Libri di Gaetano Stea
Bancarotta. Contributo all'analisi del reato tra teoria e prassi
Gaetano Stea
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2022
pagine: XXII-364
Sono stati dedicati moltissimi studi alla bancarotta, con un travaglio esegetico frutto di un'intensa riflessione giuridica, ma, ancora oggi, si avverte l'esigenza di un inquadramento sistematico di questo reato «speciale», nella consapevolezza che, in sostanza, è rimasto inalterato dal Code Napoléon del 1807, sebbene sia profondamente mutato il contesto socio-economico in cui si sviluppano e realizzano gli illeciti fallimentari (rectius, concorsuali o dell'insolvenza) e siano modificate anche le regole di gestione economico-aziendalistica dell'impresa. Un immobilismo normativo a cui, dunque, corrisponde un energico dinamismo dottrinale e giurisprudenziale di definizione della materia fallimentare, che affonda le radici nella storia del diritto, passando dall'opera dei glossatori, per giungere all'importante lavoro di sistemazione di Benvenuto Stracca (XVI secolo), salvo poi, da questo momento, avvitarsi sulla proposta di letture esegetiche che si susseguono quasi in modo circolare, fino ai giorni nostri. Questo stretto nesso tra le incriminazioni contemporanee e le radici storiche della bancarotta consente di osservare che la ratio posta a fondamento della punizione del decoctor è da sempre individuata nella causa fraudationis, a cui, del resto, fa riferimento il decreto legislativo 12 gennaio 2019, n.14, recante il “Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza”, allorquando esclude l'imprenditore dalle procedure di regolazione negoziata della crisi d'impresa se ha posto in essere «atti di frode» in pregiudizio delle ragioni creditorie. Il lavoro qui proposto si pone l'obiettivo di un'unitaria sistemazione della bancarotta, secondo la classica metodologia di analisi del reato, adattata ad una visione della materia penale strettamente ancorata ai principi costituzionali nel nuovo e consolidato significato multilivello, senza ignorare il diritto giurisprudenziale, che ormai da diversi decenni ha superato il limite illuministico della funzione ancillare del giudice rispetto alla legge.
Conversazioni sulla Divina Commedia di Dante Alighieri
Gaetano Stea
Libro: Libro in brossura
editore: Nemapress
anno edizione: 2020
pagine: 48
Gaetano Stea, avvocato e docente, per molti anni ha tenuto a Bari la città dove vive e lavora, fortunate ed applauditissime letture dantesche. Da quell'esperienza ha tratto la presentazione di nove canti scelti per essere pubblicati, quattro tratti dalla cantica dell'Inferno, uno dal Purgatorio e quattro da quella del Paradiso. Il volume dunque si compone dell'interpretazione di nove canti complessivamente, raggiungendo così un numero metaforico presente nella simbologia della commedia dantesca. Attraverso l'opera di Gaetano Stea riviviamo l'epoca in cui visse Dante ed insieme rileggiamo pagine indimenticabili intorno a figure molto note, come il Conte Ugolino, Farinata degli Uberti, Ulisse, Paolo e Francesca. Ma soprattutto Beatrice. In queste letture Gaetano Stea unisce anche la sua accurata conoscenza della filosofia medievale e della cultura spirituale, dalla quale Dante proviene, proiettando spesso le sue considerazioni anche al nostro mondo contemporaneo. Il libro gode della postfazione di Neria De Giovanni.
L'ultima prescrizione. Storia, fondamento e disciplina della prescrizione del reato
Gaetano Stea
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2020
pagine: 492
Nessuna società, in nessuna epoca, ha ignorato il significato del tempo sul crimine, distinguendosi, invece, per la relativa regolamentazione, la sua natura, i suoi effetti e le rationes poste a fondamento dell’utilità della prescrizione, semmai ciclicamente alternandosi una maggiore o minore tolleranza verso l’impunità conseguente al solo tempori cedere. L’istituto della prescrizione del reato (artt.157-161 c.p.) è utile alla descrizione normativa della vicenda criminale, poiché assegna rilevanza giuridica al semplice decorso temporale post factum con effetti ostativi sull’accertamento pubblico della responsabilità dell’agente. È un tempo esterno al fatto, ma interno alla fattispecie (intesa come «complesso normativo» - «gesamter Rechtszustand») e, comunque, proporzionato alla gravità dell’offesa al bene giuridico tutelato, con la forza di «elimina[re] ogni essenza di reato dal fatto». Il tempo non è un insieme di istanti, ma è il ponte tra essi, ciò che tiene unito ciò che è separato, è il collegamento o la relazione tra i vissuti. Il tempo della prescrizione ha dunque tracce della temporalità dell’offesa del crimine consumato. La Corte costituzionale ha indicato due direttrici che delineano, combinandosi ed intrecciandosi fra loro, un’area di rilevanza costituzionale del tempus pescriptionis tra offensività e dignità umana: la prima come indice della resilienza dell’offesa alla fisiologica evoluzione delle valutazioni sociali, nel senso che il tempo della prescrizione misura la persistenza della memoria sociale del crimine fino al definitivo accertamento della responsabilità in un processo pubblico; la seconda come limite del trattamento punitivo, indignitoso se arriva molto tempo dopo il fatto. Il lavoro è suddiviso in tre parti e, ciascuna di esse, in quattro capitoli, in un percorso di ricerca ed approfondimento che, dalle origini storiche dell’istituto, si dispiega tra gli interrogativi filosofici sul tempo nel diritto e nella struttura del reato, per catturarne il significato fondamentale e giungere così alla descrizione della disciplina positiva dell’«ultima prescrizione».
Environmental ethics and right to punish. Global criminal policy in the human-nature dualism
Gaetano Stea
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 168
Principi di diritto penale nella giurisdizione europea
Gaetano Stea
Libro: Libro in brossura
editore: Pisa University Press
anno edizione: 2014
pagine: 309
La ricostruzione dei principi di diritto penale è un'esigenza dettata dal doppio legame esistente tra l'ordinamento domestico e quello europeo, che attraverso la cerniera aperta dell'art.117, co.1, Cost., sacrifica il ruolo del legislatore domestico, esaltando però la funzione giudiziale, che degli obblighi eurounitari è garante, anche in virtù della primazia del diritto europeo. In un diritto penale dei diritti fondamentali prepositivi, la proporzione diviene il cardine su cui si innestano e si misurano tutti i principi che regolano il sistema punitivo, come indice di bilanciamento della reazione sanzionatoria che, in funzione solidaristica, non può che essere finalizzata alla ricostruzione della frattura sociale che il comportamento criminale ha provocato. E così, facendo leva sulla proporzione materiale indicata dall'art.52 della Carta di Nizza, l'opzione penale non può essere "arbitraria", perché, non solo, deve essere diretta a preservare solo quei diritti e quelle libertà che necessitano della tutela più severa, ma si deve dirigere solo verso quei comportamenti che offendono la sfera di libertà della vittima così come riconosciuta dall'ordinamento non per il soddisfacimento dei propri egoistici bisogni, ma nell'interesse dell'intera collettività. In questa prospettiva, il principio di colpevolezza, fondato sugli artt.2, 25, co.2, e 27, co.1 e 3, Cost., diventa centrale in una società democratica.