Libri di Gianfranco Vanagolli
Bandiera a bruno per la Diletta Mauro
Gianfranco Vanagolli
Libro
editore: Ensemble
anno edizione: 2019
pagine: 160
Il 3 gennaio 1936 il cargo Diletta Mauro lascia il porto di Genova per l’Africa Orientale. Poche ore prima dell’inizio del viaggio uno dei suoi fuochisti è trovato morto in mare, per quello che le autorità giudicano essere stato un incidente. Sarà grazie a un corrispondente di guerra del «Secolo XIX» e al primo ufficiale di macchina che si farà luce sull’accaduto. Contrabbando, ambienti promiscui, silenzi dei superiori, intimidazioni, aggressioni, disegnano – tra uno scalo e l’altro – questa “storiaccia” di mare. E poi, sullo sfondo, l’Africa; una navigazione difficile da affrontare; la vita di bordo; il conflitto che insanguina la terraferma; una bella somala che solletica gli appetiti dei marinai, usi a considerare le africane al loro servizio; un pacco di lettere compromettenti. Solo il mare aperto del ritorno, dove non giunge più la luce del faro di Port Said, accoglierà nel profondo dei suoi abissi dubbi, incubi, voci, che hanno attanagliato per due mesi la Diletta Mauro.
Leggende dell'arcipelago toscano
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 100
Di mare un cammino e altre parole
Manrico Murzi
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2020
pagine: 96
«Longevo, com'è longeva la fèlicitas della sua penna, Manrico Murzi trae energia vitale e ispirazione da Marciana Marina, che è la sua piccola patria, il suo buen retiro e il suo immancabile nostos. E dico nostos a ragion veduta, perché Manrico è un ulisside, essendoci nella sua biografia, non occasionalmente, le navi, i viaggi e il mare dell'Ellade, che, tuttavia, lo comprende non meno del Mar Ligure, su cui signoreggia Genova, la città che è la sua seconda patria e che ne definisce il profilo. Egli, infatti, tramite consapevole fra il paese elbano e la Superba, da intendersi come reductio ad unum di un'intera riviera, continua a scrivere una saga, che è quella, distribuita in un solco di lungo respiro storico, di un rapporto intenso. Forse vale la pena ricordare che fu il più grande porto italiano la sponda ideale cui si rivolse il sogno di centinaia di marinai, che da questa spiaggia, a bordo di decine di grandi velieri, solcarono il "regno ampio dei venti". Ma "saga", per Manrico vuol dire anche testimonianza, memoria e culto della pagina di quel grande scrittore di mare, suo concittadino, amico e sodale, che è stato Raffaello Brignetti, anche lui volto costantemente, in una vita purtroppo breve, a chiedere alla sua Heimat immagini, atmosfere, epos...» (Dalla Prefazione di Gianfranco Vanagolli)
Turchi e barbareschi all'Elba e nell'arcipelago toscano 1501-1595. Storia e memoria storica popolare
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mare
anno edizione: 2018
pagine: 144
Fu forse nel 1501 che, per la prima volta nel secolo XVI, una squadra navale turca risalì tanto il Mar Tirreno da portarsi fino all'altezza dell'Arcipelago Toscano. Invero, oltre a quella citata, non conosciamo altre fonti in grado di confermare l'episodio, che si sarebbe concluso con la devastazione di Pianosa, ma è un fatto che, proprio a partire dagli albori del secolo, le rotte, anche le più alte, del Mediterraneo occidentale e le stesse coste, dalla Calabria alla Liguria alla Provenza alla Catalogna, e le isole, dalla Sicilia alla Corsica all'Elba alle Baleari, cominciarono ad essere minacciate con sempre maggior frequenza e pericolosità dalle navi della Grande Porta. Esse recavano sulle loro prue lo slancio espansionistico di un impero che, dopo aver definitivamente piegato, nel 1453, l'orgoglio di Costantinopoli e conquistato gran parte della penisola balcanica e la Grecia, si proiettava, ora, verso nuovo orizzonti. La risorta aggressività ottomana, destinata a sottomettere entro il 1522 la Siria, l'Egitto e l'isola di Rodi, coinvolse ben presto i potentati islamici dell'Africa del nord, sorti nel Medio Evo e tradizionalmente dediti alla guerra di corsa e alla pirateria.
Elba in giallo. I casi del professor Guideri
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 190
"Si pensò, in un primo momento, alla vittima di un naufragio, ma le autorità marittime compartimentali non avevano notizia di sinistri gravi verificatisi in quel torno di tempo, né di persone disperse in mare dopo esservi cadute. La verità vene fuori dopo un esame più accurato di quei resti. Essi non erano malridotti dovunque allo stesso modo, per cui rivelarono con sufficiente chiarezza il segno di una lesione provocata da un proiettile esploso da un'arma da fuoco, che gli inquirenti dissero presumibilmente corta e di grosso calibro, senza però precisarne il tipo, che sembrava sfuggire ad ogni tentativo di classificazione attraverso gli ordinari protocolli. Quello, poi, che era sembrato un ciuffo di alghe avvolto intorno a uno stinco, emerse essere un legaccio cui era stata assicurata una pietra, come dimostravano alcuni frammenti che ne erano rimasti."
Tramonto a San Terenzo e altre storie di mare
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Il Frangente
anno edizione: 2025
pagine: 152
Cinque racconti apparentemente distanti per ambientazione, trama, personaggi, accomunati dallo stesso mare, che si staglia sullo sfondo ma anche si insinua, lieve e irrefrenabile, nei pensieri e nei gesti, con il suono della risacca e l’odore penetrante di salsedine. Quel tratto di mare compreso tra la Riviera ligure e l’Arcipelago toscano diventa così il leitmotiv di queste pagine, abisso mortale per il piroscafo che vi affonda, silurato da un sommergibile durante la guerra, e simbolo di libertà per Sauro e Ghita, che alla guerra sono sopravvissuti solo per essere ora costretti a riscattare le proprie vite. Meta fatale del rivanetto Delfino dopo la morte del suo comandante e compagno, rifugio, fonte di sostentamento per Sisto, che proprio grazie al mare conosce un istante di profonda felicità. Estremo banco di prova, infine, per Capitan Muzio, disposto, contro ogni logica, a sfidarne ancora una volta la violenza. La distesa d’acqua su cui si affaccia San Terenzo è specchio del mare quotidiano, familiare, in grado di raccogliere le voci di tutti coloro che, in qualche tempo, vi hanno vissuto e di restituirle sottoforma di colori, suoni e sensazioni universali.
Turchi e barbareschi all'Elba e nell'arcipelago toscano 1501-1595. Storia e memoria storica popolare
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 120
Il 7 agosto: “a hore 4 di notte hebbe il Sig.Colonnello aviso che l'Armata s'era scoperta a la vela verso Monte Christo, et in spatio di due hore venne un altro aviso che detta Armata era venuta all'isola di Pianosa". Si trattava di centoquaranta navi, tra galere, galeotte e fuste, agli ordini, quelle turche e algerine, di Dragut, succeduto al Barbarossa, morto nel 1548, nella carica di Kapudan Pascià, e quelle francesi dall'ammiraglio des Aimars. Fu dato l'allarme: "el Sig. Colonnello [...] fece tirare quattro pezzi grossi, dui alla fortezza del Falcone e dui a la Fortezza de la Stella e fece fare molti fuochi [...] et essendo le genti de l'isola svegliate a le botte d'artiglieria e vedendo i fuochi, la maggior parte ne venne in la città di Portoferraio e parte si ritirò al Volteraio et al Giogo et quelli di Marciana a la montagna”. I Turchi non tardarono ad attaccare: “La notte di Lunedì venendo il Martedì avanti giorno con grandissima pioggia e tempo cattivo l'Armata messe in terra a Porto Longone e Martedì el dì 8 prese e svalligiò Capoliveri e Rio et abbrusciò di molte case”.
L'oro del Poum
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Il Frangente
anno edizione: 2022
pagine: 128
Marzo 1939, il cargo Cayetana Ramirez lascia la Spagna con un carico di combattenti repubblicani in fuga di fronte alle truppe nazionaliste, vittoriose nella Guerra civile. Nelle sue stive si trova parte della cassa del Soccorso Rosso del POUM, il Partido Obrero de Unificacion Marxista, destinata a essere trasferita in America. Quando comprendono che verranno proditoriamente internati dalle autorità francesi i militanti decidono di nascondere il denaro in una cala sottocoperta. La Cayetana, sequestrata e messa all’asta, viene acquistata da un armatore italiano e giunge nel porto di Livorno, dove diventa Dina Teis. Quando ottiene il permesso di riprendere il mare, la nave porta con sé, imbarcati rispettivamente come fuochista e come meccanico, Tazio Romano, un agente dei servizi segreti fascisti, e Amadeo Carloni, un membro della cellula locale del POUM, entrambi incaricati di recuperare il denaro. Nel contesto della vita di bordo, animato anche dalla presenza di uno studente ebreo imbarcato come carbonaio e di un giovane ingrassatore anarchico, Romano e Carloni si toglieranno la maschera per dare inizio a un duello senza esclusione di colpi sullo sfondo dei porti del Mediterraneo e dell’Atlantico. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l’affondamento della Dina Teis le missioni di Romano e Carloni perdono ogni senso ma essi, accecati dalle rispettive ideologie, insistono nella loro lotta, divenendo il simbolo dell’assurda contrapposizione di posizioni estreme anche quando la Storia si è ormai incaricata di renderle del tutto anacronistiche. Di contro il mare, sullo sfondo, riflette ancora una volta la mutevolezza delle cose umane.
Ragguaglio sul soggiorno di Napoleone all'Elba al Principe di Piombino
Lazzaro Taddei Castelli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 115
Lazzaro Taddei Castelli (1744-1817), già governatore generale dello Stato di Piombino, visse i dieci mesi del regno di Napoleone I all’isola d’Elba senza arretrare dalle posizioni antifrancesi e antibonapartiste che aveva maturato nel corso della storia della Francia dalla Rivoluzione all’Impero. La sua coerenza e la sua devozione all’ultimo, spodestato, sovrano piombinese, il principe don Luigi Maria Ludovisi Buoncompagni, si tradussero in questo Ragguaglio, che appare come un testimone prezioso dello spirito pubblico e della situazione politico-economica dell’isola registrati quasi giorno per giorno.
Storie di navi, naufragi e marinai
Gianfranco Vanagolli
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Il Frangente
anno edizione: 2021
pagine: 154
Sono stati a lungo rapporti di comandanti, relazioni di capitani di porto, giornali di bordo, verbali di sinistro marittimo, diari. Ora sono storie. Raccontano un momento drammatico vissuto dalla nave ammiraglia di Napoleone, oppure le singolari peripezie di un'umile feluca perseguitata dalla sfortuna, o i giorni più o meno avventurosi di velieri e di moderni cargo, o ancora un indimenticato disastro, come quello di cui fu protagonista l'Andrea Doria. Più di altre, alcune storie sono capaci di descrivere la vita di bordo, con i suoi tempi, i suoi spazi, le sue liturgie e i suoi sacrifici: immani, quando gli elementi scatenati sembrano aver stretto un accordo per frantumare e spedire a fondo il guscio di noce che ha osato sfidarli. Ne risulta un affresco che, nella sua invenzione, si ripromette di restituire le tracce lasciate nel tempo da innumerevoli figure di marinai e trasformarle in istantanee capaci di illustrare l'eterna vicenda dell'uomo sul mare.
Napoleone all’Isola d’Elba. Nel diario del «mercante d’olio» spia del console di Francia a Livorno (30 novembre 1814–2 marzo 1815)
Gianfranco Vanagolli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 100
Sovrano dell’Elba, Napoleone fu il soggetto promotore di una rete di intelligence attiva in molti stati europei e l’oggetto dell’attenzione di un nugolo di informatori sull’isola che comunicavano direttamente o indirettamente con altrettanti referenti esterni. Di questi, il più attrezzato fu un ex ufficiale lucchese che, facendosi passare per mercante d’olio, riferì per tre mesi al console del Regno di Francia a Livorno quanto poteva osservare in ogni ambiente in cui riusciva a inserirsi. In particolare, ragguagliò puntualmente sui contatti segreti tra Napoleone e un aristocratico lombardo emissario di un gruppo di patrioti incaricato di convincerlo a mettersi a capo del riscatto italiano. I suoi rapporti, inviati pressoché quotidianamente, si riportano, commentati, in questo lavoro, che viene ad occupare un posto di rilievo nel panorama della produzione storica sul grande còrso in una fase cruciale della sua parabola umana e politica.
I dannati del Priamar
Gianfranco Vanagolli
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Il Frangente
anno edizione: 2021
pagine: 160
Ottobre 1943. Il rimorchiatore Priamar lascia Pianosa, a bordo quattordici detenuti giudicati indesiderabili, sei membri dell'equipaggio e una scorta di militari tedeschi. Il viaggio dovrebbe durare solo poche ore, invece diventa un'odissea senza fine nelle acque dell'Arcipelago toscano: nessun carcere, infatti, è intenzionato ad accettare i rifiuti dell"isola del diavolo". In mare, tra mille peripezie, l'umanità che si spartisce gli spazi angusti del Priamar comincia a stringere legami inaspettati, in grado di superare i ruoli, le storie personali e le gerarchie. Durante una sosta a Capraia per un'avaria la comunità navigante si confronta, non senza incomprensioni, con la popolazione locale, sperimentando nel contempo forme di convivenza più organizzate. Su questo sfondo inedito fiorisce una delicata storia d'amore. Il viaggio si conclude drammaticamente all'Elba, seguendo una logica perversa che il comandante del Priamar, tornato sull'isola vent'anni dopo, tenta di penetrare. Il romanzo storico ripercorre le tracce lasciate nella memoria popolare da un episodio realmente accaduto, rappresentativo di un'epoca: quella dell'Italia nell'incubo indotto dall'armistizio.