Libri di G. Marchianò
Le meraviglie della natura. Introduzione all'alchimia
Elémire Zolla
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2017
pagine: 602
«Scienza tradizionale degli imponderabili» definì Elémire Zolla l'alchimia, esplorandola come un dizionario della qualità delle cose impressa nei poteri dei quattro elementi, nella simbologia dei numeri e negli archetipi riconosciuti nella loro natura primigenia di ritmi. Negli esperimenti sulla fusione fredda di Fleischmann e Pons, che nei primi anni Novanta del secolo scorso la comunità scientifica internazionale aveva accolto per lo più con dileggio e alterigia, Zolla scorgeva 'stranezze' caratteristiche di certi processi alchemici, ad esempio che la fusione avviene a volte sì a volte no e quasi sempre in primavera. Una ragione in più per tuffarsi nei segreti della natura con la disposizione a «guardarsi d'attorno con esultanza». Infatti solo «a questo patto - si legge nel primo capitolo - sollevando una gleba odorosa, spiccando un frutto, contemplando le iridescenze di gioielli o di cascate, lo splendore d'un incarnato umano o d'una liscia pelliccia o d'una sfolgorante colata di metalli, forse si saprà sentire la presenza animatrice che ha plasmato e va plasmando queste materie».
L'umana nostalgia della completezza. «L'Androgino» e altri testi ritrovati
Elémire Zolla
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 352
«L'archetipo dell'androgino si aggira per le terre. Gli uomini, toccati dalla sua ombra, si addolciscono e allentano la presa sui loro rudi e contratti ruoli e convincimenti maschili. Le donne si risvegliano a nuovi spazi, nitidi e glaciali, a piani di precisa coordinazione in cui cominciano a tracciare con calma il proprio cammino». Così, riguardo all'avvento di un Sapiens sia maschile che femminile, scriveva Elémire Zolla nel lontano 1981, in anticipo come sempre sui tempi. Tempi che oggi, a vent'anni dalla morte (2002), invitano a riscoprire, accanto alla monografia sull'androgino originariamente in inglese, una selezione di scritti "ritrovati" composti tra la metà e la fine del Novecento. Una quarantina di saggi che fanno scorgere lo spessore di una scrittura polifonica, cangiante per l'estesa varietà dei temi trattati: storia europea, diritto, etica ed estetica, costume, pensiero e mito, musicologia, narrativa giapponese, pittura, alchimia, umanesimo laico e religioso; e tempestiva nel presentare, spesso per la prima volta in Italia, autori divenuti poi di culto, quali Tolkien, Florenskij, Heschel, Schneider, Izutsu, protagonisti di una ripida vicenda intellettuale che non tramonta. Dalle conversazioni con Vittorio Messori, Giampiero Comolli, Doriano Fasoli e Maurizio Nocera, tra i tanti che hanno interrogato Zolla negli anni, si traggono spunti dal vivo per cogliere la peculiarità di un destino itinerante di cui s'incominciano a riconoscere in modo meno miope e distratto la coerenza, il rigore, l'appassionata attenzione al "diverso" che si aggira tra noi e ci fa crescere.
La filosofia dell'arte cristiana e orientale
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 173
"Nei nove saggi raccolti in questo volume Ananda Kentish Coomaraswamy formula le sue idee su temi e argomenti che spaziano dalla filosofia alla sociologia, dal folclore alla concezione indiana del ritratto ideale, ribadendo che quelle che espone non sono opinioni «personali» ma le «logiche deduzioni di una vita intera spesa a maneggiare opere d'arte» e a interpretare significati trasparenti solo a una mente temprata sull'esemplarismo delle Scritture, le uniche «autorità» in grado di guidare l'uomo a cogliere il significato simbolico delle forme e dei suoni espressi con l'arte. Per lo scultore di pietre dell'Europa medioevale, per il pittore di icone della Russia contadina, per il paesaggista giapponese seguace dello Zen, o per il miniatore persiano collegato a una confraternita sufi, il «capolavoro» non è la vistosa espressione di un parto creativo, ma l'esito finale di una lunga disciplina spirituale, che l'apprendista sottopone al vaglio dei maestri iniziati, e solo qualora la prova venga superata egli avrà diritto a esercitare in proprio la sua arte con la qualifica di «maestro». Inoltre il «genio», nella accezione greca del termine, non è un individuo dalla personalità eccezionale, ma quel nume che lo invade, risvegliandolo nell'azione alla contemplazione e mutando l'opera in preghiera. Perciò alle due domande dell'uomo comune: «A che cosa serve?» e «Di che tratta l'arte?», Coomaraswamy risponde: «Nella misura in cui fu un modo di vita, essa tratta di Dio, ma nella misura in cui è diventata una superstizione inutile, il suo effimero e tragico soggetto è l'animale-uomo»." (dallo scritto della curatrice)
La rinascenza orientale nel pensiero europeo. Pionieri lungo tre secoli
Libro
editore: Ist. Editoriali e Poligrafici
anno edizione: 1996
pagine: 254
Conoscenza religiosa. Scritti 1969-1983
Elémire Zolla
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2006
pagine: XXXIV-834
Passione di verità nel pensiero di Elémire Zolla. Atti del Convegno (Firenze, 29 febbraio 2012)
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2012
pagine: 80
Nel 2006, negli ottanta anni dalla nascita di Elémire Zolla, si svolse al Gabinetto Vieusseux un incontro sul tema La conoscenza religiosa nel pensiero di Zolla coordinato da Sergio Givone, al quale intervennero lo stesso Givone, don Alfredo Jacopozzi, Maria Moneti e Grazia Marchianò. L'intento dell'incontro era quello di "ricordare un grande maestro, i suoi scritti e il suo pensiero affinché possano essere guida ed esempio per i giovani del nostro tempo".
La filosofia dell'arte cristiana e orientale
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2011
pagine: 176
Nei nove saggi raccolti in questo volume Ananda Kentish Coomaraswamy formula le sue idee su temi e argomenti che spaziano dalla filosofia alla sociologia, dal folclore alla concezione indiana del ritratto ideale, ribadendo che quelle che espone non sono opinioni "personali" ma le "logiche deduzioni di una vita intera spesa a maneggiare opere d'arte" e a interpretare significati trasparenti solo a una mente temprata sull'esemplarismo delle Scritture, le uniche "autorità" in grado di guidare l'uomo a cogliere il significato simbolico delle forme e dei suoni espressi con l'arte.
La scuola di Kioto. Kioto-Ha
Giancarlo Vianello, Matteo Cestari, Kenjiro Yoshioka
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 1996
pagine: 178
Filosofia del peso estetica della leggerezza
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 1997
pagine: 196
Quindici scritti di un gruppo dell'Associazione italiana per gli Studi di Estetica sulle metafore del "peso" e della "leggerezza" nella filosofia, nella letteratura, nel teatro e nell'esperienza angelica e demoniaca.
La pluralità estetica. Lasciti e irradiazioni oltre il '900
Libro
editore: Trauben
anno edizione: 2001
pagine: 552
La filosofia dell'arte cristiana e orientale
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2005
pagine: 176
Nei nove saggi raccolti in questo volume Ananda Kentish Coomaraswamy formula le sue idee su temi e argomenti che spaziano dalla filosofia alla sociologia, dal folclore alla concezione indiana del ritratto ideale, ribadendo che quelle che espone non sono opinioni "personali" ma le "logiche deduzioni di una vita intera spesa a maneggiare opere d'arte" e a interpretare significati trasparenti solo a una mente temprata sull'esemplarismo delle Scritture, le uniche "autorità" in grado di guidare l'uomo a cogliere il significato simbolico delle forme e dei suoni espressi con l'arte.
La trasfigurazione della natura nell'arte
Ananda Kentish Coomaraswamy
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2007
pagine: 192
In questo saggio del 1934 Ananda K. Coomaraswamy (1877-1947), studioso dell'arte indiana, profondo conoscitore di storia, filosofia, arte, religione e linguaggio orientali, analizza le concordanze tra l'arte medioevale europea e quella asiatica per dimostrare che i principi basilari delle due arti, inizialmente comuni, cominciarono a diversificarsi radicalmente con il rinascimento europeo. Prima di allora per entrambe "l'arte era religione e la religione era arte, non erano semplicemente in relazione, ma erano un'unità". Per esemplificare la sua tesi l'autore analizza, da una parte, i trattati di estetica e i manuali d'arte indiani e cinesi e, dall'altra, l'opera di Meister Eckhart, massimo esponente dell'estetica medioevale del XIV secolo.