Libri di Germana Pareti
Embrioni e terra natia. Le diverse «fortune» di Viktor Hamburger e Martin Heidegger
Germana Pareti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 160
Che cosa avevano in comune il neuroembriologo tedesco che, pur senza dividere il premio Nobel con Rita Levi-Montalcini e Stan Cohen, diede un contributo fondamentale alla scoperta dell’NGF (fattore di crescita neuronale), e l’autore di "Essere e tempo"? Oltre alla formazione nell’Università di Friburgo, Viktor Hamburger e Martin Heidegger condividevano l’interesse per la filosofia, ma soprattutto una passione estrema per la montagna e per l’ambiente naturalistico della Foresta Nera. Heidegger fu anche il rettore che nel 1933, applicando la “Legge per la restaurazione del servizio civile professionale”, firmò il licenziamento di Hamburger, il quale aveva origini ebraiche. Viktor, che all’epoca era a Chicago per motivi di studio, rimase per tutta la vita in America, dove a St. Louis, negli anni Cinquanta, mise il suo laboratorio a disposizione di Rita e Stan. Di Heidegger sono note le simpatie per il nazionalsocialismo, la caduta e una sua parziale rinascita. Al di là di due percorsi di vita divergenti, quello che rimase intatto e li accomunò fino alla morte fu l’amore per la natura, che si concretò in un caso nell’atteggiamento olistico di un’“alleanza” con l’embrione; nell’altro caso, in una produzione filosofica, sia pure minore, costellata da continui riferimenti ai sentieri, ai fiumi e al paesaggio alpestre.
Vitalismo o meccanicismo? I fenomeni della vita e la fisiologia europea del secolo XIX
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 110
La presente raccolta mette in evidenza le teorie che furono formulate nel corso dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento per delucidare la natura dei fenomeni della vita negli organismi. Abbandonata l'idea settecentesca di una "forza vitale", di un quid ignoto, che come tale non poteva assurgere a principio esplicativo, dagli interventi di alcuni fisiologi e naturalisti, rappresentativi nelle facoltà di Medicina e negli ambienti scientifici di Germania, Francia, Italia e Inghilterra, emergono due impostazioni contrastanti. Maggioritaria era la concezione "fisicalistica" o "meccanicistica", ispirata alla cultura scientifica del tempo e secondo la quale nulla accade che non sia conciliabile con le leggi fisico-chimiche note. Minoritaria, ma non meno combattiva, era la concezione "neovitalistica", che non disconosceva il ruolo esplicativo della causalità fisica e chimica, e tuttavia auspicava l'avvento di una "biologia compiuta" che spiegasse i fenomeni psichici e scorgesse nella vita qualcosa di irriducibile alla causalità fisico-chimica: una peculiarità che prospettava una "nuova fisiologia".
Mente e corpo. Dai dilemmi della filosofia alle ipotesi della neuroscienza
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2004
pagine: 416
Tramontata la fiducia in una spiegazione comportamentistica, un gruppo di filosofi australiani propose negli anni Sessanta una teoria dell'identità tra stati mentali e stati fisici cerebrali. Contro questi materialisti si levarono ben presto le voci dei funzionalisti con la tesi che la mente non è realizzata fisicamente, ma svolge le funzioni del programma di un computer. Il funzionalismo, però, non è riuscito ad affermare una terza via tra riduzionismo e dualismo. La fine degli anni Settanta ha visto poi l'ingresso delle neuroscienze in un dibattito che era stato tipicamente filosofico. La prospettiva adottata in questo volume auspica una limitazione delle pretese della neurofisiologia, senza incorrere nel dualismo.
Il tatto e la profondità. La rivincita dei sensi oscuri
Germana Pareti
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2024
pagine: 180
Negli ultimi decenni le modalità sensoriali tradizionalmente considerate meno nobili rispetto alla vista hanno ricevuto un rinnovato interesse in ambiti diversificati quali le neuroscienze e l'architettura.Di questa attenzione ha beneficiato in particolar modo la modalità tattile, che è oggetto di indagine da parte di una disciplina nata dal connubio tra quei settori di ricerca, la neuroarchitettura.Ma, a onor del vero, va rimarcato che nel corso della storia, sia pure tra alterne vicende, il tatto ha goduto della considerazione di filosofi, scienziati, teorici dell'arte ed estetologi. Di questo percorso, qui si illustrano le tappe salienti.
Il paesaggio tra l'ordine e il corpo
Germana Pareti
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 144
Derivato dal mondo classico, il concetto di genius loci ha goduto, nel corso del Novecento, del rinnovato interesse da parte degli architetti fenomenologi che, pur ispirati dal pensiero di Heidegger sui luoghi e sull'abitare, tenevano presente la lezione della Gestalttheorie sulla percezione visiva e i principi di una concezione multisensoriale dell'esperienza (non soltanto estetica). L'idea che alla casa e all'ambiente si chieda soprattutto protezione non era disgiunta, tuttavia, dal richiamo all'ordine che si configura nell'ambiente, originariamente rivendicato dagli storici dell'arte, dai gestaltisti e dai teorici delle avanguardie. Ordinato o selvaggio, fonte di piacere estetico e morale, il paesaggio che i gardeners si proponevano di riprodurre nelle loro progettazioni, fu oggetto di discussione tra i letterati e i filosofi del Settecento inglese. Oggi, al dibattito su questo tema contribuiscono la consapevolezza dell'atteggiamento biofilico da parte umana e la mai sopita sensibilità per il mistero della natura.
Che fare, quando fare, se fare. Un'indagine sui processi reconditi dell'atto volontario
Germana Pareti, Antonio G. Zippo
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2016
pagine: 160
Ha ancora senso, oggi, il dibattito classico sul libero arbitrio, frutto più di preoccupazioni teologiche che non di dilemmi morali? Perché i filosofi, e sovente persino gli scienziati, considerano il cervello un rozzo substrato materiale, che senza l'apporto dell'homunculus non sembra rivestire alcun ruolo ai fini della scelta e della libera decisione? È ancora possibile sostenere la tesi della consapevolezza dell'agire volontario, se esistono prove di processi determinanti inconsci in aree corticali? "Coscienza" e "volontà" sono stati tra di loro inscindibili? Sono alcuni dei quesiti al centro di questo studio, che si propone di offrire un contributo al dibattito attuale su intenzioni, decisioni e azioni, facendo emergere il ruolo dei meccanismi corticali coinvolti nell'atto volontario e consapevole, con particolare riferimento ai risultati delle recenti ricerche neuroscientifiche, che hanno rivitalizzato la discussione sul tema avviata negli anni Ottanta dagli esperimenti pionieristici di Benjamin Libet.
Vita. La fisiologia in Germania tra materialismo e vitalismo (1848-1935)
Armando De Palma, Germana Pareti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2014
pagine: 154
Tra gli anni Quaranta del XIX secolo e l'avvento del nazismo in Germania la maggior parte dei fisiologi tedeschi abbracciava il "credo meccanicistico", conformemente al quale la spiegazione dei fenomeni fisiologici doveva fondarsi sulle sole forze della fisica. Questa versione del fisicalismo si destreggiava tra il gretto materialismo (secondo lo slogan: l'uomo è ciò che mangia) e lo spiritualismo, alla base del quale c'era l'idea che ogni fenomeno fisiologico è espressione di una "forza vitale" non fisica e non meglio specificata. Pertanto i fisiologi tedeschi ammettevano bensì l'esistenza della vita psichica, dei pensieri, delle percezioni, dei sentimenti e delle emozioni, ma si rifiutavano di darne una descrizione fisica. Avendo preteso che il compito della fisiologia è la spiegazione dei fenomeni vitali, ne conseguiva una concezione impoverita della vita.