Australia, Bulgaria, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Lettonia, Regno Unito, Russia, Serbia. Nella maggior parte dei casi le coppie costituiscono l’unico soggetto dell’immagine, ma non mancano esempi in cui compaiono altri personaggi con il ruolo, non troppo sottaciuto, di testimoni. A questi si aggiunge ovviamente lo sguardo del fotografo che rappresenta talvolta la sola persona in grado di custodire quanto le si manifesta davanti agli occhi. Il lettore non può infatti prescindere dalla contestualizzazione cronologica degli scatti, così come dal riflettere che dietro ciascuno di essi si è celata una storia d’amore in molti casi proibita, un amore difficile, emozioni soffocate. Le oltre 300 immagini che ritmano il volume mettono anche in luce le inevitabili trasformazioni avvenute tra XIX e XX secolo nel campo della moda, delle acconciature e del design automobilistico. In un momento storico segnato da diffidenza e omofobia, Loving ci ricorda che l’amore non ha distinzione di genere, ed è proprio l’universalità di un sentimento così potente a declinarsi nelle oltre trecento pagine del volume che sarà lanciato a livello mondiale a metà del mese di ottobre 2020. Capofila del progetto è 5 Continents Editions che pubblicherà direttamente il volume in italiano e in inglese, e si avvarrà di coedizioni per altre lingue (francese, tedesco, etc.)
The thin line
Giada Ripa
Libro: Copertina rigida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 216
Per questo progetto Giada Ripa ha percorso 4000 km, dal confine settentrionale italiano fino alle regioni del sud, per esplorare "un gasdotto invisibile" che attraversa autostrade, strade provinciali, foreste, parchi, fiumi e numerose "oasi naturali" della penisola.
Ellora. Buddhist, hindu and jain sanctuaries
Gilles Béguin
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 283
Ndari Lo. Le démiurge-The demiurge
Libro: Libro rilegato
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 176
Ndary Lo (1961-2017) è uno scultore senegalese di fama internazionale, considerato inoltre uno degli artisti africani più attivi nell’ideazione di installazioni. È noto ai più per gli uomini che marciano: silhouette in ferro altissime, che si slanciano verso il cielo. E l’uomo, in effetti, è stato il centro della sua ricerca, così come l’aids, la schiavitù e la sorte tragica dei migranti. Questo volume, diretto da Jacques Rouayroux e Sylvain Sankalé, si presenta come una monografia dell’artista che pone in dialogo le sue opere in metallo con le sue creazioni più effimere spesso contenute in taccuini impolverati, corrispondenze private, documenti inediti. Il libro risponde alle ultime volontà di Ndary Lo che, poco prima di morire, incaricò Jacques Rouayroux di portare alla luce tutta la ricchezza della sua opera per troppo tempo inevitabilmente nascosta nel suo atelier. Solo attraverso questo processo sarebbe stato possibile per Ndary Lo cogliere la profondità della sua creazione e il pensiero da cui si originava il momento creativo. Accanto alle opere dell’artista prendono spazio contributi di specialisti dell’arte e dell’opera dello scultore senegalese, in questo modo il lettore ha la possibilità di entrare in risonanza con il pensiero intimo di Ndary Lo, approfondire le sue intenzioni e seguire i meandri del suo processo creativo.
Resonances. Catalogo della mostra (Lens, 14 giugno 2020-4 aprile 2021). Ediz. inglese
Georges Petitjean
Libro: Copertina morbida
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 180
La Fondation Opale si cimenta in una avventura espositiva che pone in dialogo l'arte aborigena contemporanea con le più rilevanti espressioni artistiche della contemporaneità nate in contesti occidentali e talvolta orientali. Le opere presentate appartengono a due collezioni distinte ma entrambe di grande significato e bellezza: quella di arte aborigena appartenente a Bérengère Primat, e quella di arte contemporanea di Garance Primat. Sono vere e proprie risonanze quelle che si avvertono - con occhi e moti dell'anima - osservando le opere che nonostante le differenti genealogie riescono a costruire un dialogo efficace e di grande potenza. Il legame che si viene a creare fa pensare a un'unità: cielo e terra si incontrano, sì, ma si incontrano anche gli uomini, non solo tra loro ma con la terra e con il cosmo. Circolarità infinita che crea unità. Questo il punto di partenza del libro "Résonances" che accompagna la mostra omonima... Attraverso le oltre ottanta opere d'arte selezionate e approfondite nel volume realizzate da 54 artisti, Georges Petitjean, Hervé Mikaeloff e Ingrid Pux hanno la possibilità di mettere in luce la polvere stellare e la crosta terrestre che siamo, e di cui le opere d'arte si fanno portavoce. Tra gli artisti aborigeni rappresentanti vi sono: Rover Thomas, Gulumbu Yunupingu, Clifford Possum Tjapaltjarri, Judy Watson, Sally Gabori, Emily Kame Kngwarrey, Paddy Bedford, Nonggirrnga Marawili, Ronnie Tjampitjinpa, John Mawurndjul. Tra gli artisti di tradizione occidentale e orientale ricordiamo: Jean Dubuffet, Kiki Smith, Anselm Kiefer, Sol Lewitt, Yayoi Kusama, Giuseppe Penone, Anish Kapoor.
Canova. Quattro tempi
Domenico Antonio Pallavicino, Vittorio Sgarbi
Libro
editore: 5 Continents Editions
anno edizione: 2020
pagine: 96
Nel processo creativo di Antonio Canova un significato di tutto rilievo è dato dai modelli in gesso a dimensione reale che costituivano il momento di passaggio tra una prima fase ideativa e la vera e propria realizzazione della scultura in marmo. Come spiega il fotografo Spina, “il gesso è, nell'atto del concepimento dell'artista, il momento fragile e variabile del sentire il corpo della scultura”. I gessi non sono ancora opera finita ma, nonostante questo, ne contengono tutta la forza e le potenzialità. I chiodini in bronzo (repères) guidano il fotografo nel tracciare un atlante visivo del tutto inedito, e consentono al lettore di perdersi per percorsi anch'essi inediti tra espressioni e gesti, acconciature e pieghe dei panneggi. Le sequenze fotografiche realizzate a contatto con l'opera scultorea ne sveleranno le superfici gessose, e consentiranno allo sguardo del lettore di approfondire – ancora una volta – quel legame tra luce e plasticità della materia che è uno degli aspetti chiave e peculiari dell'opera di Luigi Spina. Infine, come evidenziato dal sottotitolo, la dimensione temporale sarà uno degli elementi chiave della ricerca fotografica compiuta dal fotografo, in solitaria, tra le stanze della gipsoteca di Possagno. Quei “quattro tempi” non vogliono infatti essere unicamente un espediente per declinare la riflessione visiva di Spina nel quadriennio di celebrazioni canoviane (2019-2022). La dimensione temporale ha un'importanza senza pari nella fase creativa e realizzativa dello scultore neoclassico: c'è un prima e un dopo l'opera in gesso. Il prima è lo studio preparatorio; il dopo l'opera finita. Il gesso si pone nel mezzo, centrale. Questo volume vuole quindi presentare al grande pubblico questa fase così significativa e nel contempo così poco approfondita di Antonio Canova, uno dei maggiori scultori di tutti i tempi.