Libri di Giacomo Raccis
Numeri primi. Strategie della brevità nel Novecento italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2024
pagine: 179
In epoca contemporanea la forma racconto ricopre un ruolo ancillare rispetto al genere del romanzo nel canone letterario e nel sistema editoriale, nonostante la narrazione breve costituisca una tradizione fondante della letteratura italiana e abbia saputo esprimere, per tutto il Novecento e nel primo scorcio degli anni Duemila, opere di straordinario valore. Nell'intento di restituire una rinnovata centralità a uno dei versanti più nobili della nostra letteratura, gli interventi di questo volume - che provengono dalle iniziative del SINAB, Seminario Internazionale di Narrativa Breve - indagano le opere di alcune autrici e autori del Novecento (Svevo, Banti, Ginzburg, Ortese, Calvino, Flaiano), definendo un ampio repertorio di letture, idee e teorie che permettono di favorire una discussione scientificamente puntuale intorno allo statuto della brevità, nell'ampio spettro delle sue declinazioni possibili.
Forme di vita. Temi, stili, identità nelle life narratives contemporanee
Libro: Libro in brossura
editore: Milella
anno edizione: 2023
pagine: 220
L'espressione "Forme di vita", nata nell'ambito delle scienze biologiche per descrivere la nascita e lo sviluppo degli organismi viventi, è stata riadattata fin da subito in ambiti molto diversi, che toccano l'economia, le scienze politiche, l'etica, l'indagine cosmologica, la condizione postumana e tanti altri saperi. Questa espressione veicola concetti che individuano le logiche profonde dello storytelling contemporaneo: molteplicità e coabitazione, evoluzione, organizzazione e capacità di adattamento entro nuovi ecosistemi culturali e mediali. "Forme di vita" ci aiuta a cogliere una delle tendenze più palesi e sfuggenti dell'atto di raccontare per iscritto: la proliferazione di storie personali di ogni tipo, a ogni livello del campo letterario. In questo senso, le storie non sono riducibili ai loro contenuti ma, appunto, sono comprensibili solo se le pensiamo come forme: modi di organizzare l'esperienza, di porla in dialogo con un contesto, di conferire alla vita un senso per renderla, attraverso una costruzione simbolica, socializzabile, rimediabile. In questo volume si percorre lo spazio aperto delle life narratives seguendo tre percorsi.
Prisma Celati. Testi, contesti, immagini, ricordi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 224
Scrittore, saggista, documentarista, traduttore, Gianni Celati (1937-2022) è stato tra le figure più versatili del panorama culturale italiano del ’900. "Prisma Celati. Testi Contesti Immagini Ricordi" ne esplora l’opera nelle sue molteplici facce, muovendosi in diverse direzioni: l’analisi testuale, intesa sia come studio delle fonti sia come affondi di taglio comparatistico; lo studio dei contesti in cui Celati ha operato (collaborazioni con riviste, quotidiani e istituzioni culturali); l’esplorazione del suo “pensiero figurale”, cioè del nutrimento tratto dall’intenso dialogo con le arti della visione. A questo si aggiungono ricordi di studiosi e amici. Ne nasce un ritratto a più voci che riconduce l’avventura intellettuale di Gianni Celati alla giusta distanza ermeneutica, maturata dal corpo a corpo con la materialità dei testi e delle testimonianze d’archivio. Adottando strumenti critici multivalenti – dalla filologia alla narratologia, dalla storia della ricezione agli studi di cultura visuale –, i saggi inclusi nel volume sviluppano le relazioni delle giornate di studio Gianni Celati In Context, organizzate da Eloisa Morra e Katia Pizzi e svoltesi il 9 e 10 dicembre 2020 (University of Toronto & Italian Cultural Institute, Londra).
Una nuova sintassi per il mondo. L'opera letteraria di Emilio Tadini
Giacomo Raccis
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 166
Celebre pittore, stimato intellettuale e apprezzato divulgatore, Emilio Tadini è stato anche scrittore di grande levatura, continuatore di una tradizione sperimentale che passa per Faulkner, Gadda e Celine. Muovendosi tra diversi generi, ha dato vita a una scrittura eclettica, mimetica rispetto alle diverse forme del pensiero e del linguaggio parlato, e sempre fedele a un unico rovello: restituire la complessità "integrale" dell'umana esperienza del mondo. Utilizzando sonde di volta in volta diverse, Tadini si è confrontato con i principali passaggi culturali del secondo Novecento: dal neorealismo alla nuova avanguardia, dal postmodernismo alla letteratura cannibale. Ha trasformato la sua scrittura, e in particolare quella romanzesca, nel terreno entro cui affrontare questioni teoriche ed espressive senza mai appiattirsi sulle posizioni dominanti; e lo ha fatto dimostrando un'eccezionale coerenza con il lavoro pittorico, riferimento ineludibile per comprendere la sua poetica letteraria. Al lettore di oggi Tadini si presenta come uno scrittore "eccentrico", ma di sicura attualità nel panorama del secondo Novecento italiano.
La trama
Giacomo Raccis
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 125
In tempi di storytelling imperante e di " narratività diffusa", questo libro offre un rapido prontuario per capire come si costruiscono, si articolano e si evolvono le trame nella storia del romanzo. Un percorso attraverso i generi e le opere che hanno fornito i modelli all'immaginario narrativo occidentale permette di vedere come nel corso dei secoli gli scrittori — da Cervantes a Sterne, da Balzac a Verga, da Joyce a De Lillo — si sono interrogati sugli espedienti da adottare per avvincere i lettori ai propri racconti. Comprendere le strategie retoriche e le istanze conoscitive attraverso cui la passione della scrittura si trasforma in passione della lettura significa capire in che modo la parola romanzesca possa continuare a marcare la propria presenza nel mondo contemporaneo.
Quando l'orologio si ferma... Scritti (1958-1970)
Emilio Tadini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 145
"I testi raccolti in questo volume rappresentano un'importante testimonianza dell'attività di critico letterario e d'arte che Emilio Tadini ha svolto negli anni Cinquanta e Sessanta. Ancora incerto sulla forma d'espressione artistica a cui dedicarsi, Tadini comincia il proprio apprendistato culturale cimentandosi nella parola critica; i suoi soggetti preferiti sono da una parte i grandi maestri della tradizione contemporanea - come Joyce, Picasso, Mirò -, dall'altra invece artisti e scrittori suoi coetanei, e spesso anche suoi amici - come Oreste del Buono, Valerio Adami o Alik Cavaliere. Nel lavoro su questi due fronti Tadini esercita la propria riflessione e, in un confronto serrato con le opere altrui, comincia a costruire una propria personale poetica. Questi articoli e saggi costituiscono una premessa solo apparentemente eterogenea rispetto al percorso artistico che Tadini ha portato avanti nei decenni successivi. Chi avesse visto Angelus novus, ciclo pittorico del 1978-1979, o avesse letto La tempesta, romanzo del 1993, farebbe fatica a riconoscere nei testi qui ripubblicati il medesimo autore: cambiano infatti i riferimenti teorici, i temi e anche lo stile. Lo dimostra un'opera eccentrica come La distanza, del 1998, in cui Tadini esibisce un'indole saggisti e del tutto nuova, divagante e aforistica, aggiornata peraltro a concetti di derivazione psicanalitica che non appartengono alla sua prima stagione creativa. Lo conferma un breve volume del 2002, La fiaba della pittura, dove la riflessione sulla fiaba come forma originaria della narrazione viene frammentata in tante piccole tessere, che finiscono per lasciare sospeso qualsiasi tentativo di approdare a una verità definitiva." (Giacomo Raccis)
Della compatezza. Architetture e totalitarismi
Miguel Abensour
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 73
"L'ombra inquietante di Albert Speer tornerà a ossessionarci? Sembrerebbe che l'avversione per l'architettura moderna sia così forte presso alcuni da sconvolgerne lo spirito al punto da far provare loro ammirazione, se non addirittura una venerazione senza scrupoli o rimorsi, nei confronti dei monumenti e di tutta l'opera di Speer. A voler credere a costoro, l'opera dell'architetto di Hitler costituirebbe un modello per l'architettura pubblica dei tempi nostri e di quelli a venire. Il nazionalsocialismo di Speer, la sua partecipazione ai massimi gradi dell'impresa hitleriana - Hitler pensò a un certo punto di farne il proprio delfino - non sarebbero che elementi contingenti, secondari, che si potrebbe agevolmente mettere da parte, o tra parentesi, allo scopo di riscoprire, sotto la cortina ideologica, l'autentico nucleo architettonico". Così inizia questo breve testo di filosofia politica ed estetica di Miguel Abensour. Abensour si richiama a Elias Canetti e a Hannah Arendt: compattezza dell'architettura, compattezza delle masse, totale eteronomia dell'umano. Il totalitarismo, da qualsiasi epoca o movimento prenda in prestito gli elementi stilistici, produce un'architettura inscindibile dal suo progetto di totale e inedito dominio sull'umano. Totale è perciò la compattezza fra i totalitarismi e le loro architetture.

